Giardini disobbedienti

© Giovanni Gastel

 

Dal 12 Settembre 2020 al 20 Settembre 2020

Verbania | Verbano-Cusio-Ossola

Luogo: Villa Giulia

Indirizzo: corso Zanitello 10, Verbania Pallanza

Orari: da lunedì a giovedì, dalle 15 alle 20; sabato e domenica, dalle 10 alle 20

Curatori: Maria Sabina Berra e Pio Tarantini

Sito ufficiale: http://www.editoriaegiardini.it



Ventuno fotografi di diverse generazioni e orientamento stilistico interpretano il tema del giardino, non soltanto sotto il profilo documentario, ma spaziando in diversi ambiti concettuali che fanno diventare questo luogo di per sé così caratterizzato nella realtà, un luogo della mente e della fantasia. Un’impostazione che giustifica il titolo, Giardini disobbedienti, perché rispondenti appunto più alle imprevedibili poetiche e concezioni dei fotografi-artisti esposti.

Opere di:
Yuval Avital, Isabella Balena, BB, Matteo Cirenei, Margherita Del Piano, Carlo Garzia, Giovanni Gastel, Lelli & Masotti, Ettore Lariani (Studio Lariani), Lydie Jean-Dit-Panel, Gianni Maffi, Paola Mattioli, Paolo Minioni, Nefele B., Cristina Omenetto, Bruna Orlandi, Francesco Radino, Efrem Raimondi, Pio Tarantini, Roberto Toja, Natale Zoppis.

La curatrice Maria Sabina Berra: «Giardini disobbedienti, ovvero l’elogio del paradosso. Il giardino è l’espressione di una natura domata, ma disobbediente quando esce dalla logica comune ed è al massimo della sua forza espressiva. Così accade sempre, quando disobbedire diventa necessario, generante e discreto: significa guardare altrove con forza oltre ciò che è stabilito. I Giardini disobbedienti, sono allora metafora della natura al di fuori dallo stereotipo funzionale, che non rispetta e riconosce l’ambiente, quando sono uccisi il senso e la comprensione intelligente del Pianeta (…). E così questa mostra in fondo è un’inchiesta per andare a scoprire fotografi che qui portano i loro scatti sulla natura (nelle sue infinite declinazioni) in relazione al loro concetto di immagine. E così ogni foto è la storia di una poetica, di una presa di posizione, di un pensiero, di una riflessione: gli assi di risonanza (secondo il filosofo tedesco Hartmund Rosa, il legame vitale con il mondo) non valgono per tutti allo stesso modo! Ma di fondo c’è la forza dell’inquietudine di creare un’immagine che deve avere un rapporto dialogante e/o conflittuale con la complessità del mondo contemporaneo, con legittime oscillazioni tra personali Giardini dell’Eden o luoghi di un’Apocalisse».

Il curatore e fotografo Pio Tarantini: «Quello del giardino è uno dei temi che ha sempre affascinato il mondo dell’arte visiva in generale e della fotografia in particolare. (…) fino alle ricerche artistiche oscillanti tra un approccio realistico e quello più immaginifico o surreale. Il giardino è uno di quei luoghi presenti pressoché in tutte le civiltà che ha caratterizzato la vita reale e l’immaginario dell’uomo: dal mitico biblico Eden ai giardini pensili di Babilonia (…). Questa millenaria tradizione è stata ripresa nella vita sociale contemporanea sia negli aspetti pubblici (…) sia negli aspetti privati (…). E su questo duplice aspetto hanno da sempre lavorato i fotografi, descrivendone le fattezze e cercando di penetrare più a fondo nei significati più nascosti, fino a sconfinare nelle visioni surreali, metaforiche, simboliche. I fotografi selezionati, in questa ottica trasversale di ricorrere a linguaggi diversi, presentano dunque fotografie che svariano da un approccio più realistico e descrittivo a visioni poetiche, da impostazioni concettuali a chiare impronte grafico-pittoriche e sperimentali»

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