Les Citoyens, uno sguardo di Guillermo Kuitca sulla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain
Dal 06 Maggio 2021 al 12 Settembre 2021
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: Viale Alemagna 6
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 9.50. Per accedere alle mostre durante il weekend è obbligatorio acquistare il biglietto il giorno prima della visita
Telefono per informazioni: +39 02 72434-1
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org
Dal 6 maggio al 12 settembre 2021 Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano la mostra Les Citoyens, ideata da Guillermo Kuitca. Il pittore argentino mette in mostra le opere di 28 artisti della collezione della Fondation Cartier per esplorare l’idea del collettivo, del gruppo, della comunità. Seconda esposizione presentata nell’ambito del partenariato tra le due istituzioni, Les Citoyens propone un viaggio nella memoria di una collezione unica, attraverso lo sguardo particolare di un artista.
Les Citoyens, lo sguardo di un artista
In risposta all’invito di Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, Guillermo Kuitca presenta una selezione personale di 120 opere della collezione dell’istituzione parigina. Seguendo la propria sensibilità, il pittore abbina installazioni, dipinti, sculture, ceramiche, video e disegni per creare una cosmogonia che si compone di opere, artisti, animali e oggetti in cui spesso è rappresentata la figura umana, vista nel suo rapporto con gli altri e con il mondo. Esplorando l’idea del gruppo, del collettivo, della comunità attraverso una grande varietà di creazioni contemporanee, in gran parte mai esposte in Italia, la mostra propone al visitatore un percorso sorprendente e di grande sensibilità, ricco di nuovi incontri estetici.
“La mostra non presenta niente di omogeneo: è un vero crogiolo, una polifonia di elementi e voci. Ha a che fare col senso più ampio di ‘comunità’, con l’aspetto democratico non centrato di tutte le opere e con la relazione che le collega l’una all’altra.” Guillermo Kuitca
Les Citoyens è una creazione totale, un’esposizione-opera in cui Guillermo Kuitca firma non soltanto la selezione delle opere stesse, ma anche il loro inserimento nello spazio, in armonia con l’architettura di Triennale e il proprio universo pittorico. La mostra, elaborata dall’artista, diventa una creazione a sé.
“È interessante che questa mostra venga presentata negli spazi di Triennale Milano: un luogo che ha aperto la strada al design. Mentre lavoravo al progetto e cercavo di organizzare questi spazi e dare un’identità all’esposizione, ho anche pensato che essere a Milano – una città che ha un rapporto così stretto con il design – potesse essere una fonte d’ispirazione e una sfida che quasi fa sentire in soggezione. Mi piace pensare che Les Citoyens sia tanto un atto di design quanto un atto di amore.” Guillermo Kuitca
Secondo progetto presentato nell’ambito del partenariato tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, l’esposizione rappresenta un’occasione, per le due istituzioni, di ricordare il ruolo centrale delle collezioni d’arte e di design e l’importanza di preservare la memoria per pensare il futuro.
Insiemi, costellazioni, gruppi e comunità
“L’esposizione è una comunità di artisti che si riuniscono attraverso i propri lavori per creare un’opera d’arte.”Guillermo Kuitca
Attraverso lo sguardo di un artista sui suoi contemporanei, Les Citoyens propone un percorso in cui si snodano in modo simmetrico le idee di insiemi e di costellazioni, di gruppi e di comunità. Cosmogonia di opere, di artisti, di animali, di oggetti, l’esposizione appare come un “sistema solare senza sole”, secondo Guillermo Kuitca, che concepisce un percorso privo di tematica, centro o gerarchia, pur effettuando dei collegamenti che “tessono una trama di sensi e sensazioni”. In questo modo, avvicina al disegno monumentale di Cai Guo-Qiang il film di Artavazd Peleshyan, che evoca una comunione di animali la cui vulnerabilità fa eco alla presenza astratta dell’uomo nelle fotografie di Fernell Franco o nella società in miniatura delle sculture di Véio. Anche altre opere propongono quest’idea onnipresente delle costellazioni. Grazie al suo dispositivo spaziale, l’opera di Agnès Varda fa risuonare le voci di una comunità di donne di ogni età, da una parte; e dall’altra, delle sedute invitano i visitatori a riunirsi a loro volta, in un gruppo fortuito di osservatori.
