Dal 17 settembre al 4 dicembre 2016
Le "anime morte" di Chagall a Bagnacavallo
Les Ames mortes, Teriade Paris, 1948
L.Sanfelice
13/09/2016
Ravenna - C'è un aspetto del lavoro di Chagall che è più segreto al grande pubblico ed è legato alla sua attività grafica. In quest'ambito la produzione incisoria del maestro trovò uno dei suoi momenti più alti nell'illustrazione de "Le Anime Morte" di Gogol commissionatagli dall'editore francese Vollard.
Una sfida che Chagall accettò con grande trasporto per il legame con la madre terra russa e per l'affinità che sentiva verso un autore che come lui si serviva di metafore e paradossi per penetrare la realtà.
Le azioni del protagonista Cicikov, espressioni di una società riprovevole, presero così forma in un repertorio ampio che dava sfoggio di folgorante inventiva nel ricalcare le tante situazioni e i numerosi riferimenti contenuti nel romanzo.
Tutta l'opera fu ricondotta al segno essenziale e monocromo dell'acquaforte, ma tra le dita di Chagall il quadro delle miserie e della ripugnante deriva morale descritte da Gogol con ironia e spirito di rassegnazione assunse i tratti ammorbiditi della nostalgia e del sogno. Una sfumatura che al capolavoro letterario conferì un'ulteriore dimensione, traccia indelebile del silenzioso dialogo tra due giganti.
Sarà possibile verificarlo di persona al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo dove le 96 tavole che compongono il ciclo incisorio saranno esposte dal 17 settembre al 4 dicembre nella mostra "Il Villaggio di Chagall", curata da Diego Galizzi e Michele Tavola.
Una sfida che Chagall accettò con grande trasporto per il legame con la madre terra russa e per l'affinità che sentiva verso un autore che come lui si serviva di metafore e paradossi per penetrare la realtà.
Le azioni del protagonista Cicikov, espressioni di una società riprovevole, presero così forma in un repertorio ampio che dava sfoggio di folgorante inventiva nel ricalcare le tante situazioni e i numerosi riferimenti contenuti nel romanzo.
Tutta l'opera fu ricondotta al segno essenziale e monocromo dell'acquaforte, ma tra le dita di Chagall il quadro delle miserie e della ripugnante deriva morale descritte da Gogol con ironia e spirito di rassegnazione assunse i tratti ammorbiditi della nostalgia e del sogno. Una sfumatura che al capolavoro letterario conferì un'ulteriore dimensione, traccia indelebile del silenzioso dialogo tra due giganti.
Sarà possibile verificarlo di persona al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo dove le 96 tavole che compongono il ciclo incisorio saranno esposte dal 17 settembre al 4 dicembre nella mostra "Il Villaggio di Chagall", curata da Diego Galizzi e Michele Tavola.
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