Alessio Santoni. Foreste

Alessio Santoni. Foreste
Dal 3 October 2015 al 29 November 2015
Trevi | Perugia
Luogo: Palazzo Lucarini Contemporary
Indirizzo: via Beato Placido Riccardi
Orari: dal giovedì alla domenica 15.30 - 18.30
Curatori: Carla Capodimonti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: + 39 0742 381021
E-Mail info: info.galleriacinica@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacinica.wordpress.com
Il terzo appuntamento della stagione 2015 della programmazione di Galleria Cinica, sezione riservata ai giovani artisti di Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi, apre le porte a Alessio Santoni con la mostra dal titolo Foreste, a cura di Carla Capodimonti.
Nel lavoro di Alessio Santoni la protagonista è la produzione marchigiana di calzature: una realtà industriale, e artigianale allo stesso tempo, che da sempre distingue quel territorio in tutto il mondo.
L’artista presenta una serie di opere risultato di uno studio in un’area specifica della penisola e parte della sua esperienza personale; un progetto, questo, che prende il suo nome dal calzaturificio degli zii dell’autore a Montegranaro (FM), e documenta tramite il ricordo di chi in quel luogo lavorava l’importanza di tale settore che negli anni ’70 e ’80 è stato testimone di una grande crescita industriale.
Nello specifico, “Foreste” contava più di cinquanta dipendenti, gli stessi che oggi attraverso il loro sguardo malinconico descrivono una situazione desolante.
Nello spazio di Galleria Cinica, Santoni presenta Unità documentativa, ossia una stampa calcografica che ha per matrice una lastra di zinco utilizzata come base dai tagliatori di pellame, successivamente inchiostrata e stampata su un torchio calcografico. In questo caso, il segno è il risultato del gesto dell’operaio stratificatosi negli anni; un insieme di tagli, incisioni sovrapposte, simbolo e anima del lavoro in fabbrica.
Falso positivo è invece un’installazione che accompagna nella prima stanza il precedente lavoro, composta da un piano con telo di termoplastico adesivo sul quale è disposto lo scarto delle pelli. Il titolo richiama l'attenzione su ciò che viene gettato, eliminato, ma che nell'opera diventa protagonista per mezzo di una composizione grafica involontaria.
Il secondo spazio ospita il video Foreste che dà il titolo all’intera mostra: nella raccolta di riprese l’autore (mai visibile) lascia ascoltare i rumori della fabbrica agli ex operai che ne riconoscono i suoni, i movimenti, i tempi di esecuzione rendendo a noi osservatori una sensazione di vuoto e melanconia.
Alessio Santoni (1980) vive e lavora a Montegranaro, Fm (IT). Fra le varie mostre si segnalano: CONTEMPORARY, a cura di Maurizio Coccia (Donori, CA, 2015), 1° Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design, FISAD (Torino, 2015), XI Premio Claudio Abbado, sezione Sculture e Arte Ambientale (Cagliari, 2015), Biennale Arteinsieme 6 (Mole Vanvitelliana, Ancona, 2015), fuori posto, a cura di Franko B (Montegranaro, 2015), 8.420.687,47 (spazio Mirionima, Macerata 2014), Berlin Calling, a cura di Ivana Spinelli (Berlino, 2014), Premio Nazionale delle Arti 2013 (Bari, 2013), Il solo gesto del pensiero, con testo critico di Antonello Tolve (Montegranaro, 2013), Untouchable Casa Nostra (Londra, 2013).
Nel lavoro di Alessio Santoni la protagonista è la produzione marchigiana di calzature: una realtà industriale, e artigianale allo stesso tempo, che da sempre distingue quel territorio in tutto il mondo.
L’artista presenta una serie di opere risultato di uno studio in un’area specifica della penisola e parte della sua esperienza personale; un progetto, questo, che prende il suo nome dal calzaturificio degli zii dell’autore a Montegranaro (FM), e documenta tramite il ricordo di chi in quel luogo lavorava l’importanza di tale settore che negli anni ’70 e ’80 è stato testimone di una grande crescita industriale.
Nello specifico, “Foreste” contava più di cinquanta dipendenti, gli stessi che oggi attraverso il loro sguardo malinconico descrivono una situazione desolante.
Nello spazio di Galleria Cinica, Santoni presenta Unità documentativa, ossia una stampa calcografica che ha per matrice una lastra di zinco utilizzata come base dai tagliatori di pellame, successivamente inchiostrata e stampata su un torchio calcografico. In questo caso, il segno è il risultato del gesto dell’operaio stratificatosi negli anni; un insieme di tagli, incisioni sovrapposte, simbolo e anima del lavoro in fabbrica.
Falso positivo è invece un’installazione che accompagna nella prima stanza il precedente lavoro, composta da un piano con telo di termoplastico adesivo sul quale è disposto lo scarto delle pelli. Il titolo richiama l'attenzione su ciò che viene gettato, eliminato, ma che nell'opera diventa protagonista per mezzo di una composizione grafica involontaria.
Il secondo spazio ospita il video Foreste che dà il titolo all’intera mostra: nella raccolta di riprese l’autore (mai visibile) lascia ascoltare i rumori della fabbrica agli ex operai che ne riconoscono i suoni, i movimenti, i tempi di esecuzione rendendo a noi osservatori una sensazione di vuoto e melanconia.
Alessio Santoni (1980) vive e lavora a Montegranaro, Fm (IT). Fra le varie mostre si segnalano: CONTEMPORARY, a cura di Maurizio Coccia (Donori, CA, 2015), 1° Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design, FISAD (Torino, 2015), XI Premio Claudio Abbado, sezione Sculture e Arte Ambientale (Cagliari, 2015), Biennale Arteinsieme 6 (Mole Vanvitelliana, Ancona, 2015), fuori posto, a cura di Franko B (Montegranaro, 2015), 8.420.687,47 (spazio Mirionima, Macerata 2014), Berlin Calling, a cura di Ivana Spinelli (Berlino, 2014), Premio Nazionale delle Arti 2013 (Bari, 2013), Il solo gesto del pensiero, con testo critico di Antonello Tolve (Montegranaro, 2013), Untouchable Casa Nostra (Londra, 2013).
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