Lo sguardo è presente anche nell’installazione di Tony Oursler, in cui il visitatore si trova immerso in una foresta di spiriti sciamanici. Oppure nell’occhio del fotografo Daido Moriyama, che propone un viaggio nel suo studio attraverso un’installazione costituita da una serie di Polaroid. E poi un’altra immersione nell’universo tridimensionale del film di Moebius, che trasporta la comunità umana su un altro pianeta.
Nonostante sia una presenza quasi costante nelle opere selezionate da Guillermo Kuitca, così come nei gruppi dipinti da Moke o George Rouy o modellati da Isabel Mendes da Cunha, la figura umana assume un carattere silenzioso, una sorta di presenza-assenza che entra in risonanza con insiemi più astratti, come le opere di Richard Artschwager, Absalon, José Vera Matos o Thomas Demand. Ritroviamo nuovamente l’astrazione e la dissoluzione del corpo nelle fotografie di Francesca Woodman, nei nudi di David Lynch, e persino nei disegni dell’artista yanomami Taniki.
Le opere di Rinko Kawauchi e Virxilio Vieitez evocano invece l’idea universale del nucleo familiare e della comunità di personalità e temporalità multiple che la costituiscono. Insieme a David Hammons, Junya Ishigami, Allan McCollum, Vija Celmins, Hu Liu, Guillermo Kuitca gioca con l’idea di combinare elementi, entità, unità, con la ripetizione e la singolarità, con il tutto e la frammentazione.
Opera corale, che riunisce gli universi di Guillermo Kuitca, David Lynch e Patti Smith, l’installazione David’s Living Room Revisited (2014-2020) è emblematica dell’idea di comunità, filo conduttore dell’esposizione Les Citoyens. Così come le fotografie di Claudia Andujar che concludono il percorso, ricordando l’esposizione presentata in precedenza nei medesimi spazi; la David’s Living Room Revisited incarna lo spirito della Fondation Cartier e l’incessante conversazione che porta avanti da quasi 40 anni con gli artisti.
La collezione, memoria della Fondation Cartier pour l’art contemporain
La Fondation Cartier pour l’art contemporain è un’istituzione culturale privata, la cui missione è promuovere l’arte contemporanea presso il pubblico internazionale, attraverso la programmazione di esposizioni temporanee, spettacoli dal vivo e conferenze. Creata nel 1984 su iniziativa della Maison Cartier, ha la sua sede storica a Parigi, in un edificio concepito dall’architetto Jean Nouvel, luogo di creatività per gli artisti e di incontro con il pubblico.
L’esposizione Les Citoyens testimonia la ricchezza e il carattere unico della sua collezione. Iniziata fin dalla creazione dell’istituzione, conta attualmente oltre 2000 opere di 500 artisti di 50 nazionalità diverse e si distingue per la particolarità dei principi che ogni anno ne guidano lo sviluppo. La collezione è composta in prevalenza da opere esposte nell’ambito della programmazione della Fondation Cartier e che risultano dalle commissioni dell’istituzione agli artisti. Riflesso della sua storia, delle sue scelte di programmazione e della sua apertura al mondo in tutta la sua diversità, essa ripercorre oggi quasi 40 anni di arte contemporanea internazionale, dalla pittura africana all’architettura giapponese e boliviana, dal design italiano ai disegni di artisti amerindi, dai maestri della fotografia americana ai giovani artisti europei.
Con Les Citoyens, Guillermo Kuitca firma il terzo capitolo del suo rapporto con la collezione, inaugurato a Parigi nel 2014 con l’esposizione Les Habitants, che rivelava lo spirito e la particolarità che caratterizzano i legami che la collezione ha stretto con diverse geografie. Nel 2017, la Fondation lo invita a scrivere il seguito della storia con l’esposizione Les Visitants, presentata al CCK di Buenos Aires. In questa seconda mostra, il percorso dell’artista si snoda in una serie di monografie, sottolineando un’altra caratteristica della collezione, che riunisce grandi gruppi di opere, testimoni del rapporto di lunga data creato dalla Fondation con gli artisti. Con Les Citoyens, Guillermo Kuitca stabilisce il filo conduttore dell’esposizione attorno all’idea di comunità, giocando sulla scala degli spazi di Triennale Milano, sui rapporti tra le opere, sull’energia che le unisce, sugli aneliti che le definiscono. Lungo un percorso concepito come una polifonia di opere e di voci, la mostra propone un viaggio nella memoria della Fondation Cartier pour l’art contemporain attraverso lo sguardo dell’artista.
