Dario Mellone. Antologica
Dario Mellone
02/02/2006
“…Credo che Dario Mellone avesse commesso il peggiore dei peccati per un artista: quello di anticipare troppo i tempi”. Ferruccio De Bortoli
La Sala del Collezionista della Fondazione Stelline ospita un nuovo appuntamento del ciclo ‘Collezione Arte Antologia’. La mostra DARIO MELLONE. Antologica, curata da Martina Corgnati – la prima in assoluto dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 2000 – presenta quaranta opere che ripercorrono la carriera di una tra le personalità più originali nel panorama dell’arte italiana degli ultimi decenni.
Dario Mellone, disegnatore e illustratore per il “Corriere della Sera”, ha lavorato la passione per la pittura con autonomia stilistica e riservatezza, interrotta soltanto da qualche episodio espositivo, come le personali alla Galleria Braidense nel 1978 e nel 1987, al Museo di Milano nel 1980 e alla Compagnia del Disegno di Milano nel 1995.
Il percorso espositivo riveste un arco temporale che va dal 1965 fino agli anni Novanta, testimoniando le varie fasi dell’avventura creativa di Mellone, dalle Figure nello spazio alle ultime, intensissime Teste. La rassegna attraversa poi la stagione delle Città, dall’aspetto fantascientifico, e approda alle Teste polimateriche, agli originali Uomini-prigione e alle variazioni sul tema della testa che raccontano con grande ricchezza pittorica la complessità della condizione umana nell’epoca del dominio tecnico.
Il linguaggio, inizialmente improntato a una forma di “realismo esistenziale”, ricco di contaminazioni tecniche ed espressive con l’informale, subisce nel 1967 un primo scarto che produce le Strutture cellulari, riflessione astratto-combinatoria sul meccanismo di costruzione e propagazione delle forme viventi. L’interesse per la tecnica e la scienza, oltre che la curiosità sperimentale, avvicina Mellone alla scultura e al rilievo: nascono le Figure biomorfe (1971), realizzate con cavetti di plastica che ricordano le composizioni “morbide” di Eva Hesse.
Dario Mellone nato a Bologna nel 1929 e trasferitosi presto a Milano al seguito dei genitori, impara la pittura da autodidatta e frequentando i corsi serali all’Accademia di Brera. Nel 1950, a Milano, avviene il decisivo incontro con Dino Buzzati, che lo vuole subito come disegnatore per la Domenica del Corriere. L’attività di disegnatore, svolta da Mellone con una straordinaria capacità di rendere le variegate forme della realtà cittadina, segue in maniera contigua quella di pittore, in un reciproco scambio che conduce a notevoli risultati.
DARIO MELLONE
Antologica
Milano, Fondazione delle Stelline (corso Magenta 61)
16 febbraio – 11 marzo 2006
Orari: lunedì ore 14/19; dal martedì al sabato ore 10/19; chiuso domenica e festivi
Ingresso libero
Catalogo: edizioni Skira
Info tel. (+39) 02 45462437
fax (+39) 02 45462432
aklimciuk@stelline.it
La Sala del Collezionista della Fondazione Stelline ospita un nuovo appuntamento del ciclo ‘Collezione Arte Antologia’. La mostra DARIO MELLONE. Antologica, curata da Martina Corgnati – la prima in assoluto dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 2000 – presenta quaranta opere che ripercorrono la carriera di una tra le personalità più originali nel panorama dell’arte italiana degli ultimi decenni.
Dario Mellone, disegnatore e illustratore per il “Corriere della Sera”, ha lavorato la passione per la pittura con autonomia stilistica e riservatezza, interrotta soltanto da qualche episodio espositivo, come le personali alla Galleria Braidense nel 1978 e nel 1987, al Museo di Milano nel 1980 e alla Compagnia del Disegno di Milano nel 1995.
Il percorso espositivo riveste un arco temporale che va dal 1965 fino agli anni Novanta, testimoniando le varie fasi dell’avventura creativa di Mellone, dalle Figure nello spazio alle ultime, intensissime Teste. La rassegna attraversa poi la stagione delle Città, dall’aspetto fantascientifico, e approda alle Teste polimateriche, agli originali Uomini-prigione e alle variazioni sul tema della testa che raccontano con grande ricchezza pittorica la complessità della condizione umana nell’epoca del dominio tecnico.
Il linguaggio, inizialmente improntato a una forma di “realismo esistenziale”, ricco di contaminazioni tecniche ed espressive con l’informale, subisce nel 1967 un primo scarto che produce le Strutture cellulari, riflessione astratto-combinatoria sul meccanismo di costruzione e propagazione delle forme viventi. L’interesse per la tecnica e la scienza, oltre che la curiosità sperimentale, avvicina Mellone alla scultura e al rilievo: nascono le Figure biomorfe (1971), realizzate con cavetti di plastica che ricordano le composizioni “morbide” di Eva Hesse.
Dario Mellone nato a Bologna nel 1929 e trasferitosi presto a Milano al seguito dei genitori, impara la pittura da autodidatta e frequentando i corsi serali all’Accademia di Brera. Nel 1950, a Milano, avviene il decisivo incontro con Dino Buzzati, che lo vuole subito come disegnatore per la Domenica del Corriere. L’attività di disegnatore, svolta da Mellone con una straordinaria capacità di rendere le variegate forme della realtà cittadina, segue in maniera contigua quella di pittore, in un reciproco scambio che conduce a notevoli risultati.
DARIO MELLONE
Antologica
Milano, Fondazione delle Stelline (corso Magenta 61)
16 febbraio – 11 marzo 2006
Orari: lunedì ore 14/19; dal martedì al sabato ore 10/19; chiuso domenica e festivi
Ingresso libero
Catalogo: edizioni Skira
Info tel. (+39) 02 45462437
fax (+39) 02 45462432
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