Presentazione volumi: Olga a Belgrado di Irene Brin e Mille Mariù. Vita di Irene Brin di Claudia Fusani, 20 aprile 2012, ore 17,00, Gnam.
19/04/2012
WEB: http://arteinforma.blogspot.com/2012/04/presentazione-volumi-olga-belgrado-di.html
LA GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEAVI INVITA:
Venerdì 20 aprile alle ore 17 nella Sala del Mito della Galleria nazionale d’arte modernaverranno presentati due volumi Olga a Belgrado di Irene Brin eMille Mariù. Vita di Irene Brin di Claudia Fusani.Introduce: Maria Giuseppina Di Monte, Franco Contorbia, Concita De Gregorio, Flavia Piccinni. Sarà presente Claudia Fusani autrice di Mille Mariù. Coordina Claudia Palma.
Ufficio Stampa GNAM Maria Mercede Ligozzi Tel. 06 32298212 mariamercede.ligozzi@beniculturali.it Laura Campanelli, Isotta Inzirillo,Serena Marincolo, Aurora ScaleraTel. 06 322 98 328s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Venerdì 20 aprile alle ore 17 nella Sala del Mito della Galleria nazionale d’arte moderna verranno presentati due volumi Olga a Belgrado di Irene Brin e Mille Mariù. Vita di Irene Brin di Claudia Fusani. Introduce: Maria Giuseppina Di Monte, Franco Contorbia, Concita De Gregorio, Flavia Piccinni. Sarà presente Claudia Fusani autrice di Mille Mariù. Coordina Claudia Palma. Olga a Belgrado di Irene Brin Quando nel 1941 Irene Brin raggiunse il marito ufficiale Gaspero del Corso in Jugoslavia, aveva in mente di scrivere una serie di racconti e articoli per Il Mediterraneo e di non restare più di sei mesi in quella terra povera, malandata e degradata. Eppure vi rimase tre anni. E in quell’arco di tempo, viaggiando fra Belgrado e Lubiana, conoscendo Sussak e Smarje, incontrando città distrutte, località di villeggiatura abbandonate e campagne aride, riuscì a scrivere il suo libro più bello, l’unico in grado di mostrare chi si nascondeva veramente dietro quella che sarebbe diventata la giornalista di costume più amata e contestata d’Italia. Il libro, pubblicato nel dicembre del 1943 da Vallecchi, non ebbe vita facile e, come racconta la stessa Brin, “fu sequestrato quasi dovunque perché il titolo, Olga a Belgrado, e il contenuto sembravano troppo favorevoli ai partigiani jugoslavi”. Da allora sono passati quasi settant’anni, ma il libro, oltre a offrire un ritratto inedito e sconosciuto, completamente autentico, di una delle più grandi giornaliste italiane, resta una precisa e diretta testimonianza di una guerra dimenticata come quella jugoslava. Con Olga a Belgrado, Irene Brin firma un coinvolgente diario di guerra, un romanzo per racconti capace di svelare con una modernità sorprendente il disagio e l’incomunicabilità che rende tragicamente simili tutti i conflitti. Mille Mariù Vita di Irene Brin La prima biografia di una delle più importanti giornaliste italiane Irene Brin ha scoperto, inventato, rotto gli schemi (anche linguistici e narrativi) di una società, quella italiana del Ventennio fascista, in cui la donna doveva restare nel trittico predefinito di moglie-madre e regina. Snob forse. Coraggiosa senz’altro. Affascinante con le sue inquietudini. Commerciante, sognatrice, ogni parola scritta una fotografia. La maestra del giornalismo, non solo di costume. Centinaia di articoli mai veramente catalogati e sparsi in decine di riviste che sono il diario minimo e sconosciuto del Novecento italiano. La biografia di Irene Brin, nom de plume di Maria Vittoria Rossi che è stata anche Marlene, Mariú, Contessa Clara e decine di altri nomi e altrettanti personaggi, è un viaggio inedito e pieno di sorprese nel secolo scorso. La vediamo in Liguria ragazzina, figlia di un generale e di una viennese ebrea che le insegna cinque lingue, la sottrae dalla scuola fascista e non la ferma quando mette piede nella redazione tutta piombo e uomini de «Il Lavoro». Poi Roma, il matrimonio con Gaspero, la vita quotidiana con Leo Longanesi e il dietro le quinte della redazione di «Omnibus». Irene inviata di guerra al seguito del marito. Una vita, mille vite: il dopoguerra, la povertà, la scoperta della moda e del made in Italy. Le avanguardie artistiche che giungono da tutta Europa e dal nuovo mondo alla galleria L’Obelisco di via Sistina. Il cinema e il rapporto con Audrey Hepburn e Gregory Peck nelle pause di Vacanze romane. Una vita che è stata un romanzo e una sfida continua affrontata sempre con ironia. «E con lo pseudonimo Mariù avrà inventato un nuovo modo di vedere (con l’occhialetto) le cose e di descriverle. Poi uno, o una, la copierà; poi la copieranno in cinque, in dieci, in venti. E allora, stufa anche di questa nuova formula, ne inventerà un’altra ancora, lasciano invecchiare imitatori e imitatrici». Indro Montanelli Contatti: Maria Giuseppina Di Monte Responsabile Servizio di Promozione culturale ed eventi Laura Campanelli, Sofia Federici e Chiara Cottone mariagiuseppina.dimonte@beniculturali.it laura.campanelli@beniculturali.it tel 06 32298221 (biglietteria Galleria nazionale d’arte moderna
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