Guillermo Kuitca, figura di rilievo nella scena artistica contemporanea
Nato nel 1961 a Buenos Aires in Argentina, dove vive e lavora, Guillermo Kuitca inizia a dipingere in giovane età e presenta la sua prima esposizione personale nel 1974. Fin dagli anni Ottanta sviluppa una serie di temi – l’architettura, il teatro, la cartografia – che costituiscono da allora le basi della sua opera. Elementi scenici, piantine di teatri, carte stradali, pezzi di arredi, compongono uno schema geografico personale che associa spazi pubblici e sfera intima, territori fisici, mentali o emotivi.
La sua carriera è caratterizzata da esposizioni personali presso le principali istituzioni internazionali, dal Museum of Modern Art (New York, 1991) all’IVAM (Valencia, 1993), passando per la Whitechapel Gallery (Londra, 1995), il Centro Municipal de Arte Hélio Oiticica (Rio de Janeiro, 1999), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid, 2003), la Pinacoteca do Estado de São Paulo (2014). Inoltre, l’artista ha rappresentato l’Argentina alla Biennale di Venezia nel 2007. Nel 2021 inaugura due esposizioni personali al LaM di Villeneuve d’Ascq (Francia) e al Museo Tamayo (Città del Messico).
Il rapporto di Guillermo Kuitca con la Fondation Cartier risale all’esposizione Guillermo Kuitca, Œuvres récentes presentata a Parigi nel 2000. Nel 2014, 2017 e 2021 l’istituzione gli affida tre grandi progetti espositivi nell’ambito della propria collezione: Les Habitants (Parigi, 2014), Les Visitants (Buenos Aires, 2017), Les Citoyens (Milano, 2021).
La partnership Triennale Milano / Fondation Cartier pour l’art contemporain
Nel 2019 Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain hanno dato inizio a una partnership di otto anni, con l’intento di presentare insieme un programma di mostre, conferenze e spettacoli dal vivo negli spazi del Palazzo dell’Arte di Milano.
Dopo Claudia Andujar: La lotta Yanomami, che ha inaugurato la collaborazione a ottobre 2020, Les Citoyens, uno sguardo di Guillermo Kuitca sulla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain è la seconda esposizione presentata nell’ambito del partenariato. La mostra è, per le due istituzioni, un’occasione per raccogliersi attorno a uno dei temi che le ispirano, il ruolo centrale delle collezioni d’arte e design nel preservare la memoria del futuro.
A ottobre 2021, Triennale Milano e Fondation Cartier presenteranno la prima esposizione personale in Italia del cineasta e fotografo francese Raymond Depardon, La Vita Moderna.
Intorno alla mostra
Per accompagnare l’esposizione, Triennale Milano e Fondation Cartier proporranno diversi appuntamenti inediti: concerti, incontri con gli artisti, conferenze e visite guidate.
Il catalogo
In occasione della mostra, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain pubblicano un catalogo riccamente illustrato, concepito in stretta collaborazione con Guillermo Kuitca. Questa pubblicazione bilingue italiano e inglese di 316 pagine presenta le opere dei 28 artisti dell'esposizione.
Con le opere di: Absalon (Israele-Francia), Claudia Andujar (Brasile), Richard Artschwager (USA), Cai Guo-Qiang (Cina), Vija Celmins (Lettonia- USA), Thomas Demand (Germania), Fernell Franco (Colombia), David Hammons (USA), Hu Liu (Cina), Junya Ishigami (Giappone), Rinko Kawauchi (Giappone), Guillermo Kuitca (Argentina), David Lynch (USA), Allan McCollum (USA), Isabel Mendes da Cunha (Brasile), Moebius (Francia), Moke (Repubblica democratica del Congo), Daido Moriyama (Giappone), Tony Oursler (USA), Artavazd Peleshyan (Armenia), George Rouy (Inghilterra), Patti Smith (USA), Taniki (Brasile), Agnès Varda (Francia), Véio (Brasile), José Vera Matos (Perù), Virxilio Vieitez (Spagna), Francesca Woodman (USA).
