Fosco Grisendi. Stand your ground

Fosco Grisendi, Stand your ground #8, 2014, acrilico su tela di juta, cm. 100x142

 

Dal 23 Luglio 2015 al 04 Agosto 2015

Lecce

Luogo: Ex Conservatorio Sant'Anna

Indirizzo: via Libertini

Orari: tutti i giorni dalle 19 alle 21

Enti promotori:

  • Arte Rustica Santoro
  • Ri.Cre.Re.Mo


Qual è il limite che separa l’esercizio della forza dall’abuso di potere, l’oggettivo dal soggettivo, la realtà dalla performance? Sono queste le domande aperte che Fosco Grisendi presenta al suo pubblico attraverso un gioco di sintesi e rimandi concettuali capaci di comunicare con semplicità e forza il disagio, l’inquietudine.
Artemide's Garden Art Gallery presenta “Stand your ground”, undici opere su tela di iuta di grandi dimensioni, di cui alcune inedite, tutte realizzate tra la fine del 2014 e gli inizi del 2015, esposte presso l’Ex Conservatorio Sant'Anna a Lecce da giovedì 23 luglio a martedì 4 agosto.
E’ una poetica, quella di Fosco Grisendi, che si sta evolvendo per sottrazione, vicina da un punto di vista estetico a Keith Haring, Roy Lichtenstein e alla Pop Art in generale, da un punto di vista concettuale, invece, a Basquiat, Van Gogh e Banksy: i primi per la loro capacità di esprimere un loro disagio interiore, l’ultimo per la maestria nel sintetizzare messaggi molto importanti attraverso poche immagini. 
La mostra si inaugura giovedì 23 luglio alle 20 con il concerto dei b a f f o d o r o, gruppo post-rock/shoegaze dall'Emilia industriale che ad unamusica fatta di atmosfere malinconiche e sognanti unisce un utilizzo di visuals che trasforma il concerto in una esperienza emotiva avvolgente.
“Stand your ground” si realizza con il sostegno di Arte Rustica Santoro e Ri.Cre.Re.Mo di Antonaci Enrico ed è visitabile tutti i giorni dalle 19 alle 21. 
Per visite guidate con l'artista si può contattare la galleria Artemide's Garden al 3277122999. 

Stand your ground, ovvero mantieni la posizione, non arretrare d’un passo. Nasce da un fatto di cronaca americana la nuova produzione di Fosco Grisendi, tesa ad indagare il sottile confine tra verità e menzogna, tra realtà e fiction. Trayvon Martin, diciassettenne afroamericano, viene ucciso all’uscita di un negozio da un colpo di pistola. Il vigilante che gli spara è convinto che il ragazzo sia armato, ma in tasca ha solo un pacchetto di caramelle. Alla fine di un processo che suscita molte proteste e solleva questioni razziali, la guardia viene assolta sulla base della Stand your ground self-defense law, che consente ad una persona armata di uccidere un presunto aggressore in base alla mera percezione di pericolo per la sua incolumità. Una vicenda che colpisce fortemente Fosco Grisendi, portandolo ad approfondire tematiche legate all’uso eccessivo della forza e all’abuso di potere nella società italiana. [...] La realtà non si presta ad una lettura univoca. La critica delle illusioni va di pari passo con una drastica sfiducia nella possibilità di raggiungere una verità oggettiva. Così è (se vi pare), scrive Pirandello, alludendo al relativismo delle forme, a quelle maschere, ancora oggi attuali, che corrispondono alle strutture, alle convenzioni, ai ruoli imposti dal vivere comune. Affascinato dal mondo del wrestling, Grisendi sceglie questo genere di lotta come metafora della società contemporanea. Un combattimento che presenta notevoli affinità con la performance teatrale, dalla quale recepisce tecniche di messinscena, costruzione dei personaggi e gioco delle maschere. Difficile intuire il confine tra realtà e finzione, difficile capire quanto il “resistere ad oltranza” dei lottatori corrisponda a determinazione sportiva o spettacolo.
(Chiara Serri)

