"Tutti liberi"
Galleria degli Uffizi: Il saluto ironico dello storico direttore Antonio Natali

Ludovica Sanfelice
05/09/2016
Firenze - In silenzio riunisce ordinatamente le ultime cose in una scatola di cartone e lascia il suo ufficio al secondo piano degli Uffizi. Inizia così il video con cui l'ex direttore Antonio Natali ha scelto di congedarsi dal suo incarico. Una volta uscito per strada, alle sue spalle si crea un corteo formato da Leonardo Da Vinci, Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti, Lorenzo il Magnifico e il granduca Cosimo I. La sua speciale scorta fino alla vicina panchina nel parco da cui, d'ora in avanti, lancerà briciole ai piccioni come un perfetto pensionato. "E adesso? si domandano i suoi illustri compagni. Adesso tutti liberi!
Lo scorso anno, per effetto della riforma Franceschini, lo storico direttore in servizio da 10 anni era stato sostituito da Eike Schmidt. La mancata riconferma di Natali aveva lasciato sbalorditi studiosi ed ex sovrintendenti, ma lui ha sempre schivato polemiche e piagnistei con parole di apprezzamento verso il successore e qualche commento più tagliente sulla volontà di trasformare i più grandi musei italiani attraverso l'applicazione di logiche imprenditoriali.
Il breve video da lui prodotto intende scacciare le amarezze e ribadire la sua riluttanza ad autocommiserarsi, ma intanto i giganti che rendono gli Uffizi uno dei musei più importanti del mondo, non sapendo come reagire lo seguono al parco.
In realtà Natali resterà ben poco seduto su quella panchina: lo aspettano mostre importanti e un documentario per Sky.
Per approfondimenti:
Paolucci sulle nomine dei 20 direttori dei musei: "provincialismo esterofilo"
Lo scorso anno, per effetto della riforma Franceschini, lo storico direttore in servizio da 10 anni era stato sostituito da Eike Schmidt. La mancata riconferma di Natali aveva lasciato sbalorditi studiosi ed ex sovrintendenti, ma lui ha sempre schivato polemiche e piagnistei con parole di apprezzamento verso il successore e qualche commento più tagliente sulla volontà di trasformare i più grandi musei italiani attraverso l'applicazione di logiche imprenditoriali.
Il breve video da lui prodotto intende scacciare le amarezze e ribadire la sua riluttanza ad autocommiserarsi, ma intanto i giganti che rendono gli Uffizi uno dei musei più importanti del mondo, non sapendo come reagire lo seguono al parco.
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