Daniel González. Mi Casa Tu Casa
Dal 16 Giugno 2018 al 31 Dicembre 2018
Palermo
Luogo: Mondello Palace Hotel
Indirizzo: viale Principe di Scalea, Mondello
E-Mail info: studio@daniel-gonzalez.com
Fondazione Volume! e Mondello Italo Belga sono lieti di annunciare l’architettura effimera “Mi Casa Tu Casa”, evento collaterale di Manifesta 12 Palermo dell’artista Daniel González che verrà presentato alla stampa giovedì 14 giugno a partire dalle ore 14.
Installata nel giardino del Mondello Palace Hotel, l’architettura effimera “Mi Casa Tu Casa” è una casa dove gli oggetti privati di una famiglia siciliana, diventano struttura della casa stessa, azzerando i confini tra privato e pubblico. “Mi Casa Tu Casa” è un progetto che cambia il rapporto tra la cultura locale e le culture immigrate, tra interno ed esterno e nasce da una riflessione profonda sul concetto di accoglienza verso l’Altro, il Diverso, in secoli di migrazione nella città di Palermo.
Ricollegandosi alle architetture effimere di epoca Barocca del Bernini create appositamente per un periodo limitato di tempo e per celebrare un evento storico, Daniel González presenta “Mi Casa Tu Casa”, dopo l’installazione pubblica per la comunità di Lambrate nel 2017, dove in “Imaginary Country” con striscioni stradali dipinti a mano ha creato una topografia digitale nel quartiere post-industriale, e “Paper Building”, pensato per la comunità svizzera della Valle di Blenio, dove ha riportato al grado zero l’architettura di una fabbrica di cioccolato chiusa da cinquant’anni, risemantizzandone il valore emozionale. L’artista partecipa, inoltre, al Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, dove ha creato “Pop-Up Building” trasformando l’Arminus Church in un libro pop-up gigante alto 35 metri, e “Pop-Up Museo Disco Club” progetto per il fronte de El Museo del Barrio di New York realizzato in occasione della Biennale nel 2011.
Per Mondello Palace Hotel, scaffali, divani, sedie, tappeti, letti, materassi e oggetti privati diventano i muri esterni della nuova casa contemporanea, fatta di oggetti quotidiani, dove l’ingresso è attraverso un armadio e l’interno è completamente vuoto. Una casa che accoglie mostrando ciò che ha di più caro, la proprietà privata, e la condivide senza discriminazione di scopo. “Mi Casa Tu Casa” accoglie allo stesso modo il passante, il visitatore, il turista e il cittadino in un rapporto emozionale continuo.
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