Les Citoyens, lo sguardo di un artista
In risposta all’invito di Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, Guillermo Kuitca presenta una selezione personale di 120 opere della collezione dell’istituzione parigina. Seguendo la propria sensibilità, il pittore abbina installazioni, dipinti, sculture, ceramiche, video e disegni per creare una cosmogonia che si compone di opere, artisti, animali e oggetti in cui spesso è rappresentata la figura umana, vista nel suo rapporto con gli altri e con il mondo. Esplorando l’idea del gruppo, del collettivo, della comunità attraverso una grande varietà di creazioni contemporanee, in gran parte mai esposte in Italia, la mostra propone al visitatore un percorso sorprendente e di grande sensibilità, ricco di nuovi incontri estetici.
“La mostra non presenta niente di omogeneo: è un vero crogiolo, una polifonia di elementi e voci. Ha a che fare col senso più ampio di ‘comunità’, con l’aspetto democratico non centrato di tutte le opere e con la relazione che le collega l’una all’altra.” Guillermo Kuitca
Les Citoyens è una creazione totale, un’esposizione-opera in cui Guillermo Kuitca firma non soltanto la selezione delle opere stesse, ma anche il loro inserimento nello spazio, in armonia con l’architettura di Triennale e il proprio universo pittorico. La mostra, elaborata dall’artista, diventa una creazione a sé.
“È interessante che questa mostra venga presentata negli spazi di Triennale Milano: un luogo che ha aperto la strada al design. Mentre lavoravo al progetto e cercavo di organizzare questi spazi e dare un’identità all’esposizione, ho anche pensato che essere a Milano – una città che ha un rapporto così stretto con il design – potesse essere una fonte d’ispirazione e una sfida che quasi fa sentire in soggezione. Mi piace pensare che Les Citoyens sia tanto un atto di design quanto un atto di amore.” Guillermo Kuitca
Secondo progetto presentato nell’ambito del partenariato tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, l’esposizione rappresenta un’occasione, per le due istituzioni, di ricordare il ruolo centrale delle collezioni d’arte e di design e l’importanza di preservare la memoria per pensare il futuro.
Insiemi, costellazioni, gruppi e comunità
“L’esposizione è una comunità di artisti che si riuniscono attraverso i propri lavori per creare un’opera d’arte.”Guillermo Kuitca
Attraverso lo sguardo di un artista sui suoi contemporanei, Les Citoyens propone un percorso in cui si snodano in modo simmetrico le idee di insiemi e di costellazioni, di gruppi e di comunità. Cosmogonia di opere, di artisti, di animali, di oggetti, l’esposizione appare come un “sistema solare senza sole”, secondo Guillermo Kuitca, che concepisce un percorso privo di tematica, centro o gerarchia, pur effettuando dei collegamenti che “tessono una trama di sensi e sensazioni”. In questo modo, avvicina al disegno monumentale di Cai Guo-Qiang il film di Artavazd Peleshyan, che evoca una comunione di animali la cui vulnerabilità fa eco alla presenza astratta dell’uomo nelle fotografie di Fernell Franco o nella società in miniatura delle sculture di Véio. Anche altre opere propongono quest’idea onnipresente delle costellazioni. Grazie al suo dispositivo spaziale, l’opera di Agnès Varda fa risuonare le voci di una comunità di donne di ogni età, da una parte; e dall’altra, delle sedute invitano i visitatori a riunirsi a loro volta, in un gruppo fortuito di osservatori.
Lo sguardo è presente anche nell’installazione di Tony Oursler, in cui il visitatore si trova immerso in una foresta di spiriti sciamanici. Oppure nell’occhio del fotografo Daido Moriyama, che propone un viaggio nel suo studio attraverso un’installazione costituita da una serie di Polaroid. E poi un’altra immersione nell’universo tridimensionale del film di Moebius, che trasporta la comunità umana su un altro pianeta.
