Le vesti di Diego Cavaniglia. Abiti del '400 unici al mondo

27/09/2013

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Nel febbraio del 2003 una indagine ricognitiva eseguita al basamento del monumento funebre di Diego Cavaniglia (Napoli 1453 – Otranto 1481) presso il convento di San Francesco a Folloni in Montella (AV) riporta alla luce il corpo e le vesti del conte. L’evento segna l’inizio di una serie di iniziative culturali volte ad approfondire la conoscenza del personaggio, del suo tempo e del territorio dell’Alta Valle del Calore. Il restauro del corredo funebre è il risultato una delle operazioni più importanti, elaborate e audaci, per il pregio dei tessuti e il carattere di unicità di questi reperti. Dell’abbigliamento di Diego sono stati rinvenuti due soli indumenti: la giornèa e il farsetto. Al momento del ritrovamento essi avevano la consistenza della carta per effetto della disidratazione e diversi tipi di alterazioni presenti su ogni singola parte. Si deve alla perizia di Lucia Portoghesi se il lungo e complesso restauro, che ha richiesto dieci anni di lavoro, ha riportato al loro splendore non solo i tessuti serici ma anche le fogge di questi indumenti che costituiscono la caratteristica del costume maschile quattrocentesco italiano. Attualmente i due indumenti sono esposti presso il Museo di San Francesco a Folloni. 
La 16a edizione di 'Francesco d'Incanto' offre l'occasione per una conferenza di Lucia Portoghesi dedicata al restauro degli abiti di Diego Cavaniglia e per inaugurare la nuova veste del Museo con il ripristinato ingresso alla Biblioteca “S. Francesco”.

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