Il 30 settembre inaugura a Roma il progetto sperimentale di Giorgio de Finis
In attesa di Macro Asilo, il museo "ospitale" aperto alla città
Uno scorcio del Macro. Courtesy of Jean-Pierre Dalbéra via Flickr
Samantha De Martin
20/07/2018
Roma - Un organismo vivente, ospitale, aperto al pubblico e alla città, dove i visitatori, con la loro presenza, potranno lasciare un segno nella comunità di artisti - per l’esattezza 250 - che, per i prossimi 15 mesi, animeranno il Museo con 400 proiezioni e 60 concerti.
Al momento Macro Asilo è un progetto sperimentale e verrà inaugurato ufficialmente il 30 settembre per trasformare, fino al 31 dicembre 2019, il MACRO - Museo di arte contemporanea - di via Nizza in un’istituzione museale nuova finalizzata a cucire una relazione nuova e prolifica tra l'arte e la città.
Nato da un’idea di Giorgio de Finis, in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e la Sovrintendenza Capitolina, Macro Asilo - il cui ingresso sarà libero per tutti - è il primo tassello del Polo del Contemporaneo e del Futuro che si configura come una presenza che si affianca alle altre istituzioni come MAXXI e Galleria Nazionale, per mettere a disposizione di cittadini e ospiti uno ampio spettro di esperienze e punti di vista.
“L’obiettivo di Macro Asilo - spiega de Finis - è di andare oltre una modalità così predefinita di fruizione ed entrare invece costantemente in relazione con i produttori d’arte, con gli artisti, con il loro pensiero, i loro percorsi, il loro complesso sistema di elaborazione cognitiva. Il fine è proprio quello di offrire nuovi strumenti e opportunità di crescita alle persone sperimentando pratiche inedite e originali”.
Quello che il pubblico si troverà davanti entrando nel museo sarà uno spazio da attraversare in modo libero e casuale, ma anche il salone dei forum, dove sarà presentata una selezione delle opere della collezione, una sorta di invito “visivo” a collaborare e stare insieme. Il “Tavolo dei tavoli” opera abitabile realizzata per l’occasione da Michelangelo Pistoletto occuperà il centro del Salone.
Snodandosi tra la Stanza delle parole - dedicata al vocabolario del contemporaneo - la Sala della lettura, quelle dei media e della radio, le Stanze-atelier - quattro spazi gemelli progettati per gli artisti che realizzeranno un'opera all'interno del museo - il percorso al Macro Asilo includerà anche tre “ambienti” d'artista. Si tratta di stanze-opera che accoglieranno, nel corso dei mesi, installazioni e performance, arricchendo presto il museo di altri 50 ambienti a tema che si sommeranno a quelli già proposti.
Al posto delle tradizionali mostre, il nuovo spazio destinato anche all'arte accoglierà - dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20 e il sabato fino alle 22 - un palinsesto quotidiano di eventi, incontri, laboratori, installazioni, performance e più in generale ospiterà ogni altra forma e pratica che gli artisti, lavorando nel Museo, svilupperanno e sapranno quindi proporre ai visitatori. Oltre ad assistere a proiezioni di video d’arte, rassegne nell’auditorium e nella sala cinema, lectio magistralis e a spettacoli di danza, musica, teatro, i visitatori potranno esplorare i segni che di volta in volta gli artisti - da Michelangelo Pistoletto ad Alberto Garutti, da Marzia Migliora a Gianni Pettena - lasceranno nello spazio. Segni che comporranno una moltitudine di atti e forme di ricerca che andranno a costituire l'archivio materiale di questa esperienza.
Leggi anche:
• Giorgio de Finis e il nuovo Macro di Roma
Al momento Macro Asilo è un progetto sperimentale e verrà inaugurato ufficialmente il 30 settembre per trasformare, fino al 31 dicembre 2019, il MACRO - Museo di arte contemporanea - di via Nizza in un’istituzione museale nuova finalizzata a cucire una relazione nuova e prolifica tra l'arte e la città.
Nato da un’idea di Giorgio de Finis, in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e la Sovrintendenza Capitolina, Macro Asilo - il cui ingresso sarà libero per tutti - è il primo tassello del Polo del Contemporaneo e del Futuro che si configura come una presenza che si affianca alle altre istituzioni come MAXXI e Galleria Nazionale, per mettere a disposizione di cittadini e ospiti uno ampio spettro di esperienze e punti di vista.
“L’obiettivo di Macro Asilo - spiega de Finis - è di andare oltre una modalità così predefinita di fruizione ed entrare invece costantemente in relazione con i produttori d’arte, con gli artisti, con il loro pensiero, i loro percorsi, il loro complesso sistema di elaborazione cognitiva. Il fine è proprio quello di offrire nuovi strumenti e opportunità di crescita alle persone sperimentando pratiche inedite e originali”.
Quello che il pubblico si troverà davanti entrando nel museo sarà uno spazio da attraversare in modo libero e casuale, ma anche il salone dei forum, dove sarà presentata una selezione delle opere della collezione, una sorta di invito “visivo” a collaborare e stare insieme. Il “Tavolo dei tavoli” opera abitabile realizzata per l’occasione da Michelangelo Pistoletto occuperà il centro del Salone.
Snodandosi tra la Stanza delle parole - dedicata al vocabolario del contemporaneo - la Sala della lettura, quelle dei media e della radio, le Stanze-atelier - quattro spazi gemelli progettati per gli artisti che realizzeranno un'opera all'interno del museo - il percorso al Macro Asilo includerà anche tre “ambienti” d'artista. Si tratta di stanze-opera che accoglieranno, nel corso dei mesi, installazioni e performance, arricchendo presto il museo di altri 50 ambienti a tema che si sommeranno a quelli già proposti.
Al posto delle tradizionali mostre, il nuovo spazio destinato anche all'arte accoglierà - dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20 e il sabato fino alle 22 - un palinsesto quotidiano di eventi, incontri, laboratori, installazioni, performance e più in generale ospiterà ogni altra forma e pratica che gli artisti, lavorando nel Museo, svilupperanno e sapranno quindi proporre ai visitatori. Oltre ad assistere a proiezioni di video d’arte, rassegne nell’auditorium e nella sala cinema, lectio magistralis e a spettacoli di danza, musica, teatro, i visitatori potranno esplorare i segni che di volta in volta gli artisti - da Michelangelo Pistoletto ad Alberto Garutti, da Marzia Migliora a Gianni Pettena - lasceranno nello spazio. Segni che comporranno una moltitudine di atti e forme di ricerca che andranno a costituire l'archivio materiale di questa esperienza.
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