Arte e tecnologia
Tour virtuale nella Città Proibita

Oculus Rift
Ludovica Sanfelice
22/02/2016
Torino - Attraversi la piazza, sali le scale che conducono alla prima terrazza di marmo, sollevi lo sguardo e capisci che non potevi immaginare che quel tetto che ricorda un uccello dorato dalle ali distese posatosi a terra fosse tanto grande. Sei di fronte al Palazzo della Suprema Armonia di Pechino, dove ogni maleficio si dissolve ingoiato nelle gole dei draghi. Questa è la Città Proibita, sede del potere imperiale delle dinastie Ming e Qing e capolavoro architettonico che influenzò lo sviluppo culturale dei tutta l'Asia Orientale.
Eppure non sei in Cina e se liberi lo sguardo ti ritrovi nel Salone Mazzonis, dove fino al 28 marzo rimarrà aperta una finestra spazio temporale che offre ai visitatori del MAO di Torino l'opportunità di esplorare gli ambienti del monumentale complesso dichiarato Patrimonio dell'Umanità avvalendosi di una loro accurata riproduzione in 3D sviluppata grazie ad un progetto della Fondazione Torino Musei e LD Multimedia.
Funziona così: si accede alla Virtual Room dove sono state collocate delle pedane di contenimento e si indossano gli Oculus Rift, dispositivi ottici necessari a calarsi nella realtà alternativa. In un secondo ci si ritrova sbalzati nel cuore di Pechino. Voltando e inclinando il capo si capisce che non c'è limite al campo visivo e che la soggettiva può ruotare a 360 gradi. E' solo una fase di orientamento perchè l'esperienza offre molto di più grazie ad un joystick che guida il movimento consentendo di avanzare nello spazio, calpestare tappeti di seta, avvicinarsi al trono imperiale, magari accomodarcisi.
E questa è solo una delle soluzioni avanguardistiche che la Fondazione Torino Musei si impegna a proporre mentre conduce ricerche sull'incontro tra arte e innovazione e osserva i sui effetti su un pubblico sempre più ampio e trasversale che viene avvicinato al tempo stesso alla cultura e alla tecnologia e che può prolungare la relazione anche fuori dalle mura del Museo grazie al visore in cartone / cardboard prodotto da LD e distribuito nel bookshop, che lascia replicare il viaggio con il proprio smartphone dopo aver scaricato gratuitamente le app indicate.
Eppure non sei in Cina e se liberi lo sguardo ti ritrovi nel Salone Mazzonis, dove fino al 28 marzo rimarrà aperta una finestra spazio temporale che offre ai visitatori del MAO di Torino l'opportunità di esplorare gli ambienti del monumentale complesso dichiarato Patrimonio dell'Umanità avvalendosi di una loro accurata riproduzione in 3D sviluppata grazie ad un progetto della Fondazione Torino Musei e LD Multimedia.
Funziona così: si accede alla Virtual Room dove sono state collocate delle pedane di contenimento e si indossano gli Oculus Rift, dispositivi ottici necessari a calarsi nella realtà alternativa. In un secondo ci si ritrova sbalzati nel cuore di Pechino. Voltando e inclinando il capo si capisce che non c'è limite al campo visivo e che la soggettiva può ruotare a 360 gradi. E' solo una fase di orientamento perchè l'esperienza offre molto di più grazie ad un joystick che guida il movimento consentendo di avanzare nello spazio, calpestare tappeti di seta, avvicinarsi al trono imperiale, magari accomodarcisi.
E questa è solo una delle soluzioni avanguardistiche che la Fondazione Torino Musei si impegna a proporre mentre conduce ricerche sull'incontro tra arte e innovazione e osserva i sui effetti su un pubblico sempre più ampio e trasversale che viene avvicinato al tempo stesso alla cultura e alla tecnologia e che può prolungare la relazione anche fuori dalle mura del Museo grazie al visore in cartone / cardboard prodotto da LD e distribuito nel bookshop, che lascia replicare il viaggio con il proprio smartphone dopo aver scaricato gratuitamente le app indicate.
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