Un appuntamento da record a New York il 12 maggio
La carica degli Impressionisti all'asta da Sotheby's

Claude Monet, Le bassin au nymphéas (dettaglio), 1917-19. Olio su tela, 102 x 200 cm I Courtesy Sotheby's
Francesca Grego
21/04/2021
Mondo - Vale tra i 40 e i 60 milioni di dollari Lo stagno delle ninfee di Claude Monet, ma c’è chi scommette che possa riuscire a battere il record d’asta dell’artista, fissato a 110 milioni di dollari dai Covoni appena due anni fa. Il variopinto capolavoro di Giverny è il pezzo forte della Impressionist & Modern Art Evening Sale in programma venerdì 12 maggio da Sotheby’s New York, che vedrà sotto il martello del battitore un importante dipinto a olio di Paul Cézanne, un grande pastello di Edgar Degas, disegni di Pablo Picasso, nonché uno storico paesaggio e una natura •morta con rose dello stesso Monet.

Paul Cézanne, Nature morte: pommes et poires, 1888-1890. Olio su tela, 38,2 x 46,4 cm I Courtesy Sotheby's
Gran parte delle opere arriva dalla collezione del filantropo di Filadelfia Tristram Colket, recentemente deceduto e noto per aver ereditato la celebre Campbell Soup di Andy Warhol dal nonno John T. Dorrance, fondatore della Campbell Soup Company. Appartenevano a Colket la potente Natura morta con mele e pere di Cézanne, stimata tra i 25 e i 35 milioni di dollari, e la delicata Ballerina di Degas, per quasi 70 anni nelle sale del Museum of Fine Arts di Boston, come pure Fleurs dans un pot (Roses et brouillard), tra i rari esempi di nature morte realizzati da Monet, e La Seine a Lavancourt, Débacle, che lo stesso autore dipinse all’aperto nell’inverno 1879-80, tra i più freddi mai registrati in Europa, dando il via a una delle sue prime serie.

Edgar Degas, Danseuse, 1885-90. Pastello su carta montato su cartoncino, 73 x 40 cm I Courtesy Sotheby's
Da soli, questi quattro dipinti rendevano l’asta un’occasione ghiotta, con una stima combinata tra i 44 e i 64 milioni di dollari. Il successivo arrivo dello Stagno delle ninfee l’ha trasformata in un appuntamento imperdibile nel calendario della stagione. Dipinta tra il 1917 e il 1919, l’opera fa parte di una delle serie più rappresentative e celebrate della storia dell’Impressionismo. Anziano, provato dai ripetuti lutti familiari e da seri problemi di vista, Monet si rifugia nel lussureggiante giardino di Giverny e i delicati fiori d’acqua diventano per lui quasi un’ossessione. “Non dormo più per colpa loro”, scriverà mentre lavora alle bellissime tele oggi esposte al Musée dell’Orangerie.
Il quadro all’asta da Sotheby’s le precede di poco ed è uno degli esiti più brillanti e maestosi del lavoro di quegli anni: l’incanto delle ninfee si manifesta in tutta la sua potenza espressiva su una tela di dimensioni imponenti (102 x 200 cm), dove pennellate quasi astratte giocano con la luce e con la superficie dell’acqua in un’atmosfera fiabesca ed eterea.

Claude Monet, Le bassin au nymphéas, 1917-19. Olio su tela, 102 x 200 cm I Courtesy Sotheby's
Leggi anche:
• Genesi di un capolavoro: la Grand Décoration di Monet, un omaggio alla pace
• Lungo la Senna sulle orme di Monet

Paul Cézanne, Nature morte: pommes et poires, 1888-1890. Olio su tela, 38,2 x 46,4 cm I Courtesy Sotheby's
Gran parte delle opere arriva dalla collezione del filantropo di Filadelfia Tristram Colket, recentemente deceduto e noto per aver ereditato la celebre Campbell Soup di Andy Warhol dal nonno John T. Dorrance, fondatore della Campbell Soup Company. Appartenevano a Colket la potente Natura morta con mele e pere di Cézanne, stimata tra i 25 e i 35 milioni di dollari, e la delicata Ballerina di Degas, per quasi 70 anni nelle sale del Museum of Fine Arts di Boston, come pure Fleurs dans un pot (Roses et brouillard), tra i rari esempi di nature morte realizzati da Monet, e La Seine a Lavancourt, Débacle, che lo stesso autore dipinse all’aperto nell’inverno 1879-80, tra i più freddi mai registrati in Europa, dando il via a una delle sue prime serie.

Edgar Degas, Danseuse, 1885-90. Pastello su carta montato su cartoncino, 73 x 40 cm I Courtesy Sotheby's
Da soli, questi quattro dipinti rendevano l’asta un’occasione ghiotta, con una stima combinata tra i 44 e i 64 milioni di dollari. Il successivo arrivo dello Stagno delle ninfee l’ha trasformata in un appuntamento imperdibile nel calendario della stagione. Dipinta tra il 1917 e il 1919, l’opera fa parte di una delle serie più rappresentative e celebrate della storia dell’Impressionismo. Anziano, provato dai ripetuti lutti familiari e da seri problemi di vista, Monet si rifugia nel lussureggiante giardino di Giverny e i delicati fiori d’acqua diventano per lui quasi un’ossessione. “Non dormo più per colpa loro”, scriverà mentre lavora alle bellissime tele oggi esposte al Musée dell’Orangerie.
Il quadro all’asta da Sotheby’s le precede di poco ed è uno degli esiti più brillanti e maestosi del lavoro di quegli anni: l’incanto delle ninfee si manifesta in tutta la sua potenza espressiva su una tela di dimensioni imponenti (102 x 200 cm), dove pennellate quasi astratte giocano con la luce e con la superficie dell’acqua in un’atmosfera fiabesca ed eterea.

Claude Monet, Le bassin au nymphéas, 1917-19. Olio su tela, 102 x 200 cm I Courtesy Sotheby's
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