Dal 4 dicembre in mostra al Museo Teatrale della Scala

La Magnifica Fabbrica: la Scala si racconta

Il progetto di Mario Botta per il Teatro alla Scala, courtesy Intesa Sanpaolo
 

Francesca Grego

03/12/2018

Milano - Mentre il pubblico si scalda in attesa della nuova stagione di Opera e l’intera città trepida per la Prima Diffusa dell’Attila di Verdi del 7 dicembre, La Scala ripercorre i 240 anni della sua storia architettonica, specchio delle trasformazioni di Milano e dell’Italia.
Da domani, 4 dicembre, il Museo Teatrale della Scala ospita La Magnifica Fabbrica, un viaggio nel tempo che ci conduce dal glorioso edificio di Giuseppe Piermarini alle scenografie ottocentesche di Alessandro Sanquirico, dai progetti di Luigi Lorenzo Secchi ai recenti interventi di Mario Botta. Fino a uno sguardo sulla nuova struttura di via Verdi, progettata sempre dall’architetto svizzero, che dal 2020 permetterà al palcoscenico di raggiungere una profondità di 70 metri, ospiterà una sala prove e di incisione per l’orchestra alta 14 metri e offrirà spazi supplementari per le attività artistiche, tecniche e amministrative.

La mostra ha una piccola ma preziosa appendice presso le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto l’esposizione ed è socio fondatore nonché sponsor principale della stagione di lirica, balletto e sinfonica 2018/2019 del Piermarini. Nei suoi spazi espositivi troverà posto la maquette del teatro per il progetto d’intervento di Botta.
Da “Vox Imago”, un programma di pubblicazioni multimediali che attraversa la storia della lirica con lo sguardo diretto sulla Scala, a “La Scala Under30”, che dal 2005 favorisce l’accesso alle rappresentazioni da parte di spettatori dai sei a 30 anni, l’istituto bancario lavora inoltre per avvicinare un pubblico giovanile sempre più vasto alla cultura musicale. E quest’anno il 4 e il 15 dicembre 2000 ragazzi potranno assistere a speciali anteprime degli spettacoli che inaugureranno le stagioni dell’opera e del balletto 2018-2019: l’Attila di Verdi e Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, che andranno in scena con la stessa direzione, lo stesso cast e le medesime scenografie delle prime ufficiali.

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