Fino al 10 gennaio a Santa Maria della Scala

Da Van Gogh e Monet a William Kentridge, un secolo d'arte rivive a Siena nel sogno di Lady Florence

Alfred Sisley, Sulla riva del fiume a Veneux, 1881. © Johannesburg Art Gallery
 

Samantha De Martin

27/07/2020

Siena - L’estate senese si colora al tocco dei pennelli di Monet, tra i riflessi sulle vele di Boudin e l’atmosfera rilassata dei Bagnanti di Cézanne, tra gli echi della scena artistica europea e sudafricana che raccontano la straordinaria passione di una donna per l’arte.
La protagonista di questa storia è Lady Florence Phillips che arriva a Siena assieme al sogno di una vita, la Collezione della Johannesburg Art Gallery, il principale museo d’arte del continente africano, per ripercorrere con il pubblico di Santa Maria della Scala oltre un secolo di storia dell’arte internazionale, dalla metà del XIX secolo al secondo Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti.


Ritratto della fondatrice della Johannesburg Art Gallery. Antonio Mancini, Lady Phillips, 1909, olio su tela, cm 90, 1 x 76,5

È questa elegante donna ritratta da Antonio Mancini in una tela presente in mostra, con il suo delicato sorriso che scivola verso l’osservatore da un cappello a falde larghe, a brillare assieme a una selezione di 64 opere scelte dalla sua ampia collezione che spazia dai grandi artisti europei dell’Ottocento ai maestri della scena sudafricana del XX secolo. Degas, Rossetti, Corot, Courbet, Van Gogh, Signac, Bacon, Picasso e, ultimo, William Kentridge, danno voce a un’inaspettata serie di capolavori che hanno come fulcro la vita e la passione di Lady Florence.


Louis Eugéne Boudin, Il molo di Trouville, 1893 olio su tela, 77 x 52 cm, Johannesburg Art Gallery

Nata il 14 giugno 1863 a Cape Town, si trasferisce con il marito Lionel Phillips a Johannesburg. Alterne vicende costringono presto il suo sposo all’esilio in Inghilterra, e, con lui, l’inseparabile compagna. È in questo periodo che Florence comincia ad appassionarsi all’arte maturando la convinzione che proprio l’arte possa costituire un efficace strumento di aiuto sociale per le fasce di popolazione più bisognose. Rientrata a Johannesburg nel 1906, comincia così a dare forma al suo sogno e, guidata da uno straordinario filantropismo, oltre che dal bisogno di dare visibilità al proprio paese d’origine, Lady Phillips immagina una galleria pubblica di livello internazionale, con sede nella città sudafricana.

La passione di questa donna innamorata dell'arte emerge dall’introduzione alla mostra, seguita dalle diverse sezioni, come quella dedicata all’Ottocento inglese, con opere del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.


Gustave Courbet, La scogliera a Etretat, 1869. Olio su tela, cm 63 x 76. Johannesburg Art Gallery, Johannesburg

Il viaggio nella collezione, tra le più prestigiose del continente africano, prosegue con la veduta delle falesie normanne di Étretat di Gustave Courbet e tra i lavori di François Millet e Henri-Joseph Harpignie.
L’innovativo linguaggio impressionista di Monet, Sisley, Degas e Guillaumin dialoga con alcuni protagonisti della scena postimpressionista, mentre il pointillisme si sprigiona dai due capolavori di Paul Signac, da un paesaggio di Pissarro e da un importante lavoro di Henri Le Sidaner.

A segnare il passaggio al XX secolo, i disegni di Auguste Rodin e Aristide Maillol, l’inconfondibile eleganza del segno di Modigliani e lo sguardo di Henri Matisse. Quattro grafiche e una Testa di Arlecchino a pastello traducono, invece, la ricerca di Pablo Picasso. Il secondo Novecento ha invece i lineamenti di un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon, e il volto pop di due capolavori di Roy Lichtenstein ed Andy Warhol. Tre opere di William Kentridge, il più noto rappresentante dell’arte sudafricana nel mondo contemporaneo, chiudono la mostra.

Informazioni, prevendite e prenotazioni al numero +39 0577 286300 o scrivendo a sienasms@operalaboratori.com.


Andy Warhol, Joseph Beuys © Johannesburg Art Gallery

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