Guido Sacerdoti. Tensioni e Armonie 1958-1985
 
										 
										
										
																		
																																												Guido Sacerdoti, In morte di Carlo Levi, 1975
											
										
										
									Dal 4 February 2018 al 4 March 2018
Napoli
Luogo: PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Indirizzo: via dei Mille 60
Orari: da lunedì a sabato ore 9:30 - 19:30; domenica ore 9:30 - 14:30
Curatori: Mario Franco
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
- NEA
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 7958651
Torna a Napoli l’opera pittorica di Guido Sacerdoti, uomo di scienza e cultura, nipote di Carlo Levi, tragicamente scomparso a Napoli nel 2013.
“Tensioni e Armonie 1958 - 1985” è il titolo del progetto espositivo, fortemente voluto dalla moglie prof. Marcella Marmo Sacerdoti e dai figli Arianna e Carlo, che incrocia il cinquantenario del Sessantotto. La mostra valorizza l'attività pittorica che ha accompagnato l'artista fin da giovanissimo, dagli ultimi anni '50 ai primi ‘80, in originale corrispondenza con la intensa politicizzazione del periodo e con essenziali aspetti culturali sessantottini, e sarà ospitata nelle sale espositive del II piano del PAN | Palazzo delle Arti di Napoli dal 4 febbraio al 4 marzo 2018.
A cura di Mario Franco, l’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e NEA, e con il patrocinio morale della Fondazione “Carlo Levi”, della Fondazione Valenzi, dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea “Vera Lombardi” e della Comunità Ebraica di Napoli.
La personalità politica del medico napoletano, formatasi nella famiglia ebrea antifascista ai valori azionisti e della sinistra social-comunista, lo vede nei primi creativi anni Sessanta leader carismatico della sezione napoletana di Nuova Resistenza e impegnato poi nei movimenti studenteschi, negli anni Settanta nelle iniziative di medicina democratica.
Nella personalità pittorica che questa esposizione vede emergere, ha spazio nella cospicua ritrattistica l'effervescente socialità sessantottina, come in altre tipologie compositive viene in evidenza la propensione epocale alle mescolanze di pubblico e privato. Particolarmente interessanti risultano alcuni dipinti su guerra e conflitti violenti, che qualificano l’esposizione propriamente sul ricorrere del cinquantenario del Sessantotto: il tema politico si inserisce in una pittura figurativa ricca di altre simbologie libertarie, in orizzonti circolari di immaginario sessantottino, protesta e libertà sessuale, Eros e Thanatos.
La più lunga poetica pittorica di tensioni e armonie incrocia peraltro nell'esposizione anche i generi figurativi più tradizionali di paesaggi e nature morte, percorsi con la personale vena di assemblare oggetti disparati, quotidiani e simbolici, sfidando sproporzioni e insiemi surreali.
Le opere intendono mettere in mostra l'interesse di un ottimismo figurativo che attraversa diverse tematiche non meno che le forti qualità pittoriche, centrate sulla pennellata densa, su forme sinuose date dal colore senza disegno preparatorio, capaci di giocare tra corpi materia e psiche.
Alla mostra si accompagnerà il Catalogo edito da iemme edizioni con i testi critici di Mario Franco, Marcella Marmo Sacerdoti, Mariantonietta Picone Petrusa, Ugo Piscopo, Lucia e Marco Valenzi, Gianfranco Iodice e Vittorio Marmo.
Guido Sacerdoti è medico e pittore, intellettuale dalla personalità poliedrica per cultura, scienza e impegno civile; presidente della Fondazione Carlo Levi, spirito libertario che amava la maratona, gli scacchi e il sassofono. Nasce a Napoli nel giugno 1944, primo bambino ebreo del dopoguerra qui circonciso da rabbini della flotta alleata ancorata nel golfo, con magnificenza di doni alimentari. Tra la famiglia ebrea ricca di parentela, cultura e pittura, l’asilo svizzero dove imparavano il cucito sia le femmine che i maschi, le prime scuole vomeresi e il Liceo Sannazaro, la sua formazione ha potuto svolgersi con felici apporti di saperi (prediletti quelli umanistici), giochi e creatività artistica: il disegno e la pittura, con maestri quali lo zio Carlo Levi, pittore e scrittore, e la madre Adele Levi, a sua volta pittrice, letterata e pianista. (dal sito www.guidosacerdoti.it)
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