Sospese, sollevate ma attive le figure di Fosco Grisendi. Alcune pensanti, ma solitamente operanti. Rimandano agli antichi atleti greci o romani quelle sportive, altre isolate e dimentiche nell’ambiente. Gli sfondi neri esaltano l’effigie; lo sfondo bianco stuzzica solo il segno. Figuri insieme strani ed animali impressionano un quadro sognante. Attività circensi, da luna park o olimpioniche riempiono insieme gli spazi. Sembrano quasi mute, assenti le figure presenti: impressioni d’un attimo fuggente. Un fermo immagine importante ne esalta il momento; un ventaglio di differenze animate in un flash laddove si ostina a rimaner presente. In questa chiave di lettura è perfetto Fosco Grisendi; il ricordo, la memoria della prestazione  viene esaltata ed evocata nella raffigurazione. Guardare è fermare una dimensione intemporale che torna presente come attimo rimemorato. Una esercitazione artistica, questa, presente a se stessa. Da qui, la nostalgia paradossale tributata a quanto è stato. L’arte, infatti, ferma in un momento (nella fattispecie con una immagine) l’aria avvenuta negli ambienti raffigurati: un ring, una palestra, un ambiente sportivo, un circo o altro. Si fa sempre più evidente in Grisendi la sua sottrazione che, secondo svariate soluzioni, via via si svuota; restituendo la sua poetica in un flash, purificata da tutto l’apparato rappresentativo e descrittivo. La sua operazione con la quale toglie una quantità di immagini lasciando solo un’impronta, un segno, non è una liberazione fine a se stessa. Lo dimostra il fatto che egli intende lasciare una traccia che preceda l’emozione, la sensazione. Grisendi racchiude e isola l’evento, che si separa dall’organismo nell’insieme. Un residuo, insomma, geniale e artistico, lasciando un gesto della sua firma. Ed è ciò che resta della firma.Queste composizioni, l’artista, le crea per chiunque, affinché vestano l’attimo, mandando tutto l’impianto decorativo a scatafascio. Nello sport in un attimo ci dà questo: un calciatore in un assist può dare questo, un pugile in un attimo… un tennista in una volée può dare questo. Ma non è più sport ma un momento grandioso di sport, esaltante e indimenticabile, per cui la gente pagherebbe pur di rivedere quell’attimo. Grisendi esemplifica quello su cui pensatori hanno teorizzato e scritto anche saggi, ed altri artisti hanno praticato come fondamento del linguaggio artistico. L’artefice si produce dunque a sospendere quel che resta del prodotto artistico, come irripetibilità dell’evento… vivente una sola volta!
E’ la sensazione che ci investe davanti alle opere di Fosco Grisendi.
(Antonio Zoretti - giugno 2015) 

Nato a Parma nel 1976, Fosco Grisendi vive e lavora a Montecavolo di Reggio Emilia. Si avvicina alla pittura a partire dal 2004 e prende parte a diverse esposizioni personali e collettive. Tra le più significative si segnalano, Stella in summernight (Edificio Rosa Niglio Itri, Stella Cilento, 2010), Equipe Show 2011, La scatola dei giochi (Equipe 5, Mezzolombardo, 2011), AW3 - Attaccare Arrendersi Resistere (Spazio Gerra, Reggio Emilia, 2011), Tra fumetto e street art (Il Mauriziano, Reggio Emilia, 2012), AntWork 2012 - Land! Terra! (Spazio Gerra, Reggio Emilia, 2012), Economie artificiali e tigri di carta (Chiesa di San Carlo, Reggio Emilia, 2012), Neopop.Art (Spazio San Giorgio, Bologna, 2012), Let us drown (1.1_ZENONEcontemporanea, Reggio Emilia, 2013), On/Off (Associazione On/Off, Parma, 2013), Lustrum (1.1_ZENONEcontemporanea, Reggio Emilia, 2014), Let us drown (Fondo Verri, Lecce, 2014), Fidenza 1979 (Ex convento delle Dame Orsoline, Fidenza, 2014), Tecniche miste (Galleria RezArte Contemporanea, Reggio Emilia, 2014), Stand your ground(Officina delle Arti, Reggio Emilia, 2015; Spazio Inangolo, Penne, Pescara, 2015), Incontro tra arte e boxe, edizione 2015 (Torre di Porta Gabella, Ripa Teatina, Chieti, 2015, promosso da Marianne Wild Arte Contemporanea UnicA e Comune di Ripa Teatina), partecipando inoltre a numerose fiere d'arte e design: Immagina Arte in Fiera (Galleria 8,75 Artecontemporanea, Reggio Emilia, 2009), Open Design Italia (Modena, 2010), Immagina Arte in Fiera (Atelier 34, Reggio Emilia, 2010), Krakow Art Fair (Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Cracovia, 2012), The Others (Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Torino, 2012), Immagina Arte in Fiera(Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Reggio Emilia, 2012), Bergamo Arte Fiera 2013 (Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Bergamo, 2013) ed Artvilnius'13 Contemporary Art Fair (Ufofabrik Contemporary Art Gallery, Vilnius, 2013). Nel 2011 è stato selezionato da Workin' Label di San Cataldo (LE) per la residenza artistica Suoni a sud. È stato selezionato tra i finalisti del Premio Marina di Ravenna 2012 (Galleria FaroArte, Marina di Ravenna, 2012) e RezArtePremioTricolore (Reggio Emilia, 2014) con mostre presso Km 129 (Reggio Emilia, 2014) e Galleria Rosemarie Bassi (Remagen, Germania, 2014). È stato segnalato dalla giuria del Premio Combat Prize 2013 e 2014. Ha realizzato l'immagine grafica di À vagg (2012) e Buia luce (2015), dischi del gruppo musicale baffodoro. Fa parte del gruppo Bee live, al quale è stato assegnato tramite selezione pubblica un atelier presso l'Officina delle Arti a Reggio Emilia. 

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