Dal 29 ottobre al Museo di Santa Caterina

Goldin illustra le sue Storie dell'Impressionismo

Pierre-Auguste Renoir, Il clown, 1868, Olio su tela, 193,5 x 130 cm, Otterlo, Kröller-Müller Museum
 

Ludovica Sanfelice

04/04/2016

Milano - Tra le linee curve dell'Unicredit Pavilion progettato da Michele De Lucchi a Milano, Marco Goldin presenta le linee altrettanto sinuose della grande mostra "Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin" in programma al Museo di Santa Caterina di Treviso dal prossimo 29 ottobre.

Il trittico di Goldin a Treviso

Qui il curatore-imprenditore collocherà il quartier generale delle celebrazioni per i 20 anni di Linea d'Ombra che nell'arco dell'ormai lunga attività ha saputo richiamare attorno alle proprie mostre 10 milioni di visitatori, combinando alla cultura una vera e propria economia.

Il percorso espositivo
L'esposizione, oltre a rappresentare una sintesi degli anni di studio dedicati da Goldin ad un preciso periodo della storia dell'arte, mette in mostra la rete di ponti construiti attraverso i prestiti con prestigiosi musei e collezioni di mezzo mondo e offre una summa della spinta creativa che anima i percorsi immaginati in maniera sempre molto personale da Goldin.
Questa volta il curatore risale la corrente dell'Impressionismo sino agli inizi dell'Ottocento con l'opera di Ingres ed elabora un allestimento grandioso che attraverso sei sezioni procede al raggruppamento dei capolavori attorno a grandi temi coprendo archi temporali ampi anche un secolo.

Curiosamente il nucleo posto all'apertura della narrazione è una raccolta di ritratti e non di paesaggi come si potrebbe ipotizzare. L'intento come sempre è infatti quello di rovesciare le carte per raccontare come la pittura impressionista sia andata codificandosi ancor prima di uscire all'aperto.

Non è un caso quindi che Goldin inserisca nel titolo la parola storia declinata al plurale. Un azzardo orientato all'apertura di finestre e parallelismi che oltre ai grandi maestri come Monet, Degas, Renoir e Van Gogh, porterà a Treviso anche opere di Hokusai e Hiroshige e instaurerà un dialogo forte persino con la fotografia ritagliando spazio per la fantasia del curatore, abile nel ritrarre con le proprie pennellate il quadro di una corrente in cui confluirono molti fiumi, torrenti e rivoli.

Un tour nei teatri
Nei mesi che precederanno l'attesa inaugurazione trevigiana, Goldin illustrerà in anteprima la mostra in alcuni teatri italiani portando in tour dal 20 aprile uno spettacolo/racconto basato sulla pittura e mescolando alle proiezioni in alta risoluzione dei quadri più belli che verranno esposti nel percorso anche letture di lettere di Van Gogh e Cezanne e molta musica. Incluse due canzoni inedite scritte da Goldin e Massimo Bubola e ispirate a due capolavori di Van Gogh e Renoir. 
La prima tappa è il Teatro comunale di Vicenza (20 aprile), a cui seguiranno Udine (21 aprile), Verona (26 aprile), Padova (27 aprile), Pordenone (28 aprile), Cremona (2 maggio), Milano (3 maggio), Trieste (4 maggio) e Bologna (5 maggio).

Treviso in festa 
Il maxi progetto elaborato da Goldin viene descritto come "diavolina per una nuova rinascita culturale ed economica" dal sindaco di Treviso Giovanni Manildo: "La città indosserà il suo abito migliore e insieme all'intero territorio e alle sue eccellenze accoglierà i visitatori che accorreranno al richiamo dell'arte".

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