A Londra dal 2 maggio al 28 luglio

L'ultimo Michelangelo si racconta al British Museum

Michelangelo Buonarroti, La punizione di Tito, Gesso nero su carta, 1532, Royal Collection Trust | © His Majesty King Charles III 2024
 

Samantha De Martin

20/03/2024

Mondo - C’è il Michelangelo Buonarroti artista, ma soprattutto l’uomo dalla personalità irascibile, talvolta inquieta, affezionato agli amici più stretti, come Tommaso de' Cavalieri e la poetessa Vittoria Colonna, che omaggia con disegni e poesie.
E ci sono soprattutto gli ultimi tre decenni della sua illustre carriera al centro della mostra intitolata Michelangelo: the last decades, attesa al British Museum dal 2 maggio al 28 luglio.
Ripercorrendo il periodo più inteso (e impegnativo) della carriera del maestro, il viaggio espositivo racconterà come l'arte e la fede di Michelangelo si siano evolute attraverso la sfida del tempo in un mondo in rapido cambiamento.

Quando, nel 1534 Michelangelo lasciò Firenze per Roma non immaginava che non avrebbe mai più rivisto la sua città natale. Aveva 59 anni e questo trasferimento avrebbe segnato l'inizio di un nuovo drammatico capitolo che avrebbe plasmato radicalmente le sue esperienze di uomo e di artista. A partire dal ritorno a Roma, convocato da papa Clemente VII per dipingere il Giudizio Universale nella Cappella Sistina.


Michelangelo Buonarroti, Epifania, Gesso nero su carta, 1550-1553 circa | © The Trustees of the British Museum

In mostra sarà esposta per la prima volta, dopo l'accurato restauro iniziato nel 2018, la monumentale Epifania (1550-53 circa), l'unico cartone completo sopravvissuto di Michelangelo (alto oltre due metri) e tra le più grandi opere su carta del Rinascimento. Questo gioiello della collezione del British Museum sarà riunito per la prima volta, dopo oltre quattro secoli, con il dipinto che ne trasse Ascanio Condivi, aiuto e biografo dell'artista. L'opera, prestata da Casa Buonarroti di Firenze, è un affascinante esempio di come l'anziano Michelangelo abbia utilizzato la sua abilità nel disegno per creare modelli da far dipingere ad altri.

Il percorso introdurrà i visitatori alla notevole varietà e inventiva della sua ultima carriera, che lo vide ancora attivo a quattro giorni dalla morte, nel 1564, all'età di 88 anni. La mostra esaminerà il modo in cui Michelangelo abbia ridefinito l'iconografia dell'arte religiosa attraverso la creazione di composizioni che influenzeranno i momenti chiave del cristianesimo, come la Crocifissione, il Compianto, il Giudizio Universale, in un momento in cui la Chiesa cattolica era messa alla prova come mai prima d'ora.


Marcello Venusti, La Purificazione del Tempio, Olio su legno, 1550 circa | © The National Gallery, London

Numerose altre opere provenienti dalla collezione di disegni del British Museum saranno esposte per la prima volta in quasi due decenni. Tra questi il pubblico potrà scrutare i disegni preparatori del Giudizio Universale. Sfogliando un’ampia gamma di lettere, poesie, progetti artistici, la mostra offrirà rari spunti circa l’interazione che il maestro intrattenne con la sua più intima e fidata cerchia. Generosi prestiti dalla British Library includeranno anche le vivaci lettere inviate al suo giovane nipote e ai suoi amici aristocratici, Tommaso de' Cavalieri e alla poetessa Vittoria Colonna. Rientra in questo carteggio La Punizione di Tizio (1532 circa) in prestito dalla Collezione Reale, che mostra un'aquila che strappa il fegato di un uomo nudo legato, donata a Tommaso come guida morale per il giovane.

La fede di Michelangelo si fece man mano più intensa nel corso della vecchiaia. Un gruppo di disegni della Crocifissione, realizzati negli ultimi dieci anni della sua vita, offre uno degli esempi più toccanti della sua meditazione sulla morte di Cristo e sulla propria mortalità. Svela al pubblico di oggi un artista anziano che si rivolge all'atto del disegno come mezzo di meditazione spirituale per esplorare i suoi sentimenti riguardo la mortalità, il sacrificio, la fede, la prospettiva di redenzione.

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