Fino al 22 aprile all’Accademia Nazionale di San Luca

Una storia nell'arte, da Balla a Kounellis. Le passioni della famiglia Marchini si svelano in una mostra a Roma

Giacomo Balla, Ritratto di Ettore Roesler Franz a Villa d’Este, 1902, Olio su tela, 99 x 74 cm | Foto: © Gaia Schiavinotto, Collezione privata © GIACOMO BALLA, by SIAE 2021
 

Samantha De Martin

18/01/2022

Roma - La Freccia nera di Maurizio Mochetti punta dritto verso la Medusa incastonata nel sublime Fregio di Borromini.
Poco distante, nel cortile di Palazzo Carpegna, gioiello seicentesco nel cuore di Roma, dal 1934 sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, Andrea Aquilanti, con un intervento del 2022, chiude un percorso espositivo che va oltre la semplice mostra, esplorando un importante tassello della storia artistica di Roma e intrecciandolo alla collezione del superbo palazzo romano.
Al terzo piano del Palazzo, alla Galleria Accademica, il Ritratto di Ettore Roesler Franz a Villa d’Este, dipinto nel 1902 da Giacomo Balla, apre il percorso espositivo assieme al Dittico di Villa Borghese del 1910. Tra questi lavori e l'intervento di Aquilanti del 2022, si snoda un viaggio di oltre 130 opere realizzate da 77 artisti, accomunati dall’avere in qualche modo accompagnato la vicenda storica e umana di Alvaro Marchini e della sua famiglia, scandita dall’impegno imprenditoriale e politico.


Accademia Nazionale di San Luca | Foto: © Pierpaolo Lo Giudice, Giordano Bufo

Comandante partigiano, medaglia d’argento della Resistenza, cofondatore della società che editò “l’Unità”, organo del Partito Comunista, Marchini era soprattutto animato da una straordinaria passione per l’arte che lo portò a collezionare e ad aprire nel 1959 la galleria La Nuova Pesa con sede prima in via Frattina e, dall’autunno 1961, in via del Vantaggio. Nonostante la prolungata interruzione, dal 1976 al 1985, la Galleria è attiva ancora oggi. La sua anima antica, unita allo slancio verso il futuro, è il fil rouge che guida la mostra Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione, in corso fino al 22 aprile all’Accademia Nazionale di San Luca.

Nata come tentativo cruciale di annodare e promuovere un’idea di possibile prassi estetica “rinegoziando il peso dei nuovi artisti a favore della figurazione”, La Nuova Pesa vede coinvolti, nella sua prima stagione, un gruppo di artisti e intellettuali come Antonello Trombadori, Renato Guttuso, Corrado Cagli, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Carlo Levi. Ed eccoli questi personaggi legati ad Alvaro Marchini da un’amicizia profonda, oltre che da una familiarità culturale e ideologica, sfilare lungo la rampa borrominiana di Palazzo Carpegna, protagonisti di una serie di scatti fotografici che cuciono un inedito dialogo con le opere in mostra, realizzate dagli artisti vicini alla famiglia Marchini.
In questo abbraccio, articolato in sei piccole sezioni, che oscilla tra il Novecento e i giorni nostri, incrociamo i pittori attivi “Tra Italia e Francia” e quelli che, come Pablo Picasso, Georges Braque, Fernand Léger,  hanno scelto “Parigi”, ci immergiamo tra “Vedute e visioni” fino a sfogliare “La realtà della storia”, muovendoci “Tra cielo e terra” fino a scrutare “L’artista e i suoi modelli”.


