Tracce. Percorsi Longobardi

Tracce. Percorsi Longobardi. Sergio Maria Calatroni e Carlo Migliorini

 

Dal 01 Novembre 2017 al 11 Novembre 2017

Pavia

Luogo: Chiostro del Monastero di San Salvatore

Indirizzo: via Riviera 22

Orari: Lun.- Ven. 10.00-12.30 / 15.00-19.00; Sab.-Dom. 10.00-19.00

Enti promotori:

  • Patrocinio di Regione Lombardia
  • Comune di Pavia
  • Camera di Commercio di Pavia

Sito ufficiale: http://www.mostralongobardi.it/



Mercoledì 1 novembre, alle ore 18, viene inaugurata la mostra ‘TRACCE. Percorsi Longobardi’ con opere di Sergio Mario Calatroni e Carlo Migliorini/Selavy accompagnate da un Fotodiario di Sergio Devecchi. La mostra è aperta dal 1 all’11 novembre.

La sede della mostra è il Chiostro piccolo del Monastero di San Salvatore in via Riviera, chiostro benedettino della basilica più nota a Pavia come ‘San Mauro’ per la speciale venerazione dei pavesi  al Santo, la cui benedizione era dedicata al risanamento degli infermi. Ex- caserma Rossani, il complesso non ospita più i militari dal 1992. Nel 2016 la parrocchia di San Salvatore acquista il Chiostro piccolo dalla Cassa Depositi e Prestiti.

La mostra di dipinti e grafica dei due artisti Sergio Maria Calatroni e Carlo Migliorini/Selavy, con il fotodiario di Sergio Devecchi, si inserisce negli eventi culturali che fanno da corollario alla importante mostra sul popolo longobardo, ‘Longobardi. Un popolo che cambia la storia’, che si tiene dal 1 settembre al 3 dicembre al Castello Visconteo di Pavia. La scelta del Chiostro piccolo di San Salvatore come sede della mostra è  legato alla storia del complesso monastico ed alla sua fondazione longobarda da parte del re  Ariperto tra il 653 e il 662, che qui fu sepolto come i successori Pertarido, Cuniperto e Ariperto II.

Una sede prestigiosa e piena di richiami storici ed artistici per il filo conduttore dell’esposizione che interpreta le tracce longobarde che ancora si percepiscono in Pavia secondo l’ottica di due artisti, così diversi ma così uniti nella percezione del bello. Le immagini fotografiche di Sergio Devecchi con l’uso del bianco/nero illustrano il chiostro e i due artisti con immagini evocative e misteriose.

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