MOSTRE PORDENONE: TONINO GUERRA E ALESSANDRO BERGONZONI PROTAGONISTI DI DUE ALLESTIMENTI INEDITI (GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI PORDENONE)

27/01/2012

WEB: http://arteinforma.blogspot.com/2012/01/mostre-pordenone-tonino-guerra-e.html


L’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenoneospita negli spazi Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone “Armando Pizzinato” due mostre inedite:
TONINO GUERRA. DIARIO DI UN POETAe ALESSANDRO BERGONZONI MACERIAPRIMA (ACCUSE MOSSE)


LA GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI PORDENONE OSPITA DUE MOSTRE INEDITE: UNA RIUNISCE CIRCA CENTO OPERE, TRA ACQUARELLI, DIPINTI, SCULTURE, CERAMICHE E GRAFICHE DEL GRANDE POETA, SCRITTORE E SCENEGGIATORE TONINO GUERRA; ULTERIORE ALLESTIMENTO E’ DEDICATO AL LAVORO ARTISTICO DI ALESSANDRO BERGONZONI, CON OPERE E INSTALLAZIONI DEL NOTO ATTORE, PER LA PRIMA VOLTA ESPOSTE IN UNO SPAZIO MUSEALE ITALIANOAPERTURA MOSTRE: TONINO GUERRA FINO AL 26 FEBBRAIO 2012-ALESSANDRO BERGONZONI FINO 31 MARZO 2012. Ingresso liberoComunicato stampaOspitate a Pordenone due mostre d’eccellenza, allestite alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”. Ideale ‘fil rouge’ è la volontà di approfondire le poliedriche anime artistiche di due grandi personalità della nostra cultura. “Tonino Guerra. Diario di un Poeta” - visitabile fino al 26 febbraio prossimo - è la mostra delle opere pittoriche del notissimo sceneggiatore e poeta (curatori Michela Canzian e Marco Minuz), da molti anni apprezzato anche come pittore e artista multidisciplinare. “Alessandro Bergonzoni Maceriaprima (accuse mosse)” è, invece, la mostra realizzata dal noto attore, che da oltre dieci anni si dedica ad un’appassionata ricerca artistica nel campo della pittura, la scultura e l’installazione (la mostra resterà aperta fino al 31 marzo).In particolare, di TONINO GUERRA si può apprezzare il percorso artistico costituito dalle sue altre attività espressive che si manifestano in acquarelli, dipinti, sculture, ceramiche, grafiche. Si tratta del più vasto progetto espositivo ospitato presso uno spazio museale italiano e dedicato all’attività artistica di questa straordinaria figura della cultura dei nostri tempi. La mostra non si occupa, infatti, dell’attività di scrittore e di sceneggiatore di Guerra che lo rese celebre in tutto il mondo e lo fece rapportare con registi come Fellini, Antonioni, Tarkovskij, Rosi, i fratelli Taviani, Anghelopulos, bensì esplorerà l’attività artistica che da circa trent’anni porta avanti. Una selezione che nel suo insieme riunisce circa cento opere, raccolte in gruppi e accostate a brani della sua produzione poetica: in tal modo, parole ed immagini dialogano assieme, permettendo di far comprendere al visitatore la profonda vicinanza fra esse.L’attività artistica per Guerra diventa un’ulteriore occasione per far affiorare in noi una sensibilità; come lui stesso scrive: “Per un certo periodo della mia vita mi sono fatto tenere compagnia dal desiderio di far vedere delle figure, delle cose e sono ricorso ai pastelli. I miei quadri vogliono tenere compagnia, sono come degli appunti, dei racconti, delle poesie, delle storie che possono rendere più dolci i muri e suggerire delle favole. Sono tanti piccoli cavalli di Troia per entrare nella memoria di chi guarda.”ALESSANDRO BERGONZONI, invece, con il suo MACERIAPRIMA (accuse mosse)”, si propone una ricerca artistica votata, soprattutto, alla dimensione installativa. Si tratta della prima esposizione dedicata al lavoro artistico di Bergonzoni ospitata in uno spazio museale italiano. Nella sale è stato raccolto un corpus di opere estremamente significativo che permette di confrontarsi con tutte le manifestazioni del suo lavoro. Vi è così la possibilità di comprendere di come tutta la produzione deve essere considerata come un corpus unico di espressività, dove la sequenzialità di realizzazione diventa di diverso aspetto. La mostra idealmente prenderà avvio con le opere “Incubatoi”, veri e propri incubatoi dove le persone dovranno mettere le mani e sfogliare dei quaderni realizzati dall'artista. Il percorso proseguirà in altre due grandi stanze dove verranno raccolti una serie di opere della seria “Gli Strappati” (grandi opere in plexiglass dove al loro interno vi sono figure realizzate con carte accartocciate e lavorate), una selezione di opere appartenenti alla serie dei “Cartongessi” (piccoli opere dove compaiono volti spaesanti; peraltro una di queste  è l'opera scelta per la copertina del catalogo), una lunga serie di disegni, ognuno sarà inserito in una scatola-sportello appesa (e per visionarla bisognerà aprirla); vi è inoltre esposta la serie dei “Piegati” (una trentina di pezzi di ferro appesi a parete con sembianze antropomorfe), e alcune grandi installazioni progettate in occasione della sua mostra alla Fondazione Pistoletto, tenutasi quest'anno, e ripensate per lo spazio museale pordenonese (cubi di vetro, quadrati di cemento, sfere e vetri, catrami d'asfalto e FRANTUMI, divinità spezzata). Opere nate da un esercizio del raccogliere; le sue opere sono frutto anche del coagulo di elementi già digeriti dai nostri giorni, piccoli detriti di senso o significato che vengono rianimati. Catrami, trucioli, cartoni, ferri, vetri, asfalti, diventano i colori della sua tavolozza che vengono raccolti dalle strade, dai processi di produzione industriale, estrapolati da grumi, matasse. Come lui riferisce: “Lavoro molto di coda dell'occhio… lì circola corrente, lì sento le scosse”.Lo stesso Bergonzoni illustra così questo progetto: ”Prima della materia il suo immaginarla. Cosa accade ai resti del pensato, o alle cose che avanzano (continuano a procedere o rimangono?) Ci sono: cubi di vetro contenenti, cemento su cemento, carta strappata, pesi appesi, nidi da muro, l’inviso dei volti di ferro che si profilano, teste a discarico. Forme a loro insaputa, primarietà delle sostanze in movimento che prendono le mosse dall’accusa di realtà nei confronti dell’adesso, rovine dell’apparenza come reato, del tempo come alibi, nel processo delle cose.” L’esposizione, curata da Marco Minuz, è corredata da un catalogo che non si configura come semplice corredo documentativo della mostra, bensì è esso stesso parte integrante del suo progetto.ORARI MOSTRA: da martedì a sabato 15.00-19.00; domenica 10.00-13.00 / 15.00-19.00lunedì chiuso

Info stampa: studio volpe&sain comunicazione – Trieste


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