Paolo Camiz e Caterina Satta. Trasparenza e Durezza
Dal 02 Aprile 2015 al 30 Aprile 2015
Gubbio | Perugia
Luogo: Palazzo del Bargello
Indirizzo: via dei Consoli
Orari: 10.30-13 / 15-18
Costo del biglietto: intero € 3, ridotto € 2
Telefono per informazioni: +39 075 9142445
E-Mail info: info@museogubbio.it
Sito ufficiale: http://www.comune.gubbio.pg.it
Sarà inaugurata giovedì 2 aprile alle ore 17,00 presso la Galleria d’arte contemporanea del Palazzo del Bargello di Gubbio, la mostra bi-personale dal titolo “Trasparenza e Durezza”che vedrà dialogare le opere pittoriche su vetro di Caterina Satta con le sculture in ferro di Paolo Camiz. La seconda mostra del 2015 per il Palazzo del Bargello vedrà dunque due protagonisti d’eccezione del panorama artistico contemporaneo, Caterina Satta è un'artista le cui radici sono saldamente ancorate alla sua terra di Sardegna, terra antica e per certi versi misteriosa, ricca di tradizioni e di simbolismi.
Rielaborando la tecnica della pittura "sottovetro", un'antica forma di artigianato ormai in disuso, quasi dimenticata, e coniugandola ad un linguaggio attuale, l'artista racconta le leggende legate al mare, l'aspra bellezza della sua terra, la fatica delle donne intente al proprio lavoro e la stupefacente vivacità di accostamenti di colore e la ricchezza dei gioielli nei costumi di un popolo che proprio attraverso il colore distingueva i giorni di festa da quelli di lavoro. I colori che asciugano all'aria, senza bisogno di cottura, questa tecnica, nata con l'arte stessa del vetro, in seguito è stata trascurata dai grandi maestri vetrai, rimanendo una delle più accessibili in campo artigianale perchè permette di imitare, in maniera piuttosto fedele, l'effetto su oggetti di uso più quotidiano. La pittura di Caterina Satta affronta un aspetto delle arti visive che riguarda la storia delle civiltà.
Un’opera che mostra un attaccamento alla sua terra di origine e alla Barbagia in particolare, attraverso la ricerca di un’arte popolare che si evidenzia soprattutto nei tessuti e nei monili dei costumi che in Sardegna hanno avuto una fioritura straordinaria.
Paolo Camiz nato a Roma nel 1938, in una famiglia borghese di ebrei non osservanti. Gli eventi della storia, le leggi razziali, hanno influito in modo fortunatamente non tragico, sulla mia infanzia, costringendo la mia famiglia a riparare in Svizzera. L’amicizia della sua famiglia con due importanti artisti, Mirko Basaldella e Corrado Cagli, dei quali visitò numerose mostre, gli permisero di conoscere l’arte contemporanea, in particolare la scultura. Caratteristica distintiva della scultura originalissima di Camiz è la destrutturazione e ricomposizione allo stesso tempo di oggetti che si ripetono. Per questo motivo le sue composizioni vengono definite “Monomanie”. Ogni soggetto riprodotto contiene infatti l’unione, la disgregazione di singoli e riconoscibili elementi. Un dialogo dunque tra pittura che accarezza un materiale fragile ed etereo come il vetro e la scultura che della forza e della durezza del ferro ne fa il suo veicolo estetico. La mostra “Trasparenza e Durezza”sarà aperta al pubblico dal giovedì alla domenica e festivi, negli orari di apertura del Palazzo.
Rielaborando la tecnica della pittura "sottovetro", un'antica forma di artigianato ormai in disuso, quasi dimenticata, e coniugandola ad un linguaggio attuale, l'artista racconta le leggende legate al mare, l'aspra bellezza della sua terra, la fatica delle donne intente al proprio lavoro e la stupefacente vivacità di accostamenti di colore e la ricchezza dei gioielli nei costumi di un popolo che proprio attraverso il colore distingueva i giorni di festa da quelli di lavoro. I colori che asciugano all'aria, senza bisogno di cottura, questa tecnica, nata con l'arte stessa del vetro, in seguito è stata trascurata dai grandi maestri vetrai, rimanendo una delle più accessibili in campo artigianale perchè permette di imitare, in maniera piuttosto fedele, l'effetto su oggetti di uso più quotidiano. La pittura di Caterina Satta affronta un aspetto delle arti visive che riguarda la storia delle civiltà.
Un’opera che mostra un attaccamento alla sua terra di origine e alla Barbagia in particolare, attraverso la ricerca di un’arte popolare che si evidenzia soprattutto nei tessuti e nei monili dei costumi che in Sardegna hanno avuto una fioritura straordinaria.
Paolo Camiz nato a Roma nel 1938, in una famiglia borghese di ebrei non osservanti. Gli eventi della storia, le leggi razziali, hanno influito in modo fortunatamente non tragico, sulla mia infanzia, costringendo la mia famiglia a riparare in Svizzera. L’amicizia della sua famiglia con due importanti artisti, Mirko Basaldella e Corrado Cagli, dei quali visitò numerose mostre, gli permisero di conoscere l’arte contemporanea, in particolare la scultura. Caratteristica distintiva della scultura originalissima di Camiz è la destrutturazione e ricomposizione allo stesso tempo di oggetti che si ripetono. Per questo motivo le sue composizioni vengono definite “Monomanie”. Ogni soggetto riprodotto contiene infatti l’unione, la disgregazione di singoli e riconoscibili elementi. Un dialogo dunque tra pittura che accarezza un materiale fragile ed etereo come il vetro e la scultura che della forza e della durezza del ferro ne fa il suo veicolo estetico. La mostra “Trasparenza e Durezza”sarà aperta al pubblico dal giovedì alla domenica e festivi, negli orari di apertura del Palazzo.
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