Gli appuntamenti del museo di Rovereto

Mart: tutte le novità del 2017

Istituto Matteucci, Viareggio | Felice Casorati Ritratto di Renato Gualino
 

Francesca Grego

20/02/2017

Trento - Sarà un anno scoppiettante il 2017 del Mart di Rovereto: grandi eventi espositivi, preziosi approfondimenti monografici e nuove acquisizioni si accompagnano a momenti d’incontro e condivisione con i visitatori.
È il caso dei Mart Open Day, le aperture gratuite che quest’anno coincideranno con le inaugurazioni delle mostre. Una festa per il pubblico che potrà partecipare a eventi, incontri con i protagonisti dell’arte, visite guidate e laboratori.

In concomitanza con l’arrivo delle nuove collezioni (Allaria, Panza di Biumo e De Angelis Testa), il museo presenta inoltre un interessante riallestimento delle collezioni, che sottolinea i rimandi fra architettura e paesaggio, opere e ambiente, mentre negli ambienti dedicati al contemporaneo la caduta dei muri divisori coincide con l’apertura dei linguaggi e dei confini dell’opera.

Spaziano dai primi del Novecento alle ultimissime novità le mostre della prossima stagione, rispecchiando i punti di forza del patrimonio residente. Vediamole nel dettaglio.

Fermenti contemporanei

Se il 2016 è stato contraddistinto da un’effervescente attività di scambio con alcuni dei maggiori musei internazionali, che ha portato a Rovereto quasi 500 prestiti e disseminato nel mondo oltre 300 opere dalle collezioni Mart, il 2017 si apre con una mostra all’insegna dell’incontro fra arti visive e parola scritta. Grazia Toderi e Orhan Pamuk. Words and Stars (dal 2 aprile al 2 luglio) è un progetto a quattro mani firmato da un’artista di punta del panorama odierno e il premio Nobel per la letteratura 2006: da tenere d’occhio.

Seguirà un’incursione nei linguaggi della pubblicità con Tutti gli ismi di Armando Testa, che dal 22 luglio al 15 ottobre presenterà il ritratto di uno dei più grandi pubblicitari italiani della storia, mostrando come a partire dal suo lavoro l’arte contemporanea sia entrata nell’immaginario collettivo del Paese.

La straripante stagione della sperimentazione degli anni Cinquanta e Settanta sarà invece protagonista dell’autunno con le esposizioni monografiche dedicate a Francesco Lo Savio e Carlo Alfano, entrambe a partire dal 5 novembre.

Il richiamo del Novecento

Dopo il focus su un importante nucleo di opere di Mario Sironi (5 marzo- 11 giugno), acquisite dal Mart con la collezione Allaria, due grandi mostre tematiche centrate sul fascino del Secolo Breve animeranno la stagione.
Un’eterna bellezza. Capolavori dell’arte italiana del primo Novecento, dal 2 luglio al 5 novembre, sarà un lungo viaggio fra autori e movimenti italiani di inizio secolo, alla scoperta del fil rouge che ne lega silenziosamente le esperienze.  Nell’arte di maestri come Casorati, Martini, Campigli o Carrà, la modernità artistica si fonde infatti con l’idea di canone e con gli archetipi della classicità. Il progetto, nato dalla collaborazione con la Fundaciòn MAPRE di Madrid, farà tappa in Spagna fino al 4 giugno.

A fine anno una grande stagione dell’arte italiana sarà al centro di un appuntamento internazionale di richiamo, che dopo Rovereto si muoverà alla volta di Helsinki ed Essen. Si tratta di Realismo magico: l’arte italiana tra metafisica e nuova oggettività 1920-1930 (dal 3 dicembre al 4 marzo 2018), uno zoom sull’avventura di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Giorgio Morandi e dei loro numerosi compagni di viaggio, che fu al contempo un’originale sintesi del passato e un potente stimolo per il futuro della ricerca europea.

Casa d’Arte Futurista Depero

Mentre le creazioni del vulcanico futurista trentino sono protagoniste di Depero il Mago (alla Fondazione Magnani Rocca di Parma dal 18 marzo al 2 luglio) e Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia (ai Musei San Domenico di Forlì fino al 18 giugno), la coloratissima casa-museo ospiterà per la prima volta le leggendarie scenografie ideate da Depero per il balletto Le Chant du Rossignol di Sergej Diaghilev su musiche di Igor Strawinskij.
Un capolavoro purtroppo mai andato in scena, raccontato nel primo semestre dell’anno a Casa Depero attraverso le scene e i costumi ricostruiti dal Teatro Massimo di Palermo a partire da bozzetti e materiali originali.



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