Accademia Nazionale di San Luca, Una storia nell'arte, Allestimento | Foto: © Pierpaolo Lo Giudice, Giordano Bufo

In questo viaggio appassionato e appassionante il visitatore è invitato a salpare dall’atmosfera affatto rassicurante che adombra l'Isola dei giocattoli di Alberto Savinio - dove un’infanzia alla deriva assomiglia a una sorta di regno dei morti - verso le atmosfere oniriche di René Magritte o alla volta dei paesaggi romani di Mario Mafai, Corrado Cagli, Carlo Socrate, fino alla Roma rarefatta di Francesco Trombadori.
Così la delicata bellezza del Putto reggifestone e della Pala raffigurante San Luca che dipinge la Vergine, tradizionalmente attribuita a Raffaello, fiore all’occhiello del palazzo romano, diventano testimoni di un Guttuso onirico, visionario, erotico che emerge da opere come Ragazza sul golfo o da Uomo che dorme.

In mostra spiccano anche le nature morte di Giorgio Morandi e l’immaginario aereo fatto di angeli e lune di Osvaldo Licini. Lungo la rampa elicoidale si dispiega, come la pellicola di un film, Una storia per immagini, altra sezione della mostra che ripercorre la vicenda umana, politica ed imprenditoriale della famiglia Marchini attraverso fotografie, opere e documenti.


René Magritte, La science des rêves, 1950, Olio su tela, 55 x 50.5 cm | Foto: © Gaia Schiavinotto, Collezione privata © RENÉ MAGRITTE, by SIAE 2021

Ci tuffiamo tra i paparazzi in galleria e incrociamo Pier Paolo Pasolini all’inaugurazione della personale di Corrado Cagli, il 3 marzo 1962. Incontriamo Simona Marchini, figlia di Alvaro, che assume le redini della Galleria nel 1985, e ancora Alberto Moravia, all’inaugurazione della mostra di Renato Guttuso, il 5 marzo 1969. Nel Salone d’Onore al primo piano, i disegni di Scipione e un importante studio preparatorio per la Crocifissione di Guttuso (1940-41) affiancano l’arte degenerata che esplode da una significativa raccolta di disegni di Ernst Ludwig Kirchner, Otto Dix e George Grosz, tra espressionismo e Nuova Oggettività.

La seconda metà della rampa fa scivolare gli ospiti verso La Nuova Pesa di Simona Marchini, dove i Ballerini di Marco Lodola affiancano il profilo di Simona “scolpito” da Luca Patella, lasciando il posto a fotografie e a filmati che ripercorrono questa seconda stagione scandita da esperienze oramai lontane da posizioni ideologiche se non quelle legate più propriamente all’arte. E qui ritroviamo l’intervento spaziale di Maurizio Mochetti, a segnare l’itinerario che dal giardino conduce verso le sale espositive al piano terreno, dove i lavori di Carla Accardi, la stampa senza titolo dalla serie Women of Allah di Shirin Neshat, una Superficie di Enrico Castellani, un intervento di Kounellis chiudono la mostra.


Antonio Donghi, Bagnante, 1933, Olio su tela, 89 x 76.5 cm | Foto: © Gaia Schiavinotto, Collezione privata © ANTONIO DONGHI, by SIAE 2021

Il percorso espositivo, ben cucito, volutamente privo di didascalie esplicative, e reso sorprendente da esaltanti contrasti, costruisce un interessante racconto, diventando anche l’occasione per scoprire i capolavori dell’Accademia di San Luca. Lo si può visitare gratuitamente, con prenotazione obbligatoria in portineria o via mail, scrivendo a prenotazioni@accademiasanluca.it secondo il calendario delle visite accompagnate (martedì e giovedì alle ore 10, 12, 14, 16; mercoledì e venerdì alle 14 e 16; sabato alle 11, 13, 15, 17).

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo edito dall’Accademia Nazionale di San Luca, con i testi introduttivi di Claudio Strinati, Umberto Nazzareno Tonti, e Gianni Dessì, in qualità di coordinatore, i saggi dei curatori Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti e Italo Tomassoni, una conversazione con Lucio Villari ed i testi di Carla e Simona Marchini.


Marco Lodola, Ballerini, 2009, Perspex e neon, Collezione privata | Foto: © Gaia Schiavinotto

 Leggi anche:
• Raffaello, l'Accademia di San luca e il mito dell'Urbinate


COMMENTI