Nonostante sia una presenza quasi costante nelle opere selezionate da Guillermo Kuitca, così come nei gruppi dipinti da Moke o George Rouy o modellati da Isabel Mendes da Cunha, la figura umana assume un carattere silenzioso, una sorta di presenza-assenza che entra in risonanza con insiemi più astratti, come le opere di Richard Artschwager, Absalon, José Vera Matos o Thomas Demand. Ritroviamo nuovamente l’astrazione e la dissoluzione del corpo nelle fotografie di Francesca Woodman, nei nudi di David Lynch, e persino nei disegni dell’artista yanomami Taniki.
Le opere di Rinko Kawauchi e Virxilio Vieitez evocano invece l’idea universale del nucleo familiare e della comunità di personalità e temporalità multiple che la costituiscono. Insieme a David Hammons, Junya Ishigami, Allan McCollum, Vija Celmins, Hu Liu, Guillermo Kuitca gioca con l’idea di combinare elementi, entità, unità, con la ripetizione e la singolarità, con il tutto e la frammentazione.
Opera corale, che riunisce gli universi di Guillermo Kuitca, David Lynch e Patti Smith, l’installazione David’s Living Room Revisited (2014-2020) è emblematica dell’idea di comunità, filo conduttore dell’esposizione Les Citoyens. Così come le fotografie di Claudia Andujar che concludono il percorso, ricordando l’esposizione presentata in precedenza nei medesimi spazi; la David’s Living Room Revisited incarna lo spirito della Fondation Cartier e l’incessante conversazione che porta avanti da quasi 40 anni con gli artisti.
La collezione, memoria della Fondation Cartier pour l’art contemporain
La Fondation Cartier pour l’art contemporain è un’istituzione culturale privata, la cui missione è promuovere l’arte contemporanea presso il pubblico internazionale, attraverso la programmazione di esposizioni temporanee, spettacoli dal vivo e conferenze. Creata nel 1984 su iniziativa della Maison Cartier, ha la sua sede storica a Parigi, in un edificio concepito dall’architetto Jean Nouvel, luogo di creatività per gli artisti e di incontro con il pubblico.
L’esposizione Les Citoyens testimonia la ricchezza e il carattere unico della sua collezione. Iniziata fin dalla creazione dell’istituzione, conta attualmente oltre 2000 opere di 500 artisti di 50 nazionalità diverse e si distingue per la particolarità dei principi che ogni anno ne guidano lo sviluppo. La collezione è composta in prevalenza da opere esposte nell’ambito della programmazione della Fondation Cartier e che risultano dalle commissioni dell’istituzione agli artisti. Riflesso della sua storia, delle sue scelte di programmazione e della sua apertura al mondo in tutta la sua diversità, essa ripercorre oggi quasi 40 anni di arte contemporanea internazionale, dalla pittura africana all’architettura giapponese e boliviana, dal design italiano ai disegni di artisti amerindi, dai maestri della fotografia americana ai giovani artisti europei.
Con Les Citoyens, Guillermo Kuitca firma il terzo capitolo del suo rapporto con la collezione, inaugurato a Parigi nel 2014 con l’esposizione Les Habitants, che rivelava lo spirito e la particolarità che caratterizzano i legami che la collezione ha stretto con diverse geografie. Nel 2017, la Fondation lo invita a scrivere il seguito della storia con l’esposizione Les Visitants, presentata al CCK di Buenos Aires. In questa seconda mostra, il percorso dell’artista si snoda in una serie di monografie, sottolineando un’altra caratteristica della collezione, che riunisce grandi gruppi di opere, testimoni del rapporto di lunga data creato dalla Fondation con gli artisti. Con Les Citoyens, Guillermo Kuitca stabilisce il filo conduttore dell’esposizione attorno all’idea di comunità, giocando sulla scala degli spazi di Triennale Milano, sui rapporti tra le opere, sull’energia che le unisce, sugli aneliti che le definiscono. Lungo un percorso concepito come una polifonia di opere e di voci, la mostra propone un viaggio nella memoria della Fondation Cartier pour l’art contemporain attraverso lo sguardo dell’artista.
