Dal 6 ottobre al 2 novembre a Bergamo
L’intenso tramonto di Lorenzo Lotto
Loreto, Museo - Antico Tesoro della Santa Casa |
Lorenzo Lotto Cristo e l’adultera, circa 1548. Olio su tela, cm 105 x 132
Francesca Grego
06/10/2017
Bergamo - In scena a Palazzo Creberg il testamento artistico e spirituale di Lorenzo Lotto, con lo straordinario corpus di opere che il pittore realizzò negli ultimi anni della sua esistenza quando, ceduto ogni bene alla Basilica della Santa Casa di Loreto, si fece oblato donando ogni energia residua al culto e al lavoro presso il tempio.
Per la prima volta nella storia i preziosi dipinti di questo periodo lasciano tutti insieme il Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, alla volta della città dove il maestro veneziano trascorse gli anni più fecondi della propria vita. Sono eredità di questa stagione capolavori come la Pala Martinengo, l’Oratorio Suardi, la Trinità, le Pale di San Bernardino e Santo Spirito, la Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria.
Dipinti di sorprendente luminosità, custoditi oggi nei luoghi di culto del territorio orobico o nella collezione dell’Accademia Carrara, ben diversi dalla produzione finale di Lotto esposta da oggi al 2 novembre presso il Palazzo del Credito Bergamasco.
Qui l’atmosfera si fa intima e crepuscolare, foriera di struggenti emozioni. Strepitose opere d’arte come la Presentazione al Tempio sono lo specchio della vita del pittore, malato e povero, ma finalmente sereno, capace di giungere a risultati di intensità sorprendente attraverso mezzi scarni in linea con il suo stato.
Dal primo dipinto lauretano, San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, il cammino si snoda tra i quadri rimasti clamorosamente invenduti nella lotteria organizzata ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adultera, Adorazione del Bambino, San Michele caccia Lucifero) e i lavori realizzati per il coro della Basilica (Battesimo di Cristo, Adorazione dei Magi), fino alla piccola tela del Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, una delle ultime incursioni dell’artista tra soggetti profani.
Tra le gemme della mostra, Il Sacrificio di Melchisedech, fresco del restauro finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco, da anni impegnata nella salvaguardia della produzione lottesca in terra orobica.
E a proposito di restauri, nella stessa occasione sarà possibile ammirare a Palazzo Creberg quattro capolavori cinquecenteschi del pittore Andrea Previtali appena restituiti alla loro bellezza primigenia, provenienti dal Duomo e da altre chiese di Bergamo.
Intorno a Lorenzo Lotto. I capolavori della Santa Casa di Loreto si dispone un ricco programma di iniziative collaterali: visite guidate e convenzioni per conoscere i luoghi legati all’attività dell’artista e le numerose opere presenti sul territorio; conferenze, concerti e spettacoli a tema, nonché la mostra L’ultimo studio. Meditazioni su Lotto, dove le creazioni contemporanee di Gianriccardo Piccoli si lasciano ispirare dal maestro veneziano.
Leggi anche:
• Lotto, Mantegna e Bellini: l’arte italiana protagonista alla National Gallery nel 2018
Per la prima volta nella storia i preziosi dipinti di questo periodo lasciano tutti insieme il Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, alla volta della città dove il maestro veneziano trascorse gli anni più fecondi della propria vita. Sono eredità di questa stagione capolavori come la Pala Martinengo, l’Oratorio Suardi, la Trinità, le Pale di San Bernardino e Santo Spirito, la Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria.
Dipinti di sorprendente luminosità, custoditi oggi nei luoghi di culto del territorio orobico o nella collezione dell’Accademia Carrara, ben diversi dalla produzione finale di Lotto esposta da oggi al 2 novembre presso il Palazzo del Credito Bergamasco.
Qui l’atmosfera si fa intima e crepuscolare, foriera di struggenti emozioni. Strepitose opere d’arte come la Presentazione al Tempio sono lo specchio della vita del pittore, malato e povero, ma finalmente sereno, capace di giungere a risultati di intensità sorprendente attraverso mezzi scarni in linea con il suo stato.
Dal primo dipinto lauretano, San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, il cammino si snoda tra i quadri rimasti clamorosamente invenduti nella lotteria organizzata ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adultera, Adorazione del Bambino, San Michele caccia Lucifero) e i lavori realizzati per il coro della Basilica (Battesimo di Cristo, Adorazione dei Magi), fino alla piccola tela del Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, una delle ultime incursioni dell’artista tra soggetti profani.
Tra le gemme della mostra, Il Sacrificio di Melchisedech, fresco del restauro finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco, da anni impegnata nella salvaguardia della produzione lottesca in terra orobica.
E a proposito di restauri, nella stessa occasione sarà possibile ammirare a Palazzo Creberg quattro capolavori cinquecenteschi del pittore Andrea Previtali appena restituiti alla loro bellezza primigenia, provenienti dal Duomo e da altre chiese di Bergamo.
Intorno a Lorenzo Lotto. I capolavori della Santa Casa di Loreto si dispone un ricco programma di iniziative collaterali: visite guidate e convenzioni per conoscere i luoghi legati all’attività dell’artista e le numerose opere presenti sul territorio; conferenze, concerti e spettacoli a tema, nonché la mostra L’ultimo studio. Meditazioni su Lotto, dove le creazioni contemporanee di Gianriccardo Piccoli si lasciano ispirare dal maestro veneziano.
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