Virginio Favale. Vite mia. Mostra fotografica dedicata a chi fa della vite la sua vita
Dal 23 Marzo 2015 al 23 Marzo 2015
Verona
Luogo: Palazzo Rubiani
Indirizzo: piazza Brà
Orari: 9-19
Curatori: Flavia Mariani
Enti promotori:
- Enoitalia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Le immagini del fotografo Virginio Favale esplodono e riecheggiano nello storico palazzo al centro di Verona dalle ore 9 alle ore 19, in un dinamismo cromatico che illumina le antiche sale di lettura frammentando la luce proveniente dalla celebre piazza e trasportando i visitatori in un luogo che è arcaico e moderno insieme: il vigneto.
L’evento è stata voluto dall’azienda Enoitalia per annunciare un progetto che superi le contrapposizioni dialettiche tipiche del mondo vinicolo odierno: naturale contro artificiale, industriale contro artigianale… La mostra fotografica è luogo d’incontro, che accoglie e non separa, ma anzi fonde concetti e linguaggi. Il fotografo, l’opera, i punti d’istallazione e la cornice della mostra, la Società Letteraria di Verona, cioè uno dei più antichi gabinetti di lettura d’Italia, sono stati scelti per superare i limiti della dialettica.
Virginio Favale esordisce nel 1991 e collabora coi principali quotidiani d’Italia, come La Repubblica o Il Messaggero, per poi dedicarsi a campagne pubblicitarie per alcune delle più note agenzie di comunicazione al mondo. È autore di libri e campagne. La sua prima mostra fotografica è del 1995. Da sempre Favale porta avanti un ininterrotto lavoro di ricerca e di sperimentazione, come quello esposto al Chiostro del Bramante di Roma per il JapAD Dentsu e il libro Venice Carnival, editato in tutto il mondo, esempio di anticipazione digitale e visionarietà d’avanguardia. Nel 2010 fonda la casa di produzione multimediale Cinelios e si dedica anche alla regia, esprimendo il suo talento in short movie, commercial e video d’arte premiati in Italia e all’estero. Virginio Favale ha interpretato il progetto Vite Mia portando alla luce il legame profondo fra uomo e natura, territorio e cultura: in un percorso simbolico che ricostituisce le origini e le fonde senza contrapposizioni in una nuova visionaria realtà.
Il progetto
La mostra è parte del progetto VITE MIA, promosso dall’azienda vinicola veronese Enoitalia, da anni fra le prime dieci aziende vinicole per fatturato in Italia, protagonista nei mercati più importanti a livello mondiale, e tuttora un’azienda famigliare. Un’azienda famigliare che ha voluto sostenere l’economia agricola di un gruppo di famiglie di viticoltori del Salento, in Puglia, ideando un progetto di filiera che esalti le peculiarità del vino italiano e si opponga all’attuale scenario di scomparsa dei contadini della vite.
L’esperienza decennale e le importanti economie di scala consentono ad Enoitalia di retribuire adeguatamente questi contadini che da sempre fanno della vite la loro vita. Il progetto sostiene il loro lavoro, accompagnandoli passo passo in un percorso di qualità che si esprime nell’esaltazione della loro autenticità e nel gusto caratteristico del VITE MIA ROSSO IGT: vino che e racconta di tradizioni, di vitigni autoctoni e di metodi di coltivazione millenari, quali l’alberello, che esprimono l’identità e l’unicità delle aree vinicole del nostro paese.
L’evento è stata voluto dall’azienda Enoitalia per annunciare un progetto che superi le contrapposizioni dialettiche tipiche del mondo vinicolo odierno: naturale contro artificiale, industriale contro artigianale… La mostra fotografica è luogo d’incontro, che accoglie e non separa, ma anzi fonde concetti e linguaggi. Il fotografo, l’opera, i punti d’istallazione e la cornice della mostra, la Società Letteraria di Verona, cioè uno dei più antichi gabinetti di lettura d’Italia, sono stati scelti per superare i limiti della dialettica.
Virginio Favale esordisce nel 1991 e collabora coi principali quotidiani d’Italia, come La Repubblica o Il Messaggero, per poi dedicarsi a campagne pubblicitarie per alcune delle più note agenzie di comunicazione al mondo. È autore di libri e campagne. La sua prima mostra fotografica è del 1995. Da sempre Favale porta avanti un ininterrotto lavoro di ricerca e di sperimentazione, come quello esposto al Chiostro del Bramante di Roma per il JapAD Dentsu e il libro Venice Carnival, editato in tutto il mondo, esempio di anticipazione digitale e visionarietà d’avanguardia. Nel 2010 fonda la casa di produzione multimediale Cinelios e si dedica anche alla regia, esprimendo il suo talento in short movie, commercial e video d’arte premiati in Italia e all’estero. Virginio Favale ha interpretato il progetto Vite Mia portando alla luce il legame profondo fra uomo e natura, territorio e cultura: in un percorso simbolico che ricostituisce le origini e le fonde senza contrapposizioni in una nuova visionaria realtà.
Il progetto
La mostra è parte del progetto VITE MIA, promosso dall’azienda vinicola veronese Enoitalia, da anni fra le prime dieci aziende vinicole per fatturato in Italia, protagonista nei mercati più importanti a livello mondiale, e tuttora un’azienda famigliare. Un’azienda famigliare che ha voluto sostenere l’economia agricola di un gruppo di famiglie di viticoltori del Salento, in Puglia, ideando un progetto di filiera che esalti le peculiarità del vino italiano e si opponga all’attuale scenario di scomparsa dei contadini della vite.
L’esperienza decennale e le importanti economie di scala consentono ad Enoitalia di retribuire adeguatamente questi contadini che da sempre fanno della vite la loro vita. Il progetto sostiene il loro lavoro, accompagnandoli passo passo in un percorso di qualità che si esprime nell’esaltazione della loro autenticità e nel gusto caratteristico del VITE MIA ROSSO IGT: vino che e racconta di tradizioni, di vitigni autoctoni e di metodi di coltivazione millenari, quali l’alberello, che esprimono l’identità e l’unicità delle aree vinicole del nostro paese.
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