Picasso e Vollard: il genio e il mercante

© Succession Picasso, by SIAE 2012 | Pablo Picasso, Le repas frugal, 1904
 

02/04/2012

Venezia - Per la prima volta in Italia, nelle sale dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, 150 opere raccontano l’intenso rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e quello che diventerà il più grande artista del XX secolo. L’iniziativa, ideata e organizzata da GAmm Giunti in collaborazione con l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, curata da Claudia Beltramo Ceppi, propone, nelle sale di Palazzo Franchetti, un percorso espositivo con oltre 150 opere, tra cui la serie completa delle 100 incisioni della Suite Vollard, la Minotauromachia, forse l’assoluto capolavoro grafico di Picasso, le 30 acqueforti originali per l’Histoire Naturelle di Buffon, le acqueforti dei Saltimbanchi. Pioniere tra i mercanti d'arte della fine del XIX secolo, Ambroise Vollard (1866-1939) svolse un ruolo decisivo nello sviluppo dell'arte moderna fino ai primi decenni del XX secolo. Grazie al suo intuito, al suo genio commerciale e alla sua audacia, Vollard riuscì a crearsi una posizione di tutto rispetto nel mercato dell'arte mostrando un notevole interesse per gli artisti sconosciuti o "messi al bando". Vollard non solo organizzò la prima mostra monografica su Paul Cézanne nel novembre del 1895 ma, nella sua galleria d'arte, espose le opere dei Nabis e prese le difese di molti giovani pittori come Derain o Rouault.
Quando nel 1901, un giovanissimo artista catalano, Pablo Picasso giunse a Parigi e cercò di farsi strada nel mondo dell’arte e delle gallerie, fu proprio Ambroise Vollard a offrirgli, fra i primi, un’occasione di esporre nella sua galleria, confermandosi il mercante-editore capace di promuovere le avanguardie con i più grandi collezionisti europei e americani. Iniziò così una relazione complessa che coinvolse profondamente i due uomini e che si prolungherà per quasi quarant’anni, fino alla morte di Vollard nel 1939. Fin da quel lontano inizio, Vollard acquistò e vendette i dipinti di Picasso a Schukin e Morozov, a Gertrude e Leo Stein, a Barnes e Thannhauser, perfino a Stieglitz, ma soprattutto commissionò e stampò alcuni dei suoi maggiori capolavori grafici. Dalla serie dei Saltimbanchi con la celeberrima acquaforte Le repas frugal al Chefs d’oeuvre inconnue di Balzac, agli animali di Buffon, fino alla sua più ampia e straordinaria raccolta, La Suite Vollard a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937. Quest’ultima, sebbene pronta, rimase per lungo tempo sconosciuta a causa della morte di Vollard e per lo scoppio della seconda guerra mondiale, giacendo nel magazzino dello stampatore fino alla Liberazione della Francia e all’istituzione dell’Ambroise Vollard Estate. La mostra rimarrà aperta al pubblico sino all'8 luglio 2012.

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