Madonna in trono con Bambino e angeli

Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio

 
DESCRIZIONE:

La tavola è di forma cuspidata, anche se il curioso coronamento a bulbo è frutto di un riadattamento nei secolo XVII-XVIII delle forme originarie, che è stato reintegrato dai recenti restauri. La Madonna, elegantemente abbigliata con un manto dove sono evidenziate le pieghe cadenzate ed eleganti del gotico internazionale, è seduta su un trono composto in prospettiva intuitiva dove, tra gli archetti gotici, spuntano fitte fronde di arbusto. Il Bambino è seduto sulle sue ginocchia e guarda sorridente lo spettatore mentre tiene in mano una melagrana, simbolo di fertilità e di regalità. Le mani affusolate della Vergine fanno per prendere il frutto ed abbracciano con compostezza il Bambino sulla sinistra. Ai piedi della Madonna si trova un coro di piccolissimi angeli (anche in questo caso un elemento medievale arcaizzante, per via delle proporzioni gerarchiche), che stanno cantando un inno leggendo da un rotolo dove si trova la notazione musicale. Il loro stato di conservazione è pessimo, infatti su gran parte delle loro vesti il pigmento originale è perduto. Il fondo è l'astratto oro, mentre la base è composta, come nel polittico di Valleromita, da un prato fiorito dove sono rappresentate con precisione varie pianticelle fiorite. L'opera è un esempio di stile gotico internazionale ed anche ammettendo una datazione più tarda, avvicinabile agli influssi rinascimentali di Firenze, mostra un certo schematismo che è ancora lontano dal modo di pensare di Masaccio e i suoi seguaci. Per esempio la Madonna ha un volto convenzionalmente aristocratico, non ispirato a una reale fisionomia, e le ombre, anche se la testa è girata verso il basso, sono stese nella solita maniera che illumina la canna del naso, la guancia, la parte sopra le sopracciglia, il mento. Anche l'espressione è convenzionale e predomina un senso di irrealtà fiabesca, dove la reale consistenza è annullata. Notevole è la tecnica di Gentile, che crea un complesso sovrapporsi di strati di colore, con risultati di estrema dolcezza.

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