Una ricerca che dura da più di 30 anni
La collezione Cavallini-Sgarbi, mille opere di maestri italiani in mostra in Spagna

Un'opera della collezione Cavallini-Sgarbi
E.B.
27/02/2014
Dopo la mostra-anteprima dello scorso ottobre a Burgos, in Spagna, il 27 febbraio inaugura a Caceres "Il furore della ricerca", una mostra dedicata alla vasta collezione Cavallini-Sgarbi e curata dallo storico Pietro di Natale.
L'esposizione, che sarà ospitata nella cornice della Casa Palacio del Los Becerra, è costituita da oltre mille opere raccolte e appassionatamente studiate in trent'anni di attività, e si configura nella sua eterogeneità come summa dell'arte italiana, tra pittura e scultura, dal XIII agli inizi del XX secolo.
I capolavori, realizzati in oltre settecento anni di storia, includono rare e peculiari testimonianze del lavoro di grandi artisti come Antonio e Bartolomeo Vivarini, ma anche dei pittori emiliani del Seicento, tra cui spicca Guido Cagnacci.
Ugualmente rappresentate nei secoli sono anche le altre scuole italiane, dalla veneta alla romana, dalla lombarda alla toscana, insieme ai pittori caravaggeschi, con esponenti come Artemisia Gentileschi e lo spagnolo Jusepe de Ribera.
Non mancano infine i grandi maestri del ritratto come Lorenzo Lotto e Tiziano Vecellio, ai quali è accostata una tela del Guercino.
Dopo alcune settimane di permanenza in Spagna, la mostra si trasferirà in aprile a Città del Messico.
L'esposizione, che sarà ospitata nella cornice della Casa Palacio del Los Becerra, è costituita da oltre mille opere raccolte e appassionatamente studiate in trent'anni di attività, e si configura nella sua eterogeneità come summa dell'arte italiana, tra pittura e scultura, dal XIII agli inizi del XX secolo.
I capolavori, realizzati in oltre settecento anni di storia, includono rare e peculiari testimonianze del lavoro di grandi artisti come Antonio e Bartolomeo Vivarini, ma anche dei pittori emiliani del Seicento, tra cui spicca Guido Cagnacci.
Ugualmente rappresentate nei secoli sono anche le altre scuole italiane, dalla veneta alla romana, dalla lombarda alla toscana, insieme ai pittori caravaggeschi, con esponenti come Artemisia Gentileschi e lo spagnolo Jusepe de Ribera.
Non mancano infine i grandi maestri del ritratto come Lorenzo Lotto e Tiziano Vecellio, ai quali è accostata una tela del Guercino.
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