L'eredità contemporanea di Francesco Borromini a 350 anni dalla morte
Oltre il Barocco: da Calatrava a Portoghesi le Lezioni Borrominiane del MAXXI
Santiago Calatrava. MAXXI, "Lezioni Borrominiane"
Francesca Grego
09/10/2018
Roma - A 350 anni dalla morte, il MAXXI celebra il genio di Francesco Borromini, artefice del nuovo volto della Roma seicentesca. Ma il ciclo delle Lezioni Borrominiane, che coinvolgerà il pubblico del Museo delle Arti del XXI secolo da oggi all’11 dicembre, sfugge alle gabbie della storia per mettere in luce i legami del grande architetto con il contemporaneo, come testimoniano i nomi degli ospiti invitati ad animare l’iniziativa.
Si comincia oggi, 9 ottobre, alle 18 con Santiago Calatrava. “L’architettura è un’arte come la pittura, la scultura, la poesia o la musica”, spiega l’archistar di origine spagnola, famoso per aver disseminato nel mondo più di 40 ponti dal design innovativo: “Capita così che l’opera architettonica, come quella delle arti sorelle, sia una pura creazione dello spirito. Come la musica usa i suoni, così l’architettura usa la luce, sublimatrice della materia. L’architetto non diversamente dal pittore, scultore o musicista può per i puri valori di misura, ritmo e luce, esprimere il suo contenuto umano e tramandarlo incorrotto ed inconfondibile ai posteri grazie alla potenza espressiva dell’armonia delle forme lambite dalla luce”. Che cosa c’entra questo con Francesco Borromini? Per scoprirlo, non resta che andare a incontrarlo all’Auditorium del MAXXI.
La rassegna prosegue il 13 novembre con il grande architetto svizzero Mario Botta, che in Italia conosciamo soprattutto per il progetto del MART di Rovereto: in questa occasione ci parlerà dell'ispirazione di Borromini nel suo capolavoro giovanile San Carlo alle Quattro Fontane, realizzato a Lugano.
A chiudere le danze l’11 dicembre sarà invece Paolo Portoghesi, teorico di un’architettura “umanista” e autore di progetti di geoarchitettura imperniati sul confronto con la natura e la storia, nonché profondo conoscitore dell’arte borrominiana, di cui si è occupato sia come storico che come architetto. "L'attualità di Borromini" sarà il titolo del suo intervento, che esplorerà l'influenza e le affinità dell'artifex barocco con il lavoro di figure del moderno come quelle di Victor Horta, Alvar Aalto, Frank Lloyd Wright, Frank Gehry. Fino alla ricerca dello stesso Portoghesi, che già dai suoi esordi ha sostenuto il valore profetico dell'architettura borrominiana.
Le Lezioni Borrominiane sono realizzate in collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università La Sapienza e la Casa dell’Architettura dell’Ordine degli Architetti di Roma, e con il sostegno di BMW Italia, partner dei nuovi progetti che il MAXXI dedicherà ai piccoli visitatori nel corso del 2019.
Leggi anche:
• Seeing is Believing: al MAXXI la Deutsche Bank’s Artist of the Year
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A chiudere le danze l’11 dicembre sarà invece Paolo Portoghesi, teorico di un’architettura “umanista” e autore di progetti di geoarchitettura imperniati sul confronto con la natura e la storia, nonché profondo conoscitore dell’arte borrominiana, di cui si è occupato sia come storico che come architetto. "L'attualità di Borromini" sarà il titolo del suo intervento, che esplorerà l'influenza e le affinità dell'artifex barocco con il lavoro di figure del moderno come quelle di Victor Horta, Alvar Aalto, Frank Lloyd Wright, Frank Gehry. Fino alla ricerca dello stesso Portoghesi, che già dai suoi esordi ha sostenuto il valore profetico dell'architettura borrominiana.
Le Lezioni Borrominiane sono realizzate in collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università La Sapienza e la Casa dell’Architettura dell’Ordine degli Architetti di Roma, e con il sostegno di BMW Italia, partner dei nuovi progetti che il MAXXI dedicherà ai piccoli visitatori nel corso del 2019.
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