Svelate le origini della Lupa Capitolina
Lupa Capitolina
21/06/2012
Roma - Alla fine sulla celebre Lupa Capitolina avevano ragione entrambi: i sostenitori dell'origine etrusco-italica dell'opera e quelli convinti di una datazione medievale. Dopo oltre un decennio di fuochi incrociati tra i maggiori studiosi di bronzistica antica, recenti analisi hanno dimostrato che la scultura fu realizzata durante il Medioevo su un calco originale etrusco-italico. Gli ultimi esami condotti da Edilberto Formigli, uno dei massimi esperti mondiali di bronzi antichi che ora espone sulla rivista ''Archeologia Viva'' (Giunti Editore) i risultati delle sue verifiche, dimostrano infatti che sia coloro che parteggiavano per l'antichita' della Lupa sulla base di argomentazioni stilistiche sia quelli che la datavano al Medioevo limitandosi agli aspetti tecnici della fusione, dicevano il vero. La straordinaria scoperta viene presentata domani, venerdi' 22 giugno, in Campidoglio nell'ambito del convegno "Lupa Capitolina: novita?"alla presenza del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Si tratta di una copia medievale da originale antico eseguita con una tecnica di fusione denominata "a cera persa indiretta", ovvero dal modello originario si sono presi calchi negativi in terra o gesso, disponendo poi all'interno uno strato di cera (che andra' "persa" quando viene colato il bronzo fuso). E' la tecnica descritta niente meno che da Benvenuto Cellini nel suo ''Trattato della scultura'' (1565-1567).
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Restauro e valorizzazione per il sito archeologico romano
Nuova vita al Mausoleo di Sant’Elena e alle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro
-
Presto in mostra alle Gallerie d’Italia
Il Cavallo colossale di Canova rinasce dopo 50 anni di abbandono
-
Roma | Fino all’11 gennaio 2026 a Roma,a Palazzo Venezia
Viaggio nell’Italia delle Ferrovie, dall’unità nazionale alle sfide della modernità
-
I titoli di novembre e dicembre
L’Agenda dell’arte - Al cinema
-
Roma | Fino al 1° marzo a Roma
L'arte relazionale si racconta al MAXXI
-
Venezia | Da scoprire a Mestre fino al 1° marzo 2026
Munch e l’Espressionismo, il futuro di una rivoluzione