A Napoli dal 12 gennaio al 31 marzo

In mostra il Salvator Mundi di Leonardo

Leonardo da Vinci e collaboratore, Cristo come Salvator Mundi, 1499 circa, Olio su tavola di noce, 68.6 x 48.9 cm
 

Francesca Grego

05/01/2017

Napoli - Arriva a Napoli il Salvator Mundi, uno dei più discussi capolavori di Leonardo o, secondo alcuni studiosi, della sua scuola. Particolarmente intricata la storia dell’opera: dopo la realizzazione per un committente privato intorno al 1499, se ne persero le tracce, mentre il suo grande successo fra i contemporanei diede luogo a numerose copie.

Il disaccordo su quale sia l’originale serpeggia ancora fra gli addetti ai lavori, ma il professor Carlo Pedretti, ideatore della mostra e direttore dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies presso l’Università della California, è pronto a giurare che questa sia quella giusta. Appartenuto a sir Francis Cook e poi al marchese di Ganay, l’olio su tavola ritrae un Cristo Benedicente con un globo nella mano sinistra.

Al Museo Diocesano di Donnaregina è affiancato dal Cristo Benedicente di San Domenico Maggiore, recentemente attribuito al pittore leonardesco Girolamo Alibrandi, dal Cristo Fanciullo di Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì, allievo prediletto e secondo alcuni amante del genio di Vinci, e da altri dipinti della scuola di Leonardo. I visitatori potranno infine ammirare tre preziosi fondi grafici napoletani: il seicentesco Codice Corazza, il Codice Federiciano e il volume Napoli antica e moderna, redatto dall’abate Domenico Romanelli nel 1815. Dall'12 gennaio a Napoli.

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