Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge 1881-2017

Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge1880-2017

 

Dal 17 Novembre 2017 al 18 Marzo 2018

Roma

Luogo: Museo di Roma a Palazzo Braschi

Indirizzo: Piazza Navona 2

Orari: Mar - Dom 10 - 19 (la biglietteria chiude alle 18) | Lun chiuso

Curatori: Gianluca Farinelli, Antonio Bigini, Rosaria Gioia

Enti promotori:

  • Roma Capitale
  • Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
  • Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna

Costo del biglietto: Biglietto “solo mostra”: Intero 9 € | Ridotto 7 € | Speciale Scuola 4 € ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni) | Speciale Famiglia: 22 € (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni) | Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per non residenti a Roma): Intero 15 € | Ridotto 11 € | Biglietto integrato Museo di Roma + Mostra (per residenti a Roma): Intero 14 € | Ridotto 10 €

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: museodiroma@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://www.museodiroma.it



Il teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del Novecento: da Pablo Picasso a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo Manzù, da Mario Ceroli ad Arnaldo Pomodoro fino ad arrivare a William Kentridge.

Artisti all’Opera
è, infatti, il titolo della nuova mostra che sarà ospitata dal 17 novembre 2017 all’11 marzo 2018 al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si ringrazia l’Istituto Luce e la collaborazione di SIAE.
La mostra è a cura di Gianluca Farinelli con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela storico-scientifica di Francesco Reggiani e Alessandra Malusardi dell’Archivio Storico e la collaborazionedi Anna Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa

Sarà raccontata la storia di un Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi nati dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti, figurini (ovvero i disegni dei singoli personaggi), maquette (i modellini delle scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico per un Otello rossiniano.
 
Ma Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte non sarà una “semplice” galleria di meraviglie d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo la storia del Teatro dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi titoli del nostro teatro lirico - ma scoprendo anche perle minori” che sono sfuggite alle consuetudini del repertorio - e spiando il lavoro delle maestranze, ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da ribaltare la normale prospettiva.
 
Grazie alle collezioni dell’Archivio del Teatro dell’Opera - in cui si conservano più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini - e grazie a filmati d’archivio e proiezioni a cura dell’Istituto Luce il visitatore/spettatore entrerà nel teatro ritrovandosi dietro le quinte del palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che d’abitudine vede da lontano, dalla platea.
 
Che lo spettacolo inizi, allora. Aprirà metaforicamente il sipario il carretto delle scene originali di uno dei titoli più amati di sempre, la Cavalleria rusticana che Pietro Mascagni portò in scena per la prima volta nel 1890, proprio all’Opera di Roma, per passare la mano a un’altra popolarissima opera che segnò la musica del nuovo secolo, la Tosca di Giacomo Puccini, andata in scena proprio nel 1900. La musica di Puccini, il più grande compositore operistico italiano del Novecento, tornerà spesso al Teatro dell’Opera di Roma, grazie alle voci di interpreti straordinari, come Maria Callas, il cui costume in Turandot rappresenta uno dei pezzi preziosi della mostra.
 
Il soprano Emma Carelli fu negli anni ’10 del Novecento la carismatica direttrice di quello che allora si chiamava Teatro Costanzi. Quindi, nel 1928, il Comune di Roma acquisì il Costanzi e il Teatro prese il nome che conserva ancora oggi. Da quel momento si fece sempre più fertile il dialogo con artisti che è difficile menzionare senza far torto ad alcuno: Felice Casorati (Elektra di Richard Strauss), Filippo De Pisis (La rosa del sogno di Alfredo Casella), il futurista Enrico Prampolini (I capricci di Callot di Gian Francesco Malipiero).
 
Del 1919  sono le scene e costumi di Pablo Picasso per il balletto di Manuel de Falla Il cappello a tre punte, messo in scena al Teatro dell’Opera nel Secondo Dopoguerra.
 
Durante l’eccezionale fermento degli anni Sessanta, gli artisti si avvicenderanno freneticamente al Teatro dell’Opera: Renato Guttuso (che lavorerà alla Carmen di Georges Bizet e alla Sagra della primavera di Igor Stravinskij), Giacomo Manzù (Oedipus Rex, sempre di Stravinskij), Alexander Calder (Work in progress di Bruno Maderna), seguiti nei decenni successivi da Alberto Burri (suo il Cretto per November Steps, balletto di Minsa Craig del 1972), Mario Ceroli (La fanciulla del West di Puccini, 1980), Arnaldo Pomodoro (Semiramide di Gioachino Rossini, 1982), William Kentridge (Lulu di Alban Berg, andato in scena quest’anno).
  
Ma grandi artisti figurativi non sono anche i costumisti (Danilo Donati, Gabriella Pescucci, Pier Luigi Pizzi) e gli stilisti che hanno prestato il loro lavoro alla messinscena (Armani, Valentino, Balestra, Ungaro)?
E, naturalmente, la storia dell’opera lirica è costellata di grandi registi: è entrato nel mito l’allestimento di Luchino Visconti del Don Carlo di Giuseppe Verdi, del quale sarà esposta la maquette originale; ma tanti saranno i registi omaggiati, da quelli più squisitamente teatrali come Luca Ronconi, Bob Wilson, Emma Dante, a quelli cinematografici col vizio dell’opera, come Terry Gilliam, Werner Herzog, Sofia Coppola.

Venerdì 9 febbraio 2018 ore 17.30 
Visita guidata all’esposizione “Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte. Da Picasso a Kentridge (1880-2017)”
ore 18.15
Salone d’Onore 
Concerto con celebri arie tratte dall’opera RIGOLETTO di Giuseppe Verdi in cui si esibiranno i nuovi talenti di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma: il baritono Andrii Ganchuk in “Cortigiani, vil razza dannata”; il soprano Rafaela Albuquerque Faria in “Caro nome”; il soprano Rafaela Albuquerque Faria, il mezzosoprano Sara Rocchi, il tenore Domenico Pellicola, e il baritono Andrii Ganchuk in “Bella figlia dell’amore”. Pianista: Elena Burova.
 
Si accede all’evento con il biglietto d’ingresso alla mostra.
Alla visita guidata potranno partecipare massimo 50 persone, con prenotazione allo 060608.
La partecipazione al concerto sarà consentita fino al riempimento della sala.


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