Emmalisa Senin. I dipinti di una vita

Emmalisa Senin, Camera

 

Dal 23 Gennaio 2016 al 06 Febbraio 2016

Bologna

Luogo: Galleria Fondantico Arte+

Indirizzo: via de' Pepoli 6/e

Telefono per informazioni: +39 051 265980

E-Mail info: info@fondantico.it

Sito ufficiale: http://www.fondantico.it



Dal 23 gennaio (inaugurazione alle ore 17) al 6 febbraio 2016 la galleria Fondantico Arte+ ospita la mostra Emmalisa Senin. I dipinti di una vita, che raccoglie 50 opere, su tela e su carta, della pittrice bolognese d'adozione, scomparsa nel 1995.
Emmalisa Senin ha vissuto il suo lungo tempo nel continuo dialogo con la pittura, che si fa visione del mondo, lirica e quasi trasognata, mai distaccata dal sensibile.
In mostra, una selezione di lavori esemplari della visione del mondo dell'artista, dell'approccio lieve e al tempo stesso penetrante alla vita delle cose quotidiane; della sua pittura discreta e misurata, percorsa dal respiro di una sommessa e malinconica poesia della ferialità che non è intimistico ripiegamento su se stessa, ma espressione di impegno morale.
Olii e carte dove un tenue e lontano riaffiorare di memorie, di immagini, di luci, di silenzi. creano una suggestione delicata e insieme inquieta di quotidianità filtrate, di mondi vicinissimi eppure lontani, di tempi trascorsi, di solitudini.
Emmalisa Matteazzi Senin (Este, Padova, 1914 - Bologna 1995), compie gli studi scolastici a Vicenza, dove viva con i genitori e cinque fratelli.
Assecondando la sua grande passione per la pittura i genitori le permettono di continuare gli studi a Venezia, presso il pittore Alessandro Milesi, di cui fu allieva dal 1933 al 1936.
E' con il matrimonio con Angelo Senin, nel 1936, che si trasferisce a Bologna, dove rimarrà, salvo brevi periodi trascorsi a Parma e a Roma, fino alla sua morte nell’ottobre del 1995.
La nascita di otto figli non le impedisce di dedicarsi con continuità all’esercizio del disegno e della pittura, nelle varie tecniche del disegno a matita e a carboncino, della pittura ad olio e ad acquarello, e, negli ultimi anni della vita, all’incisione su legno e su lastra.
Silvia Evangelisti

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