Nelle sale il prossimo autunno

Palladio protagonista di un documentario "on the road" - Intervista a Francesco Invernizzi

Un drone utilizzato per le riprese de I Palazzi del Potere - Palladio, l’architetto del mondo. Courtesy of Bovindo e Magnitudo
 

Samantha De Martin

14/09/2017

Vicenza - «Non sarà solo un documentario, ma un percorso in cui la parte umana, e l'umanesimo di un artista esemplare, ancora poco conosciuto, emergeranno emozionando il pubblico».

Stuzzica non poca curiositá, Francesco Invernizzi, fondatore e amministratore delegato della Magnitudo Film nel condividere con ARTE.it l'ultima produzione presentata alla 74esima mostra del Cinema di Venezia, incentrata sulla vita, le opere, il genio di un inedito Andrea Palladio.
Un'idea nata, come spiega Invernizzi, "dalla volontá di creare un progetto cinematorafico, finora mai realizzato, su questa eccellenza italiana, la prima "archistar" della storia, che, oltre a distinguersi per le sue celebri ville, ha ispirato con il suo stile, illustri palazzi del potere politico, economico e culturale, in Europa e nel mondo, dal British Museum alla Casa Bianca, da Wall Street all'Ermitage".

Dopo il successo mondiale di Musei Vaticani, Firenze-Uffizi, Basiliche Papali e lo straordinario Raffaello-il principe delle arti co-prodotti con Sky e diventati in breve tempo i docu-film d’arte più venduti e distribuiti al mondo, l'ultimo lavoro targato Magnitudo trasforma il film d'arte in cinema narrativo, che prende forma in un documentario on the road. Ci incuriosisce la parola e chiediamo a Invernizzi di spiegarcela.
"Si tratta di un documentario on the road nel senso che abbiamo ritenuto fosse opportuno raccontarlo attraversando i luoghi, e non solo la vita, le opere strettamente legate all'artista, invitando il pubblico a riconoscere, nelle proprie città, aspetti architettonici in qualche modo influenzati dallo stile di questo illustre architetto. On the road anche perché si muove attraverso il percorso di ricerca di un professore e dei suoi studenti".

I Palazzi del Potere - Palladio, l’architetto del mondo - questo il titolo completo del nuovo lavorosegue, infatti, il viaggio di un professore cosmopolita dell’Université Libre di Bruxelles, Gregorio Carboni Maestri, impegnato a dimostrare ai suoi allievi del corso di Architettura, l’importanza e l’estrema contemporaneità dell’artista vicentino, figlio di un mugnaio e divenuto, da semplice scalpellino, una delle personalità più influenti nella storia dell'architettura occidentale, punto di riferimento, nel mondo, per la costruzione dei maggiori edifici del potere. Nel corso della sua missione, il professore consulterà il suo guru, il noto storico dell’architettura Kenneth Frampton, e Peter Eisenman, influente docente degli studenti di Yale, e si confronterà con il filosofo Massimo Cacciari. Attraverserà i luoghi del potere istituzionale e finanziario riflettendo sulla modernità del geniale autore de I quattro libri dell'architettura e su quanto e come l'artista padovano abbia influenzato l’evoluzione delle città e della società contemporanea.

"Visiteremo circa tredici luoghi legati a Palladio - anticipa Invernizzi -. Vedremo la Basilica, il Teatro Olimpico a Vicenza, gran parte delle ville, i palazzi storici legati alle grandi famiglie dell'epoca, ma anche gli esempi di architettura rurale. Saremo a Venezia, alla Basilica del Redentore, per poi spostarci a New York, alla scoperta dei palazzi che abbracciano gli ambiti del potere politico, economico e culturale. Non mancherà San Pietroburgo con l'Ermitage, anche questo ispirato ai dettami palladiani".

In questo viaggio rivolto a tutti e non soltanto agli intenditori, non ci saranno soltanto le interviste a illustri esponenti dell'arte e dell'architettura. Particolarmente intenso e coinvolgente si preannuncia l'intreccio tra storia, arte, narrazione.
Non macheranno gli aspetti inediti - snocciolati grazie al contributo di studiosi e storici dell'arte - relativi alla vita di questo importante artista ispirato a Vitruvio e all'architettura greco-romana, intorno al quale molto è stato scritto, ma il cui modus operandi resta tuttavia ancora poco noto.

"Cercheremo di raccontare - continua Invernizzi - che cosa si cela dietro l'architettura palladiana, come l'artista progettava e costruiva, servendoci di effetti speciali per le ricostruiìzioni storiche".

A quando l'incontro con Palladio nelle sale?
"Sicuramente dal prossimo autunno - spiega Invernizzi. Le riprese inizieranno i primi di ottobre. Le prime due settimane ci vedranno impegnati in giro per il Veneto. Quello che attraverso questa produzione vogliamo sottolineare è anche il legame tra le architetture e le stagioni, la loro interazione con l'ambiente circostante che muta nel corso del tempo. Ed è per questo che inizieremo a girare in autunno, quando la natura regala inconfondibili colori, per proseguire in inverno - periodo in cui gli edifici si presentano più “duri” e la pietra trionfa sul paesaggio - e ancora in primavera, con la natura che prende il sopravvento. In inverno gireremo in Italia e, in particolare a Venezia dove ricostruiremo il periodo della peste, durante il quale Palladio fu in città. In primavera ci sposteremo negli Stati Uniti e in Europa per quattro settimane, per poi ritornare in Veneto".

Soffermandosi poi sugli elementi di continuità rispetto alle produzioni precedenti e sul fecondo e fortunato rapporto di co-produzione inaugurato con Sky cinque anni fa, Francesco Invernizzi, spiega che si tratta di un'unione costruita su due importanti pilastri: «quello creativo-artistico di Sky, che ha messo a disposizione la propria esperienza e la propria sensibilità artistica, e quello tecnico di Magnitudo che portato la qualità dell'immagine».

Il docu-film, della durata di 90 minuti - che avrà per regista e autore del soggetto Giacomo Gatti, come direttore della fotografia Marco Sgorbati, mentre la sceneggiatura sarà firmata da Elia Gonella - sarà infatti realizzato in formato 4K HDR, una tecnica di ripresa nella quale Magnitudo film è leader mondiale in ambito documentari d’arte.

Parlando, infine, di numeri e del costo dell'intera produzione, Invernizzi preferisce mantenere il riserbo. O meglio, rivela la cifra, ma chiede di non diffonderla. Diciamo che è sicuramente un progetto a molti zeri.
«Sarà un investimento molto importante al pari di quelli effettuati per i film precedenti - spiega. Il fatto che si tratti di un documentario on the road prevede anche una certa logistica che esige costi piuttosto alti».

A questo punto non resta che attendere il prossimo autunno per entrare nell'anima, oltre che negli edifici, dell'architetto più illustre della Repubblica Veneta, nei cui progetti Goethe intravedeva “qualcosa di divino”. Come divino sarà ammirarne la vita e le opere sul grande schermo, tra gli effetti speciali e l'alta qualità dell'immagine.

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