Frida Kahlo al centro di una mostra fotografica, in programma fino al 1° luglio, e di uno spettacolo al Teatro Quirino dal 16 al 21 maggio


L'universo intimo di Frida Kahlo, dall'obiettivo al palcoscenico

Lucienne Bloch, Frida Biting Her Necklace, New Workers School | © Lucienne Bloch | Courtesy of Thesign Gallery
 

Samantha De Martin

09/05/2017

Roma - Frida che ammicca all'obiettivo, Frida in posa, con la sigaretta in mano, accanto al suo Autoritratto con collana, o abbandonata con trasporto in un bacio appassionato mentre stringe il suo amato Diego.
Sono alcuni dei 76 scatti che ritraggono i momenti salienti e la vita quotidiana della straordinaria pittrice messicana, accompagnando il pubblico, come recita il titolo della mostra - in corso fino al 1° luglio alla Thesign Gallery di Roma - Dentro la vita di Frida, nell'intimo universo di una donna pasionaria e appassionata che ha fatto della sua arte la straordinaria espressione del proprio complesso mondo intreriore, ma anche un coraggioso antidoto contro un'esistenza travagliata, segnata da ripetuti dispiaceri e sofferenze.
Autrice degli scatti è Lucienne Bloch, la fotografa americana di origini svizzere, nota per la collaborazione con l'artista Diego Rivera, marito della pittrice.

Frida odiava Lucienne. “Io ti odio” le aveva detto al Moma di New York in occasione di una festa in onore di Rivera, riconoscendo forse in lei una delle tante amanti del marito. Eppure col tempo quella fotografa era divenuta per Frida un'amica fondata e una confidente sincera, capace di starle accanto nei momenti più difficili della sua vita, dall'aborto alla morte della madre, fino ai ripetuti e dolorosi tradimenti di Diego.
Il comune interesse per la politica, l'amore per l'arte, avevano avvicinato le due donne, consegnando all'obiettivo alcuni sinigficativi momenti di vita della pittrice, ritratta in pose quotidiane, a casa, in stazione, o accanto alle sue tele.

Tele che vivono, vibrano, prendono forma, si compongono, oltre che negli scatti di Lucienne Bloch, anche in teatro.
Sul palcoscenico del Quirino di Roma, infatti, dal 16 al 21 maggio, andrà in scena Frida Kahlo: il ritratto di una donna, un racconto intenso, che procede per “pennellate”, della donna Frida, attraverso i simbolismi rappresentati nei quadri stessi.

«Non si tratta di una reale biografia dell'artista - spiega il regista Alessandro Prete - ma di un atto di presunzione artistica che ci consente di indagare un “sottoquadro”, esplorando i pensieri, le pulsioni che hanno spinto Frida a dipingere. Lo spettacolo - in cui la pittrice compare solo all'inizio e alla fine - porta in scena i quadri altamente emotivi, drammaturici di questa icona femminile incoerente nella vita, ma fortemente coerente nella sua forma artistica. Tra le tante tele che verranno composte direttamente sulla scena, figureranno La mia nascita, Autoritratto con collana, La mia balia e io, Qualche colpo di pugnale, La colonna rotta ».
Ed è per questo che, nel corso dello spettacolo, ogni battuta sarà una pennellata tra quadri che si compongono e si scompongono cercando di tradurre la complessità di un personaggio attaccato in modo spasmodico alla sua intensa vita, capace di perdonare tradimenti, di tollerare sofferenze. Ad ogni storia conclusa, dove compariranno i vari personaggi che hanno accompagnato la sua vita, corrisponderà quindi un quadro compiuto, un frammento di vita della pittrice.
Ad interpretare Frida Kahlo sarà l'attrice Alessia Navarro che nel parlare del suo personaggio trasmette un'energia emotiva travolgente. «Sono entrata in contatto con il mondo di questa artista 15 anni fa, durante uno dei miei soggiorni in Messico -spiega l'attrice -. Da allora ho maturalo l'idea di portare sulla scena questa donna incendiaria, dirompente, appassionata e ambivalente, caratterizzata da un'incredibile forza, ma anche da debolezze che lei stessa provava e esorcizzare attraverso le sue tele. È il terzo anno che portiamo sul palcoscenico questo strepitoso personaggio, nella cui vita cerco di entrare in punta di piedi ed ogni volta è sempre una grande emozione».
In questo spettacolo teatrale “tridimensionale” le musiche di Stefano Mainetti si intrecciano alla danza di una ballerina, che incarna l'anima di Frida, e che costituisce il filo rosso che congiunge tempo e spazio, mentre le tele costruiscono e disfano la scena.

La mostra fotografica e lo spettacolo teatrale che vedranno protagonista il complesso ed ammaliante universo di Frida Kahlo - una figura poliedrica che si presta a diverse e sconfinate rappresentazioni, dal teatro alla fotografia - anticipano il grande evento che dal 1° febbraio al 3 giugno del 2018 porterà al MUDEC - Museo delle Culture di Milano - una straordinaria mostra dedicata alla pittrice messicana, che ospiterà per la prima volta in Italia capolavori inediti e sorprendenti materiali d'archivio.

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