Ugo Mulas: verifica dell’arte.Da Marcel Duchamp a “Vitalità del Negativo”

07/01/2011

WEB: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_390456573.html


La mostra presentata a Villa Pignatelli ripercorre gli ultimi anni di ricerca di Ugo Mulas e il dialogo con le neo avanguardie. Tra il 1964 ed il 1968 il fotografo non realizza più solo i reportage sulla scena artistica internazionale; l’incontro con Andy Warhol, la scoperta della fotografia di Lee Friedlander, il fermento della scena newyorchese, degli happening, del teatro e del cinema sperimentale, portano Mulas ad un ripensamento del ruolo che l’immagine stava assumendo nel sistema dell’arte. Il fotografo inaugura una sperimentazione nei vari contesti della comunicazione visiva.

Le opere in mostra, dal portfolio su Marcel Duchamp ai grandi provini su Johns, Newman e Lichtenstein mostrano il superamento della documentazione fotografica. In queste opere Mulas rilegge i generi del reportage e dello stile documentario in un’estetica che utilizza per sé le strategie concettuali del periodo, sperimentando nuove possibilità di linguaggio. La ricerca di funzioni alternative per il medium fotografico, ormai privo del suo primato d’informazione rispetto alla televisione, è lo stimolo per uno straordinario lavoro di riflessione critica sulla fotografia. I grandi formati, le proiezioni, l’uso dell’iconografia del provino sono tutti elementi recuperati dalla pratica quotidiana del suo fare, dalle sperimentazioni pop e new dada e da un’attenta rilettura della storia della fotografia.

In Italia Mulas non seguirà più i singoli artisti, dal 1968 il fotografo si interessa soprattutto alle manifestazioni artistiche collettive. Tra le opere di quel periodo a Villa Pignatelli sono esposte per la prima volta le prove di stampa per il catalogo di Amore Mio (Montepulciano, 1970) e lo studio per la Verifica 3, realizzata a Vitalità del negativo (Roma, 1970). Alla fine di quell’anno la mostra romana sarà l’ultima occasione di incontro e di dialogo attivo con le avanguardie. In questo periodo della sua vita Mulas si concentra a rivedere l’archivio e a rileggere la storia della fotografia.

Le Verifiche sono il risultato di questa ricerca ormai completamente autonoma: dodici opere che creano molteplici livelli di lettura attraverso un complesso sistema di immagini, titoli e dediche. La serie presenta un’analisi degli elementi tecnici ed etici del fotografare (Gli obiettivi, L’uso della fotografia, L’ingrandimento, Il laboratorio…). Le singole opere suggeriscono rimandi estetici e concettuali al rapporto tra arte e fotografia (Man Ray, Kounellis, Friedlander, Alinari, Duchamp, Talbot) e all’esperienza esistenziale del fotografo (Fine delle verifiche, Il cielo per Nini, Autoritratto con Nini). Ogni opera rivela così una propria autonomia e trova nuove rispondenze nelle altre, costituendo il senso della serie.

L’esperienza di Mulas e quella della generazione degli artisti che ha conosciuto, la storia della fotografia e la storia dell’arte trovano una sintesi perfetta nella serie delle Verifiche che conclude e supera la fase di sperimentazione. Quest’opera ultima, per la radicalità dell’analisi e il rigore formale, è un’indicazione del nuovo equilibrio che si annuncia fra arte e fotografia e un lascito che inaugura la stagione della fotografia contemporanea.

La mostra a cura di Giuliano Sergio, in collaborazione con Archivio Ugo Mulas e Incontri internazionali d’arte.

L’iniziativa si svolge nell’ambito della manifestazione “Contrasti - antico e moderno nella città colta e popolare”, promossa dalla Regione Campania - Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali , grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea POR- FESR Campania 2007-2013, in accordo con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli. Con questa esposizione, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale di Napoli e gli Incontri Internazionali d’Arte danno vita alla Casa internazionale della Fotografia, negli spazi storici di Villa Pignatelli.
L’idea è quella di creare a Napoli un osservatorio per la fotografia, un ambiente multimediale per studiare l’imaging, per esplorare la galassia dei media, incrociando idee della più varia provenienza.



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