Eros e Thanatos. L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten

Eros e Thanatos. L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten

 

Dal 20 Settembre 2020 al 08 Novembre 2020

Sesto Fiorentino | Firenze

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Orari: dal martedì al sabato: 16.00-19.00; domenica: 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Curatori: Giuseppe Mirabella

Enti promotori:

  • Comune di Sesto Fiorentino

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 055 4496235

E-Mail info: urp@comune.sesto-fiorentino.fi.it

Sito ufficiale: http://www.comune.sesto-fiorentino.fi.it



Settembre si “colora” di grande arte a Sesto Fiorentino.
Domenica 20 si inaugura, infatti, la mostra Eros e Thanatos. L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten.

L’appuntamento è fissato alle ore 11 presso il Centro Espositivo Antonio Berti in via Bernini 57.
A seguire ci sarà l’apertura anche del secondo spazio espositivo presso La Soffitta Spazio delle Arti al secondo piano del Circolo ArciUnione Operaia di Colonnata in piazza Rapisardi 6.
Vengono presentate circa 450 opere tra incisioni e disegni, realizzate da Fingesten dal 1913 fino alla morte.

L’esposizione è stata organizzata per l’edizione 2020 di Alto-Basso, il progetto ideato una decina di anni fa da Francesco Mariani, responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, e dalla storica dell’arte Giulia Ballerini con la collaborazione del Comune di Sesto Fiorentino.

L’idea è proporre una grande mostra distribuita nelle due sedi dedicate, in città, alla promozione culturale: La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria della Casa del Popolo di Colonnata, in piazza Rapisardi (l’Alto) e il Centro Espositivo Antonio Berti di via Bernini (il Basso) Il nuovo evento espositivo dedicato a Michel Fingesten è il terzo atto di una trilogia iniziata con quello di Max Klinger e la grafica simbolista mitteleuropea, seguito da La vergine e la femme fatale sull’eterno femminino nel Simbolismo e nell’Art Nouveau.

Un fil rouge unisce questi tre approfondimenti critici accomunati in primo luogo dal fatto di essere tutti focalizzati sull’espressione grafica. Dal trattato Malerei und Zeichnung di Klinger nasce quel concetto di Griffelkunst (arte dello stilo, quindi grafica) visionaria devoluta al simbolo, all’allegoria, al sogno e all’incubo che da lui in poi ispirò uno stuolo di grandi maestri tedeschi dell’incisione attratti dalla raffigurazione del fantastico, dell’orrido, del macabro e del meraviglioso.

Il ciclo Vom Weib di Otto Greiner era dedicato all’amico e maestro Max Klinger e trattava della donna come strumento del demonio. Può essere letto come l’anello di congiunzione con il secondo argomento “gemello” sull’eterno femminino che allargava il panorama artistico dall’area tedesca all’intero panoramo europeo.

L’arte incisoria di Michel Fingesten nasce in quel crogiuolo simbolista per poi spiccare il volo attraverso tre decenni di Avanguardie. Inoltre i suoi temi cardine, Amore e Morte, erano già stati fondamentali per il capostipite Max Klinger, al centro dei suoi cicli più famosi, Eine Liebe (Un amore) e Vom Tode (Della morte).

Il tema della donna, protagonista dell’universo fingesteniano, ha le sue radici in nell’immaginario fin de siècle, che partendo da Baudelaire e Rops, sviluppa la dicotomia ossessiva della vergine e della femme fatale, che in lui diventa dualismo tra l’immagine consolatoria e rassicurante della Madre e quella libertina della donna del sesso, trasgressiva, gaudente, complice ma anche antagonista, amica e nemica dell’uomo. Il suo linguaggio evolve in senso espressionista quelle trasgressioni del segno che erano già in nuce nei maestri della Griffelkunst simbolista.

La deformazione espressiva, il grottesco e l’erotismo di Fingesten, che negli anni assorbì come una spugna tutte le tendenze d’Avanguardia – Espressionismo, Cubismo, Nuova Oggettività e Surrealismo – fecero sì che la sua arte venisse inclusa nell’arte degenerata condannata dal regime nazista.

La mostra odierna, con il ricchissimo catalogo che l’accompagna, finalmente rivaluta questo grande maestro dell’incisione e lo proietta nello scenario artistico internazionale, oltre i confini pur nobili, ma circoscritti, del collezionismo exlibristico.

Mostra e catalogo edito da Polistampa sono a cura di Giuseppe Mirabella, con la collaborazione di Emanuele Bardazzi (collezionista e storico dell’arte) e Giulia Ballerini (storica dell’arte e direttrice del Museo Soffici di Poggio a Caiano).
Le opere esposte provengono dalla collezione privata di Giuseppe Mirabella, Milano.

Nel catalogo sono suddivise in varie sezioni: grafica libera, cartelle e libri illustrati, ex libris, disegni, grafica d’occasione, fino ai lavori eseguiti nei campi di concentramento di Civitella del Tronto e Ferramonti di Tarsia, con saggi introduttivi di Mirabella, Bardazzi e Ballerini e un totale di circa 600 illustrazioni.

Sedi espositive:

Centro espositivo Antonio Berti

Via Bernini, 57 - Sesto Fiorentino (FI)
La Soffitta Spazio delle Arti c/o Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata 
Piazza Rapisardi, 6 - Sesto Fiorentino (FI)

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