Steve McCurry. Senza confini_Napoli

© Steve McCurry | Steve McCurry, Peshawar, Pakistan, 1984

 

Dal 28 Ottobre 2016 al 12 Febbraio 2017

Napoli

Luogo: Pan - Palazzo Arti Napoli

Indirizzo: via dei Mille 60

Orari: Tutti i giorni, escluso il martedì, dalle ore 9,30 alle ore 19,30. Apertura straordinaria martedì 1 novembre dalle 9.30 alle 19.30 La domenica dalle ore 9,30 alle 14,30 Domenica 30 ottobre e domenica 6 novembre apertura dalle ore 9,30 alle ore 19,30 La biglietteria chiude un’ora prima

Curatori: Biba Giacchetti

Enti promotori:

  • Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e al Turismo
  • Pan - Palazzo delle Arti Napoli

Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 10 per gruppi di almeno 12 visitatori e titolari di convenzioni appositamente attivate (comprensivo di audioguida), ridotto € 5 per scuole e giovani fino a 26 anni (comprensivo di audioguida). Gratuito per minori di 6 anni, 2 accompagnatori per classe e accompagnatore di disabili. Per la prenotazione dell'ingresso è prevista una tariffa di € 1 a persona

Telefono per informazioni: 199151121

Sito ufficiale: http://www.mostrastevemccurry.it



Steve McCurry è uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea ed è un punto di riferimento per molti, soprattutto giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo. In ogni suo scatto è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e molte delle sue immagini sono conosciute in tutto il mondo. 
Fin dal 2009, mettendo ogni volta in evidenza un aspetto peculiare della sua produzione fotografica, Civita e SudEst57 hanno dedicato varie mostre al grande fotografo americano, che hanno visto la presenza di oltre 800.000 visitatori. 

La nuova rassegna allestita nel Palazzo delle Arti di Napoli, oltre a presentare il nucleo essenziale delle sue fotografie più famose insieme ad alcuni lavori più recenti e ad altre foto non ancora pubblicate nei suoi numerosi libri, mette in particolare evidenza la sua attività di fotografo, impegnato “senza confini”  nei luoghi del mondo dove si accendono i conflitti e si concentra la sofferenza di popolazioni costrette a fuggire dalle proprie terre. Il tema è purtroppo di grande attualità e Steve McCurry lo ha documentato fin dalla fine degli anni ’70. 

Questa mostra, ponendosi sulla scia delle precedenti esposizioni di arte contemporanea internazionale al Pan | Palazzo delle Arti Napoli, è una nuova e interessante iniziativa, oltre che per la valenza artistica delle fotografie, per la forza dei racconti di Steve McCurry. Una narrazione per immagini dell’uomo contemporaneo nel mondo, nella sofferenza e nella violenza della guerra, nella diversità delle culture e delle etnie, in cui la tragica crudezza della vita raggiunge livelli di lirismo intensissimi che uniscono il cuore e l’anima di chi sta dietro e davanti la pellicola. Una lezione di fotografia e di umanità che ha affascinato dal primo scatto reso noto e continua a catturare invitando ad ammirare l’altro con la stessa curiosità e meraviglia del nostro autore” Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. 

Il percorso di visita si apre infatti con una sezione di foto in bianco e nero, scattate da Steve McCurry tra il 1979 e il 1980 nella sua prima missione in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica. In quel paese è tornato numerose volte e da quel paese veniva la ragazza che ha fotografato nel campo profughi pakistano di Peshawar, diventata ormai una icona assoluta della fotografia mondiale, ma anche un simbolo della speranza di pace che sembra impossibile in un mondo agitato da guerre ed esodi di massa. Il suo ritratto più famoso è esposto insieme ad altri due scatti, uno dei quali realizzato da McCurry a distanza di 17 anni, dopo averla finalmente ritrovata, al termine di una lunga ricerca. 

Nei luoghi del mondo dove la vita è spesso più difficile, l’obiettivo di Steve McCurry ha saputo raccogliere immagini di grande poesia, ma ha saputo documentare anche le atrocità della guerra e della violenza di cui, purtroppo, l’umanità sa rendersi protagonista, dalle Torri gemelle alla guerra del Golfo, dal conflitto in Afghanistan al Giappone dopo lo tsunami, dai bambini soldato al dolore degli ospedali, immagini dure, che svelano un inconsueto McCurry. 

Il progetto espositivo curato da Biba Giacchetti propone quindi un viaggio nel mondo di McCurry, dall’Afghanistan all’India, dal Medio Oriente al Sudest asiatico, dall’Africa a Cuba, dagli Stati Uniti all’Italia, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini, in cui la presenza umana è sempre protagonista, anche se solo evocata. Nel suggestivo allestimento di Peter Bottazzi questa umanità ci viene incontro con i suoi sguardi in una sorta di girotondo dove si mescolano età, culture, etnie, che McCurry ha saputo cogliere con straordinaria intensità. 

La mostra propone infine a tutti i visitatori una audioguida in cui McCurry racconta i suoi scatti in prima persona, con appassionanti testimonianze e alcuni filmati dedicati ai suoi viaggi, all’avventura della sua vita e della sua professione. Per conoscere meglio il suo modo di fotografare, ma soprattutto la sua voglia di condividere la prossimità con la sofferenza, con la gioia e con la sorpresa. 

Promossa dal Comune di Napoli-Assessorato alla Cultura e al Turismo e dal Pan/Palazzo delle Arti Napoli, la mostra è organizzata da Civita Mostre in collaborazione con SudEst57. Media partner dell’evento sono Il Mattino e Radio Kiss Kiss.  

Incontro pubblico con Steve McCurry intervistato da Roberto Cotroneo

Il 27 ottobre alle ore 17,00 nella Sala dei Baroni nel Maschio Angioino, si terrà un incontro  pubblico con Steve McCurry, che sarà intervistato da Roberto Cotroneo.
L’incontro è aperto a tutti fino ad esaurimento posti.
 
Tutti i giorni, escluso il martedì,  dalle ore 9,30 alle ore 19,30.
Apertura straordinaria martedì 1 novembre dalle 9.30 alle 19.30
La domenica dalle ore 9,30 alle 14,30
Domenica 30 ottobre e domenica 6 novembre apertura dalle ore 9,30 alle ore 19,30
La biglietteria chiude un’ora prima

Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell'uso del colore, l'empatia e l'umanità delle sue foto fanno sì che le sue immagini siano indimenticabili. Ha ottenuto copertine di libri e di riviste, ha pubblicato svariati libri e moltissime sono le sue mostre aperte in tutto il mondo.
 
Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University prima di andare a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, McCurry compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, si apre la strada nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.
 
Dopo molti mesi di viaggio, si ritrova a passare il confine con il Pakistan. Là, incontra un gruppo di rifugiati dell'Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l'invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Riemergendo con i vestiti tradizionali e una folta barba, McCurry trascorre settimane tra i Mujahidin, così da mostrare al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale.
 
Da allora, McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e di culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l'elemento umano che ha fatto sì che la sua immagine più famosa, la ragazza afgana, fosse una foto così potente.
 
McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.
 
McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), and India (2015).


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