Dal 10 ottobre presso la Fondation Beyeler di Basilea
Il mistero insondabile di Goya in una grande mostra
Francisco de Goya, La Maja Vestida, 1800-1807. Museo Nacional del Prado, Madrid © Archivio fotografico. Museo Nazionale del Prado. Madrid
Francesca Grego
19/08/2021
Mondo - Sarà una delle più importanti mostre dedicate a Francisco Goya al di fuori della Spagna quella che quest’autunno vedrà il maestro di Fuentetodos protagonista alla Fondation Beyeler. Ispiratore di Pablo Picasso, di Joan Mirò e dei Surrealisti, Goya si troverà a proprio agio tra i gioielli di arte moderna del museo di Basilea. I suoi capolavori preziosi ed enigmatici approderanno in Svizzera dal Museo del Prado e dal Thyssen-Bornemisza di Madrid, dal Louvre di Parigi e dal Metropolitan di New York, dalla National Gallery di Londra, dagli Uffizi di Firenze, dal Minneapolis Institute of Art e dal Museum of Fine Arts di Houston, ma anche da collezioni private iberiche e internazionali generalmente restie a mandare i propri tesori in giro per il mondo.
Tra gli ultimi grandi pittori di corte e primo pioniere dell’arte moderna, a Basilea Goya si racconterà attraverso oltre 70 dipinti, 50 disegni e altrettante incisioni, linguaggio di cui fu interprete raffinato e originalissimo. Ci saranno l’iconica Maja vestida e la celebre Duchessa d’Alba, testimonianza di come l’artista spagnolo abbia saputo trasformare anche il ritratto di rappresentanza in un’immagine ineffabile. E, per restare nel novero delle sue opere più note, la serie dei Caprichos, le incisioni caustiche e grottesche in cui il pittore mise alla berlina i vizi e le bassezze degli uomini del suo tempo, a partire dall’universalmente noto Il sonno della ragione genera mostri.
Francisco de Goya, Doña Marìa del Pilar Teresa Cayetana de Silva Álvarez de Toledo, XIII Duquesa de Alba, 1795. Fundación Casa de Alba, Palacio de Liria, Madrid
Al di là dei titoli di più vasta risonanza, quello della Fondation Beyeler è un progetto complesso, un’esplorazione ad ampio raggio di un talento decisamente poliedrico: opere di ogni genere e chicche raramente esposte al pubblico sono pronte a indagarne ogni piega, per sorprendere anche i più eruditi conoscitori dell’artista. Gioie e dolori, sfarzi e tragedie, ambienti regali e popolari si riflettono nella varietà di generi e formati frequentati da Goya: dal ritratto alla fantasticheria introspettiva e stravagante, dalle scene di guerra alle immagini di vita quotidiana, dai quadri monumentali a dipinti di piccole dimensioni adatti ai gabinetti personali di raffinati collezionisti. Inoltre - cosa assolutamente insolita per il suo tempo - Goya dipinse, incise e disegnò anche solo per se stesso, senza un committente a dettare soggetto e iconografia dell’opera.
La sua sensibilità singolare e in anticipo sui tempi, l’acutissima capacità di scandagliare l’animo umano, lo spirito incline all’allucinazione e alla malinconia come al sarcasmo, la spiccata tendenza - anche questa inedita - a indagare i territori dell’irrazionale come nessun altro non bastano a spiegare uno solo dei suoi quadri. Al cuore di ogni opera di Goya resta il grumo denso e oscuro di un mistero.
Lo scopriremo da vicino a Basiliea ripercorrendo una carriera di oltre sessant’anni, che ha vissuto i turbamenti dell’arte europea dal Rococò al Romanticismo per approdare a qualcosa che esorbita dalle classificazioni libresche: tra santi e criminali, streghe e demoni, icone regali e immagini di morte, bellezze femminili, mercati, covi di banditi, corride, tribunali dell’inquisizione, la realtà e la fantasia si mescolano in un incubo o in un sogno, pronte a ispirarci ancora.
Francisco de Goya, Il Sabato delle Streghe (El Aquelarre), 1797-98. Museo Lázaro Galdiano, Madrid
La mostra Goya sarà visitabile presso la Fondation Beyeler di Basilea dal prossimo 10 ottobre fino al 23 gennaio 2022.
Leggi anche:
• Close-Up: 150 anni di ritratti al femminile in arrivo a Basilea
• A Basilea per un'estate di grandi mostre
Tra gli ultimi grandi pittori di corte e primo pioniere dell’arte moderna, a Basilea Goya si racconterà attraverso oltre 70 dipinti, 50 disegni e altrettante incisioni, linguaggio di cui fu interprete raffinato e originalissimo. Ci saranno l’iconica Maja vestida e la celebre Duchessa d’Alba, testimonianza di come l’artista spagnolo abbia saputo trasformare anche il ritratto di rappresentanza in un’immagine ineffabile. E, per restare nel novero delle sue opere più note, la serie dei Caprichos, le incisioni caustiche e grottesche in cui il pittore mise alla berlina i vizi e le bassezze degli uomini del suo tempo, a partire dall’universalmente noto Il sonno della ragione genera mostri.
Francisco de Goya, Doña Marìa del Pilar Teresa Cayetana de Silva Álvarez de Toledo, XIII Duquesa de Alba, 1795. Fundación Casa de Alba, Palacio de Liria, Madrid
Al di là dei titoli di più vasta risonanza, quello della Fondation Beyeler è un progetto complesso, un’esplorazione ad ampio raggio di un talento decisamente poliedrico: opere di ogni genere e chicche raramente esposte al pubblico sono pronte a indagarne ogni piega, per sorprendere anche i più eruditi conoscitori dell’artista. Gioie e dolori, sfarzi e tragedie, ambienti regali e popolari si riflettono nella varietà di generi e formati frequentati da Goya: dal ritratto alla fantasticheria introspettiva e stravagante, dalle scene di guerra alle immagini di vita quotidiana, dai quadri monumentali a dipinti di piccole dimensioni adatti ai gabinetti personali di raffinati collezionisti. Inoltre - cosa assolutamente insolita per il suo tempo - Goya dipinse, incise e disegnò anche solo per se stesso, senza un committente a dettare soggetto e iconografia dell’opera.
La sua sensibilità singolare e in anticipo sui tempi, l’acutissima capacità di scandagliare l’animo umano, lo spirito incline all’allucinazione e alla malinconia come al sarcasmo, la spiccata tendenza - anche questa inedita - a indagare i territori dell’irrazionale come nessun altro non bastano a spiegare uno solo dei suoi quadri. Al cuore di ogni opera di Goya resta il grumo denso e oscuro di un mistero.
Lo scopriremo da vicino a Basiliea ripercorrendo una carriera di oltre sessant’anni, che ha vissuto i turbamenti dell’arte europea dal Rococò al Romanticismo per approdare a qualcosa che esorbita dalle classificazioni libresche: tra santi e criminali, streghe e demoni, icone regali e immagini di morte, bellezze femminili, mercati, covi di banditi, corride, tribunali dell’inquisizione, la realtà e la fantasia si mescolano in un incubo o in un sogno, pronte a ispirarci ancora.
Francisco de Goya, Il Sabato delle Streghe (El Aquelarre), 1797-98. Museo Lázaro Galdiano, Madrid
La mostra Goya sarà visitabile presso la Fondation Beyeler di Basilea dal prossimo 10 ottobre fino al 23 gennaio 2022.
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