L'altra storia della Polaroid
C’era una volta in Spagna la Polaroid Gigante

Ludovica Sanfelice
10/09/2013
Roma - Alla fine degli anni Settanta la Polaroid produsse una macchina gigante a cui pochissime persone ebbero accesso. Nel mondo ne circolarono non più di cinque esemplari. Uno di questi arrivò in Spagna dove il nuovissimo Centro Andaluz de la Fotografia (CAF) volle utilizzarlo a fini sperimentali, trasformandolo nel protagonista di un progetto che coinvolse una cerchia selezionata di artisti composta da Chema Madoz, Juan Manuel Castro, Manuel Vilariño, Monica Lleó, Roberto Chicharro, Manuel Fakes, Ricardo Martin, Toni Catany, Ouka Lele, Ceferino López, Rafael Roa e Josep Vicent Monzó.
L’apparecchio sviluppava positivi nel formato 50x60 e per farlo funzionare era necessario l’intervento di un tecnico specializzato. Il CAF lo mise a disposizione dei fotografi senza restrizioni tematiche ma con un limite di 25 scatti ciascuno. Il risultato di quello studio entrò a far parte della Collezione Polaroid del centro. Le 30 opere più belle di quel fondo hanno dato vita ad una singolare esposizione che da oggi, 10 settembre, e fino al 31 ottobre, sarà in mostra alla Real Academia de España en Roma. L'ingresso è gratuito.
L’apparecchio sviluppava positivi nel formato 50x60 e per farlo funzionare era necessario l’intervento di un tecnico specializzato. Il CAF lo mise a disposizione dei fotografi senza restrizioni tematiche ma con un limite di 25 scatti ciascuno. Il risultato di quello studio entrò a far parte della Collezione Polaroid del centro. Le 30 opere più belle di quel fondo hanno dato vita ad una singolare esposizione che da oggi, 10 settembre, e fino al 31 ottobre, sarà in mostra alla Real Academia de España en Roma. L'ingresso è gratuito.
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