Al Mattatoio Testaccio un viaggio nel mondo di Andrea Pazienza

A Roma 30 anni senza PAZ

Zanardi equestre. Opera inedita, foto tratta dal catalogo pubblicato da Coconino Press - Fandango Libri. Credito@ foto di Guido Sancilio
 

Francesca Grego

07/06/2018

Roma - A 30 anni dalla scomparsa del mitico Paz, una grande mostra ne celebra l’estro eclettico, riunendo al Mattatoio Testaccio di Roma le sue più celebri creazioni in versione originale insieme a due chicche inedite che sembrano fatte apposta per incuriosire i fan.
 
Ma Andrea Pazienza, trent’anni senza non è soltanto un evento cult per gli aficionados di uno dei più amati disegnatori italiani. Oltre che a loro, i curatori Mauro Uzzeo, Stefano Piccoli e Alino hanno dedicato un pensiero speciale “ai lettori delle nuove generazioni, alcuni dei quali non sanno che molti giovani fumettisti si ispirano proprio a lui. Ci siamo concentrati sul Pazienza fumettista, dagli esordi fino all’ultima opera rimasta incompiuta. E ci sono ovviamente i suoi capolavori, Penthotal e Zanardi in primis”.
A completare il quadro, stuzzicanti incursioni alla scoperta del Paz vignettista e illustratore, tra opere iconiche, scritti, schizzi e bozzetti ritrovati nel suo immenso archivio artistico.
 
Singolare la storia di uno degli inediti, un dipinto composto da otto tele alte più di due metri che rappresenta Zanardi a cavallo. “Un vero gioiello”, nelle parole di Uzzeo, scoperto in casa del regista Matteo Garrone, che lo teneva appeso in camera del figlio. Priva della caratteristica firma – caso strano per Paz – e sconosciuta anche agli estimatori più esperti, l’opera ha suscitato inizialmente una certa perplessità, nonostante il tratto fosse proprio quello dell’autore marchigiano. A convincere i curatori è stata una vecchia fotografia di Pazienza al Luneur di Roma, scattata proprio durante la realizzazione del lavoro.
 
Il secondo inedito è invece un ritratto di Stefano Tamburini, tra i fondatori della rivista Frigidaire e grande amico di Paz, a cui lo accomuna la scomparsa in giovane età a causa di un’overdose di eroina.
Creata poco dopo la morte di Tamburini, la tavola “commosse il gruppo intero – consapevole che Andrea facesse uso di droga- al punto che si decise di non pubblicarla e di utilizzare come suo ricordo un disegno meno emotivo e più divertente”, racconta Uzzeo.
 
Dopo i successi delle mostre su Hugo Pratt (2016) e Milo Manara, al Mattatoio sono dunque di casa le caricature di Perché Pippo sembra uno sballatoe La leggenda di Italianino Liberatore, la poesia della Storia di Astarte o Il perché delle anatre, Le straordinarie avventure di Penthotal e la saga di Zanardi, senza dimenticare le spassose tavole dedicate a Sandro Pertini, un personaggio molto amato da Andrea. Fino a Gli ultimi giorni di Pompeo, “probabilmente il più importante, esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX secolo”, scrivono i curatori: un’opera fortemente autobiografica che inserì definitivamente Pazienza “nell’empireo della letteratura disegnata”.
 
La mostra sarà visitabile fino al 16 luglio in esclusiva nazionale al Mattatoio Testaccio di Roma.

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