Dal 13 ottobre al Castello Sforzesco di Milano
Vesperbild: viaggio alle origini della Pietà

Da Michelangelo, Pietà, Calco del 1975, Città del Vaticano, Musei Vaticani | © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano - Direzione dei Musei Vaticani, tutti i diritti riservati
Francesca Grego
09/10/2018
Milano - Tra le geniali innovazioni che dobbiamo a Michelangelo c’è l’arrivo nella scultura italiana del grande tema della Pietà. Quello che oggi consideriamo un topos della nostra cultura visiva, proviene infatti dall’Europa del Nord e precisamente dalla Valle del Reno, dove già nel Medioevo le rappresentazioni della Vergine piangente sul corpo del Cristo erano al centro dei riti del Venerdì Santo.
Michelangelo rielaborò la tradizione germanica del Vesperbild in modo tutto suo. Allo schema iniziale, che vedeva contrapposti il busto eretto della Madonna e il corpo irrigidito in posizione orizzontale di Gesù, il genio fiorentino rispose con la naturalezza della Pietà Vaticana, in cui madre e figlio sembrano fondersi in un intimo abbraccio, dando luogo a un’inedita composizione piramidale.
A indagare l’evoluzione di un’iconografia tanto ricca di fascino giunge ora la mostra Vesperbild. Alle origini della Pietà di Michelangelo, dal 13 ottobre al 13 gennaio presso l’Antico Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco.
Prestiti dal Louvre, da British Museum e dal Victoria and Albert Museum di Londra, così come dalla Liebieghaus di Francoforte o dalla Biblioteca Trivulziana e dal Museo Poldi Pezzoli di Milano scandiscono le tappe di un itinerario lungo due secoli di arte europea. Dalle piccole sculture in gesso, creta o legno policromo caratteristiche della tradizione tedesca, il percorso si snoda tra i dipinti di Giovanni Bellini, Carpaccio, Perugino, per arrivare al decisivo contributo di Michelangelo, che trovò subito numerosi imitatori.
Da non perdere, paralleli e riferimenti visivi che illustrano l’approccio del Buonarroti a uno dei suoi temi più cari, cui lavorò per tutto l’arco della carriera producendo ben quattro gruppi scultorei: fino agli esiti modernissimi della Pietà Rondanini, che chiude il cerchio attingendo nuovamente allo stile e all’espressività drammatica degli antichi Vesperbild.
Leggi anche:
• Tour nei luoghi dove visse e lavorò Michelangelo
Michelangelo rielaborò la tradizione germanica del Vesperbild in modo tutto suo. Allo schema iniziale, che vedeva contrapposti il busto eretto della Madonna e il corpo irrigidito in posizione orizzontale di Gesù, il genio fiorentino rispose con la naturalezza della Pietà Vaticana, in cui madre e figlio sembrano fondersi in un intimo abbraccio, dando luogo a un’inedita composizione piramidale.
A indagare l’evoluzione di un’iconografia tanto ricca di fascino giunge ora la mostra Vesperbild. Alle origini della Pietà di Michelangelo, dal 13 ottobre al 13 gennaio presso l’Antico Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco.
Prestiti dal Louvre, da British Museum e dal Victoria and Albert Museum di Londra, così come dalla Liebieghaus di Francoforte o dalla Biblioteca Trivulziana e dal Museo Poldi Pezzoli di Milano scandiscono le tappe di un itinerario lungo due secoli di arte europea. Dalle piccole sculture in gesso, creta o legno policromo caratteristiche della tradizione tedesca, il percorso si snoda tra i dipinti di Giovanni Bellini, Carpaccio, Perugino, per arrivare al decisivo contributo di Michelangelo, che trovò subito numerosi imitatori.
Da non perdere, paralleli e riferimenti visivi che illustrano l’approccio del Buonarroti a uno dei suoi temi più cari, cui lavorò per tutto l’arco della carriera producendo ben quattro gruppi scultorei: fino agli esiti modernissimi della Pietà Rondanini, che chiude il cerchio attingendo nuovamente allo stile e all’espressività drammatica degli antichi Vesperbild.
Leggi anche:
• Tour nei luoghi dove visse e lavorò Michelangelo
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Dal 5 luglio al Museo Nazionale di Arte Lettone
Light from Italy: la storia di un incontro in mostra a Riga con i capolavori degli Uffizi
-
Mondo | Fino al 12 ottobre al Museo Granet
Cézanne au Jas de Bouffan. Ad Aix-en-Provence la mostra dell’anno dedicata al maestro
-
Mondo | Dal 29 novembre al 1° marzo presso le Musée des Beaux-Arts de Lyon
Le falesie di Étretat secondo i pennelli di Courbet, Monet, Matisse
-
Livorno | Dal 6 settembre una grande mostra e un itinerario in città
Viaggio a Livorno per i 200 anni di Giovanni Fattori
-
Cagliari | Dal 27 giugno al 16 novembre al MAN Museo d’Arte della Provincia di Nuoro e alla Galleria comunale d'arte di Cagliari
La Sardegna protagonista di un viaggio fotografico, da Mimmo Jodice a Massimo Vitali
-
Roma | Una partnerhip tra la Fondazione Bvlgari e il museo romano
Un accordo per valorizzare la bellezza: la luce di Bvlgari sui capolavori del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia