Eva Tomei. Sulle Ginocchia degli Dei
Dal 22 Gennaio 2015 al 31 Gennaio 2015
Roma
Luogo: Biblioteca Rispoli
Indirizzo: piazza Grazioli 4
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 45460561
E-Mail info: biblioteca.rispoli@bibliotechediroma.it
Sito ufficiale: http://www.bibliotu.it/.do
Una ricerca delle nostre radici culturali attraverso un viaggio nel Mar Mediterraneo, luogo storico ma soprattutto culla di civiltà e delle origini di noi occidentali: è questo il percorso che la fotografa Eva Tomei ci propone nella sua nuova mostra fotografica: “Sulle ginocchia degli Dei” che sarà ospitata a Roma dalla Biblioteca Rispoli dal 22 al 30 gennaio 2015.
La mostra ripercorre l’Odissea di Ulisse attraverso il Mare Nostrum. “Ulisse – dice l’autrice degli scatti - è il simbolo di chi sperimenta, ricerca, stupisce e si stupisce, di chi va alla scoperta del perché delle cose e delle ragioni di ciò che prova o incontra. Ulisse è anche l’eroe e il semidio che, attraverso un lungo viaggio e in una serie di tappe obbligate, ricostituisce e riconosce delle parti di sé. Queste tappe, fissate ed evocate in una serie di scatti in bianco e nero, rappresentano anche le fasi che ogni uomo affronta per evolversi, il percorso obbligato per un ritorno consapevole ai propri affetti”.
Ma Ulisse, che vuole il ritorno al talamo e ai suoi affetti più privati, è anche un eroe moderno che affronta il mondo e diventa emblema del riconoscimento del diverso: ovunque accolto, chiede e si interessa delle culture con cui viene a contatto e si accorge che una parte importante della cultura mediterranea è basata sull’apertura, sull’accoglienza e sull’ospitalità. “Alcìnoo, ecco una cosa non bella, non ti s’addice che l’ospite in terra sieda, su focolare, in mezzo alla cenere; e gli altri stanno immobili la tua parola aspettando. Su, l’ospite su un trono a borchie d’argento fa sedere, rialzandolo, e comanda agli araldi di mescolare il vino, che a Zeus folgoratore e cena la dispensiera dia all’ospite, quello che c’è”
La conclusione del suo viaggio è nel ritorno. L’Odissea, Nolstos è il più famoso dei “poemi di ritorno a casa” . “Perché – dice Ulisse - niente è più dolce della patria e dei padri, anche se uno, lontano, in una casa ricchissima vive, ma in terra straniera, lontano dai padri”. Nell’Odissea si coglie il dramma dell’uomo ramingo e del suo viaggio nel mondo, la nostalgia e le radici. l’Odissea rappresenta la premessa del viaggio, l’emblema e anche la fine, il ricongiungimento, la ricostituzione del sé.
I temi dell’emigrazione e dell’immigrazione, il confronto con le civiltà globali, le famiglie che cambiano, tutto ciò che normalmente viene chiamato crisi, la trasformazione profonda e collettiva della struttura sociale, sono, quindi, i temi volutamente toccati da questo progetto che, partendo dalla ricerca dei miti interiori dell'uomo narra anche parte delle difficoltà emotive e sociali del periodo attuale.
La mostra, che sarà inaugurata il 22 gennaio alle ore 17.00, sarà presentata dalla prof.ssa Giulia Capo, ex docente del Visconti, che ha curato una recente traduzione dell'Odissea, edita da La Lepre edizioni. Prevista la lettura di alcuni passi dell’Odissea curati dall’attore Enea Tomei, accompagnato da Blasco Morozzo alla chitarra
E’ inoltre disponibile “Finding Homer” il libro di Eva Tomei edito da Postcart con l’introduzione di Barbara Martusciello.
La mostra ripercorre l’Odissea di Ulisse attraverso il Mare Nostrum. “Ulisse – dice l’autrice degli scatti - è il simbolo di chi sperimenta, ricerca, stupisce e si stupisce, di chi va alla scoperta del perché delle cose e delle ragioni di ciò che prova o incontra. Ulisse è anche l’eroe e il semidio che, attraverso un lungo viaggio e in una serie di tappe obbligate, ricostituisce e riconosce delle parti di sé. Queste tappe, fissate ed evocate in una serie di scatti in bianco e nero, rappresentano anche le fasi che ogni uomo affronta per evolversi, il percorso obbligato per un ritorno consapevole ai propri affetti”.
Ma Ulisse, che vuole il ritorno al talamo e ai suoi affetti più privati, è anche un eroe moderno che affronta il mondo e diventa emblema del riconoscimento del diverso: ovunque accolto, chiede e si interessa delle culture con cui viene a contatto e si accorge che una parte importante della cultura mediterranea è basata sull’apertura, sull’accoglienza e sull’ospitalità. “Alcìnoo, ecco una cosa non bella, non ti s’addice che l’ospite in terra sieda, su focolare, in mezzo alla cenere; e gli altri stanno immobili la tua parola aspettando. Su, l’ospite su un trono a borchie d’argento fa sedere, rialzandolo, e comanda agli araldi di mescolare il vino, che a Zeus folgoratore e cena la dispensiera dia all’ospite, quello che c’è”
La conclusione del suo viaggio è nel ritorno. L’Odissea, Nolstos è il più famoso dei “poemi di ritorno a casa” . “Perché – dice Ulisse - niente è più dolce della patria e dei padri, anche se uno, lontano, in una casa ricchissima vive, ma in terra straniera, lontano dai padri”. Nell’Odissea si coglie il dramma dell’uomo ramingo e del suo viaggio nel mondo, la nostalgia e le radici. l’Odissea rappresenta la premessa del viaggio, l’emblema e anche la fine, il ricongiungimento, la ricostituzione del sé.
I temi dell’emigrazione e dell’immigrazione, il confronto con le civiltà globali, le famiglie che cambiano, tutto ciò che normalmente viene chiamato crisi, la trasformazione profonda e collettiva della struttura sociale, sono, quindi, i temi volutamente toccati da questo progetto che, partendo dalla ricerca dei miti interiori dell'uomo narra anche parte delle difficoltà emotive e sociali del periodo attuale.
La mostra, che sarà inaugurata il 22 gennaio alle ore 17.00, sarà presentata dalla prof.ssa Giulia Capo, ex docente del Visconti, che ha curato una recente traduzione dell'Odissea, edita da La Lepre edizioni. Prevista la lettura di alcuni passi dell’Odissea curati dall’attore Enea Tomei, accompagnato da Blasco Morozzo alla chitarra
E’ inoltre disponibile “Finding Homer” il libro di Eva Tomei edito da Postcart con l’introduzione di Barbara Martusciello.
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