Records by artists (1960-1990)

Records by artists (1960-1990), Biblioteca Universitaria di Bologna

 

Dal 12 Settembre 2013 al 05 Ottobre 2013

Bologna

Luogo: Biblioteca Universitaria di Bologna

Indirizzo: via Zamboni 35

Orari: da lunedì a venerdì 10-18; sabato 21: 10-19.15; domenica 22: 9.15-19.45

Curatori: Giorgio Maffei, Emanuele De Donno

Enti promotori:

  • Artelibro
  • Biblioteca Universitaria di Bologna
  • VIAINDUSTRIAE
  • Danilo Montanari Editore

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 051 2088300

E-Mail info: pasti@bub.unibo.it

Sito ufficiale: http://www.bub.unibo.it/it-IT/BUB---Sito-ufficiale-della-Biblioteca-Universitaria-di-Bologna.aspx?idC=61676&LN=it-IT


In occasione della decima edizione di Artelibro dal titolo Musica per gli occhi. Collezionismo all’Opera, la prestigiosa Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna ospita la mostra RECORDS BY ARTISTS (1960-1990) , a cura di Giorgio Maffei ed Emanuele De Donno in collaborazione con VIAINDUSTRIAE e Danilo Montanari.
La mostra, nata da un’indagine che ha catalogato oltre 800 dischi d’artista, ne presenta una selezione di 130 in vinile, descrivendo esaurientemente un fenomeno poco esplorato: il disco d’artista è quel prodotto artistico in cui l’artista usa il medium del disco, inteso come progetto totale (cover, confezione, progetto sonoro), per una espressione artistica autonoma.
Accompagnerà la mostra un lavoro sonoro di Maurizio Nannucci dal titolo Parole / Mots / Words / Wörter (installazione sonora da Parole / Mots / Words / Wörter, Firenze, Recorthings - Zona Edizioni, 1976) rieditato appositamente per l’occasione.
Sono passati oltre quarant’anni dalla prima mostra internazionale di dischi d’artista. Si sono moltiplicati gli studi critici e gli interessi, anche collezionisti, verso un medium artistico che ancora oggi suscita, insieme ad una vivace curiosità, una certa diffidenza e una palese difficoltà di interpretazione. La storia del disco d’artista si sovrappone e tende a confondersi con la storia del disco tout court, meraviglioso oggetto in vinile che ha accompagnato le generazioni del Novecento. Questa mostra, e il libro che l’accompagna, prova ora, dopo pochissimi tentativi pionieristici degli ultimi anni, a dare struttura e sistematicità ad una materia fluida, cercando di definire attraverso la pratica classificatoria tipica del “catalogue raisonné” la natura stessa dell’oggetto della ricerca. Un lavoro d’arte composto attraverso uno dei tanti media a disposizione dell’artista per esprimere la sua visione dell’arte, nato con la stessa logica di un dipinto, una scultura, un video, un libro, un’installazione.
Lavori audio, quindi, registrati su dischi in vinile che contengono musica, rumore, suono concreto, poesia, registrazione di performance, reperto sonoro o manipolazione di suoni naturali. Lavori spesso non dissimili dalla pratica compositiva a cui ci ha abituati la musica contemporanea, ma con la precisa determinazione ad uscire dall’ambito ristretto della disciplina della composizione musicale per entrare nel più vasto territorio dell’Arte. A ben vedere gli artisti l’hanno sempre fatto, fin dalle avanguardie storiche. Basti citare gli sperimentatori di linguaggi che pervadono l’inizio secolo tra Futurismo, Dada e Surrealismo. Manipolatori di suoni che inseguono pervicacemente le vie nuove della rivoluzione e dell’abbattimento della tradizione dell’ascolto sonoro. Poi la valanga degli innovatori del secondo dopoguerra, Jean Dubuffet e Ives Klein che, insieme ai musicisti, azzerano il piano sonoro avvicinandolo al sublime livello del “silenzio”.
La strada è aperta per ripensare la natura stessa del fatto sonoro, e il disco si dispone, con la sua adatta tecnologia, a farsi interprete e memoria degli avvenimenti. Vi si cimenteranno quasi tutti gli artisti tra anni Sessanta ed Ottanta (ma la contemporaneità non ha dimenticato questo mezzo espressivo). Indifferente alle poetiche – ci lavorano i concettuali, i fluxus, i minimal, i poeti concreti e visuali – il disco riscrive una storia parallela dell’arte che permette la ricostruzione dei passaggi storici della seconda metà del secolo attraverso il semplice cambio di mezzo espressivo.
La mostra è accompagnata dal catalogo RECORDS BY ARTISTS. Un catalogo ragionato 1960-1990 (con qualche disco antecedente e qualche contemporaneo), viaindustriae publishing / Danilo Montanari Editore, 2013.

In mostra: Laurie Anderson, Karel Appel, Art & Language, Richard Artschwager, Robert Ashley, Robert Barry. François and Bernard Baschet, Harry Bertoia, Joseph Beuys, Joseph Beuys - Henning Christiansen, Jean -Louis Brau - Gil J. Wolman - François Dufrene, Günter Brus, Pol Bury, Henri Chopin, Bob Cobbing - Ernst Jandl, Philip Corner, Salvador Dalí, Hanne Darboven, Jan Dibbets, Peter Downsbrough, Jean Dubuffet, Terry Fox, Katharina Fritsch, John Giorno, Jack Goldstein, Brion Gysin, Bernard Heidsieck, Bernard Heidsieck - Françoise Janico, Hans G Helms, Juan Hidalgo, Dorothy Iannone, Ernst Jandl, Joe Jo nes, Allan Kaprow, Martin Kippenberger - Albert Oehlen, Yves Klein, Milan Knížák, Imi Knoebel, Ferdinand Kriwet, Christina Kubisch - Fabrizio Plessi, Joan La Barbera, Maurice Lemaitre, Arrigo Lora Totino - Pier Virgilio Fogliati, Jackson Mac Low, Walter Marchetti, Christian Marclay, Alessandro Mendini, Eugenio Miccini, Franz Mon, Meredith Monk, Giuseppe Morrocchi, Otto Muehl, Maurizio Nannucci, Hermann Nitsch, Yoko Ono, Roman Opalka, Nam June Paik, Charlemagne Palestine, A.R. Penck, Arthur Pétronio, Raymond Pettibon, Tom Phillips, Eliane Radigue, Arnulf Rainer - Dieter Roth, Steve Reich, Mimmo Rotella, Dieter Roth - Arnulf Rainer, Reiner Ruthenbeck, Franca Sacchi - Marcello Morandini, Sarkis, Mario Schifano, George Segal, Michael Snow, Keith Sonnier, Roland Topor, Ben Vautier, Bernar Venet, Emilio Villa, Wolf Vostell, Andy Warhol - Lou Reed, Lawrence Weiner, Robert Whitman, Emmett Williams - Hansjörg Mayer - Dieter Roth, La Monte Young - Marian Zazeela.

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