Al Museo delle Belle Arti di Gent dal 17 marzo
Da Medardo Rosso ad Artemisia Gentileschi, l'arte italiana alla corte dei primitivi fiamminghi
![](http://www.arte.it/foto/600x450/9d/76545-Artemisia_Gentileschi_Judith_and_her_maid_ca_1613_Galleria_degli_Uffizi_Florence_.jpg)
Samantha De Martin
16/03/2018
Mondo - Il Museo delle Belle Arti di Gent rende omaggio all’arte italiana attraverso un programma culturale che, nel corso del 2018, celebra nomi importanti, da Medardo Rosso ad Artemisia Gentileschi.
Il primo appuntamento, in programma dal 17 marzo al 26 giugno, sarà con il precursore della scultura moderna, del futurismo e dei movimenti artistici libertari degli anni Sessanta, Medardo Rosso.
Grazie alla sinergia con il Museo Medardo Rosso di Barzio (Lecco), il MSK riunirà un impressionante numero di opere , tra sculture e fotografie, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutta Europa, che segnano il ritorno dell’artista torinese in terra fiamminga dopo oltre un secolo.
Questo scultore con la predilezione per i materiali morbidi come la cera e l’argilla e che catturò la disperazione, la povertà, l’innocenza, astraendoli dal contesto materiale e imprimendoli nella fotografia, manca infatti dal Belgio dal 1909.
La retrospettiva sarà un’occasione per approfondire la figura di questo pioniere della scultura moderna, capace di trasformare l’inconsistente in scultura, disegno, fotografia, perseguendo l’obiettivo di “far dimenticare la materia”.
Nella seconda metà del 2018, invece, il Museo delle Belle Arti, si tingerà di rosa. Dal 20 ottobre al 20 gennaio 2019, oltre cinquanta dipinti di artiste italiane, incentrati sul ruolo della donna pittrice tra il 1580 e il 1680, sveleranno importanti aspetti relativi al gentil sesso, approfondendo le condizioni di vita e di lavoro delle donne artiste - quasi sempre figlie, mogli, sorelle di artisti noti, o, in alcuni casi, suore - in quegli anni.
Ai lavori di Artemisia Gentileschi, icona del talento femminile ma anche della lotta contro la predominanza e l’autoritarismo di genere, si affiancheranno le opere di Marietta 'La Tintoretta' Robusti, Sofonisba Anguissola, Giovanna Garzoni, Lavinia Fontana, Fede Galizia, Orsola Maddalena Caccia, Virginia da Vezzo, Elisabetta Sirani, a tessere un percorso espositivo che descriverà l’epoca del Rinascimento e del Barocco con lo sguardo della donna.
Oltre ad ammiccare all’arte italiana, il museo affacciato sul parco della Cittadella, recentemente restaurato e appartenente alla Flemish Art Collection - una partnership tra tre musei che si occupa della conservazione e dell'esposizione del patrimonio dei Maestri Fiamminghi - continuerà a promuovere il restauro aperto.
Chi sarà in visita al MSK fino al 31 dicembre 2019, potrà infatti assistere ai lavori di pulitura e conservazione del Polittico dell’Agnello Mistico dei fratelli Jan e Hubert Van Eyck.
Attualmente sono i cinque pannelli del registro inferiore, all’interno della pala, ad essere al centro dell’intervento dei restauratori. Dopo la pausa del 2020 - quando il museo e la Cattedrale di San Bavone celebreranno la chiusura del triennio “Flemish Masters 2018-2020”, dedicato all’arte fiamminga - dal 2021 avrà inizio la terza, e ultima, fase del restauro, che interesserà il registro superiore dell’interno della pala d’altare.
Leggi anche:
• Le Fiandre celebrano gli "ambasciatori" fiamminghi
Il primo appuntamento, in programma dal 17 marzo al 26 giugno, sarà con il precursore della scultura moderna, del futurismo e dei movimenti artistici libertari degli anni Sessanta, Medardo Rosso.
Grazie alla sinergia con il Museo Medardo Rosso di Barzio (Lecco), il MSK riunirà un impressionante numero di opere , tra sculture e fotografie, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutta Europa, che segnano il ritorno dell’artista torinese in terra fiamminga dopo oltre un secolo.
Questo scultore con la predilezione per i materiali morbidi come la cera e l’argilla e che catturò la disperazione, la povertà, l’innocenza, astraendoli dal contesto materiale e imprimendoli nella fotografia, manca infatti dal Belgio dal 1909.
La retrospettiva sarà un’occasione per approfondire la figura di questo pioniere della scultura moderna, capace di trasformare l’inconsistente in scultura, disegno, fotografia, perseguendo l’obiettivo di “far dimenticare la materia”.
Nella seconda metà del 2018, invece, il Museo delle Belle Arti, si tingerà di rosa. Dal 20 ottobre al 20 gennaio 2019, oltre cinquanta dipinti di artiste italiane, incentrati sul ruolo della donna pittrice tra il 1580 e il 1680, sveleranno importanti aspetti relativi al gentil sesso, approfondendo le condizioni di vita e di lavoro delle donne artiste - quasi sempre figlie, mogli, sorelle di artisti noti, o, in alcuni casi, suore - in quegli anni.
Ai lavori di Artemisia Gentileschi, icona del talento femminile ma anche della lotta contro la predominanza e l’autoritarismo di genere, si affiancheranno le opere di Marietta 'La Tintoretta' Robusti, Sofonisba Anguissola, Giovanna Garzoni, Lavinia Fontana, Fede Galizia, Orsola Maddalena Caccia, Virginia da Vezzo, Elisabetta Sirani, a tessere un percorso espositivo che descriverà l’epoca del Rinascimento e del Barocco con lo sguardo della donna.
Oltre ad ammiccare all’arte italiana, il museo affacciato sul parco della Cittadella, recentemente restaurato e appartenente alla Flemish Art Collection - una partnership tra tre musei che si occupa della conservazione e dell'esposizione del patrimonio dei Maestri Fiamminghi - continuerà a promuovere il restauro aperto.
Chi sarà in visita al MSK fino al 31 dicembre 2019, potrà infatti assistere ai lavori di pulitura e conservazione del Polittico dell’Agnello Mistico dei fratelli Jan e Hubert Van Eyck.
Attualmente sono i cinque pannelli del registro inferiore, all’interno della pala, ad essere al centro dell’intervento dei restauratori. Dopo la pausa del 2020 - quando il museo e la Cattedrale di San Bavone celebreranno la chiusura del triennio “Flemish Masters 2018-2020”, dedicato all’arte fiamminga - dal 2021 avrà inizio la terza, e ultima, fase del restauro, che interesserà il registro superiore dell’interno della pala d’altare.
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