Guillermo Kuitca, figura di rilievo nella scena artistica contemporanea
Nato nel 1961 a Buenos Aires in Argentina, dove vive e lavora, Guillermo Kuitca inizia a dipingere in giovane età e presenta la sua prima esposizione personale nel 1974. Fin dagli anni Ottanta sviluppa una serie di temi – l’architettura, il teatro, la cartografia – che costituiscono da allora le basi della sua opera. Elementi scenici, piantine di teatri, carte stradali, pezzi di arredi, compongono uno schema geografico personale che associa spazi pubblici e sfera intima, territori fisici, mentali o emotivi.
La sua carriera è caratterizzata da esposizioni personali presso le principali istituzioni internazionali, dal Museum of Modern Art (New York, 1991) all’IVAM (Valencia, 1993), passando per la Whitechapel Gallery (Londra, 1995), il Centro Municipal de Arte Hélio Oiticica (Rio de Janeiro, 1999), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid, 2003), la Pinacoteca do Estado de São Paulo (2014). Inoltre, l’artista ha rappresentato l’Argentina alla Biennale di Venezia nel 2007. Nel 2021 inaugura due esposizioni personali al LaM di Villeneuve d’Ascq (Francia) e al Museo Tamayo (Città del Messico).
Il rapporto di Guillermo Kuitca con la Fondation Cartier risale all’esposizione Guillermo Kuitca, Œuvres récentes presentata a Parigi nel 2000. Nel 2014, 2017 e 2021 l’istituzione gli affida tre grandi progetti espositivi nell’ambito della propria collezione: Les Habitants (Parigi, 2014), Les Visitants (Buenos Aires, 2017), Les Citoyens (Milano, 2021).
La partnership Triennale Milano / Fondation Cartier pour l’art contemporain
Nel 2019 Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain hanno dato inizio a una partnership di otto anni, con l’intento di presentare insieme un programma di mostre, conferenze e spettacoli dal vivo negli spazi del Palazzo dell’Arte di Milano.
Dopo Claudia Andujar: La lotta Yanomami, che ha inaugurato la collaborazione a ottobre 2020, Les Citoyens, uno sguardo di Guillermo Kuitca sulla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain è la seconda esposizione presentata nell’ambito del partenariato. La mostra è, per le due istituzioni, un’occasione per raccogliersi attorno a uno dei temi che le ispirano, il ruolo centrale delle collezioni d’arte e design nel preservare la memoria del futuro.
A ottobre 2021, Triennale Milano e Fondation Cartier presenteranno la prima esposizione personale in Italia del cineasta e fotografo francese Raymond Depardon, La Vita Moderna.
Intorno alla mostra
Per accompagnare l’esposizione, Triennale Milano e Fondation Cartier proporranno diversi appuntamenti inediti: concerti, incontri con gli artisti, conferenze e visite guidate.
Il catalogo
In occasione della mostra, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain pubblicano un catalogo riccamente illustrato, concepito in stretta collaborazione con Guillermo Kuitca. Questa pubblicazione bilingue italiano e inglese di 316 pagine presenta le opere dei 28 artisti dell'esposizione.
Con le opere di: Absalon (Israele-Francia), Claudia Andujar (Brasile), Richard Artschwager (USA), Cai Guo-Qiang (Cina), Vija Celmins (Lettonia- USA), Thomas Demand (Germania), Fernell Franco (Colombia), David Hammons (USA), Hu Liu (Cina), Junya Ishigami (Giappone), Rinko Kawauchi (Giappone), Guillermo Kuitca (Argentina), David Lynch (USA), Allan McCollum (USA), Isabel Mendes da Cunha (Brasile), Moebius (Francia), Moke (Repubblica democratica del Congo), Daido Moriyama (Giappone), Tony Oursler (USA), Artavazd Peleshyan (Armenia), George Rouy (Inghilterra), Patti Smith (USA), Taniki (Brasile), Agnès Varda (Francia), Véio (Brasile), José Vera Matos (Perù), Virxilio Vieitez (Spagna), Francesca Woodman (USA).
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