Dal 4 febbraio in mostra i maestri della pittura en plein air

Il 2022 nel segno della luce: a Genova e a Trieste arrivano gli Impressionisti

Gustave Courbet, La spiaggia a Trouville, 1865 circa, Olio su tela, 41x 34 cm, Collection Association Peindre en Normandie, Caen
 

Samantha De Martin

27/12/2021

Trieste - Spiagge assolate, panorami scintillanti, una natura lussureggiante che si fa strada tra viali di rose e solitari ponticelli giapponesi dai colori impalpabili.
Il nuovo anno si accinge a brillare grazie ai pennelli degli Impressionisti. Mentre, fino al 9 gennaio, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospita 180 opere dei maggiori esponenti dell’Impressionismo, da Courbet a Pissarro, da Degas a Manet, a partire dal 4 febbraio due nuovi appuntamenti chiameranno a raccolta gli appassionati dei maestri dai tocchi veloci e della pittura en plein air per due imperdibili mostre a Trieste e a Genova.

A Trieste in mostra Monet e gli Impressionisti in Normandia
Tutto cominciò con gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero ai colleghi francesi la capacità di tradurre in pittura la vitalità di vedute e di tramonti.
I pennelli inglesi si caricano della bellezza della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l’esperienza visiva. Luoghi come l’estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp, i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma diventano fonte di ispirazione, e i pittori francesi li assorbono afferrandone l’intensità dipingendo en plein air e dando il via al movimento impressionista.
Dal 4 febbraio al 5 giugno il Museo Revoltella di Trieste sfodera un eccezionale corpus di oltre 70 opere che esplora il movimento impressionista indagando i suoi stretti legami con la Normandia. Pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet colsero l’immediatezza del paesaggio imprimendo sulla tela lo scintillio dell’acqua e gli umori del cielo, le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.


Eugène Delacroix, Falesie a Dieppe, 1834 circa, Acquerello su carta, 16.8 x 12.8 cm, Collection Association Peindre en Normandie, Caen

La mostra Monet e gli impressionisti in Normandia presenta ai visitatori alcuni gioielli del patrimonio della Collezione Peindre en Normandie – tra le più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da opere in prestito da Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da collezioni private.
Da non perdere Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet,Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir, capolavori che raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che, circondati da una natura folgorante, hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere. Per tutta la durata della mostra sarà possibile visitare con un unico biglietto d’ingresso il Museo Revoltella, Galleria d’arte moderna di Trieste che vanta una prestigiosa collezione. La mostra si potrà visitare da martedì a domenica dalle 9 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).


Claude Monet (1840 - 1926), Camille sulla spiaggia, 1870 Olio su tela, 30 x 15 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966 Inv. 5038 | © Musée Marmottan Monet, Académie des Beaux-Arts, Paris

A Genova in arrivo Monet e i capolavori dal Musée Marmottan di Parigi
Dall’11 febbraio al 22 maggio a Palazzo Ducale, i paesaggi assolati di Trieste cedono a un percorso più intimo popolato da quelle opere che Monet ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, e dalle quali non ha mai voluto separarsi. Cinquanta lavori che rappresentano alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet e che raccontano l’intera parabola artistica del maestro impressionista attraverseranno gli spazi del Munizioniere, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che vanta il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, figlio del pittore, avvenuta nel 1966.


Claude Monet (1840 - 1926), Ninfee, 1916-1919 circa, Olio su tela, 130 x 152 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet, Lascito Michel Monet 1966, Inv. 5098 | © Musée Marmottan Monet, Académie des Beaux-Arts, Paris

Ad accogliere il pubblico saranno le iconiche Ninfee, Iris, Emerocallidi, le diverse versioni de Il ponte giapponese e la sua ultima e magica opera Le rose. A rendere ancora più affascinante il percorso a cura di Marianne Mathieu sarà l’alone di amore e intimità che avvolge i lavori esposti, circondati da una luce evanescente con la quale Monet ha sempre unito il suo amore per la natura con l'arte. Proprio Giverny, la sua casa dopo il 1883, diventa luogo di rinascita e consapevolezza per lo stesso artista. Qui la sua pittura si carica di nuovi elementi dettati da una brillante innovazione formale e di ricerca stilistica che spinge a interessarsi sempre più di soggetti impregnati di nuova lirica e colori vivaci.

La mostra si potrà visitare lunedì dalle 11 alle 19, martedì, mercoledì, giovedì dalle 9 alle 19; venerdì dalle 9 alle 21; sabato e domenica dalle 10 alle 19. La biglietteria chiude un’ora prima.

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