L'importante restauro di due capolavori del Cinquecento

Tornano a splendere i dipinti muranesi di Paolo Veronese

Courtesy of Fondazione Venetian Heritage | Paolo Veronese, Sant'Agata in prigione visitata da San Pietro, 1566
 

Samantha De Martin

19/04/2017

Venezia - I colori di San Girolamo nel deserto e di Sant'Agata in prigione visitata da San Pietro, le due grandi tele dipinte da Paolo Veronese nel 1566, tornano a brillare grazie al mecenatismo della Venetian Heritage e di Bulgari.
I generosi restauri frutto dell'iniziativa dell'organizzazione inernazionale no profit - sostenitrice di diverse iniziative culturali tramite restauri, mostre e ricerche - e della maison attiva nel settore del lusso, restituiranno al pubblico i due capolavori dell'artista rinascimentale della Repubblica di Venezia, provenienti dalla Chiesa di San Pietro Martire a Murano.

Due mostre, organizzate in collaborazione con le Gallerie dell'Accademia e con la Frick Collection di New York illustreranno questo significativo e straordinario recupero. Il progetto prevedeva inizialmente l'esposizione delle due opere appena restaurate alla Frick Collection. “Intercettati” dalle Gallerie dell'Accademia prima di partire per gli States, i capolavori faranno invece “tappa” a Venezia dove, l'11 maggio il tempio della pittura veneta in Campo della Carità, in concomitanza con le vernici di Biennale Arti Visive, inaugurerà Dipinti muranesi di Paolo Veronese restaurati da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari. Il 24 ottobre le tele voleranno, quindi, a New York per rientrare in Italia l'11 marzo del 2018 ed essere ricollocate nuovamente nella chiesa di San Pietro Martire a Murano.

Il restauro, costato 62mila euro, è durato un anno. Le pesanti riverniciature non originali eseguite in passato, le cornici barocche rovinate da ampi sollevamenti della doratura e caratterizzate da vistose lacune, non consentivano di ammirare le tele nella loro originaria bellezza. I due capolavori, infatti, commissionati a Paolo Veronese da Francesco degli Alberi - confessore del convento di Santa Maria degli Angeli a Murano - avevano la loro originaria collocazione nella cappella privata a lato della Chiesa. Nel 1667 furono trasferiti nella vicina chiesa di Santa Maria degli Angeli che, nell'Ottocento assistette allo spostamento di molte opere nella vicina chiesa di San Pietro Martire.

Il sostegno di Bulgari al progetto di Venetian Heritage si inserisce nell'ambito delle molteplici iniziative di mecenatismo che - dal restauro della scalinata di Trinità dei Monti, a Roma, ai mosaici pavimentali delle Terme di Caracalla - la maison intraprende ormai da diversi anni per preservare e valorizzare i tesori artistici italiani.
Un regalo importante, che grazie anche alla sensibilità della Frick Collection e delle Gallerie dell'Accademia, consentirà presto di ammirare due preziosi gioielli della pittura veneta del Cinquecento, frutto della personalissima identità artistica di un genio del colore che ha consegnato alla pittura lagunare importanti lasciti.

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