TraVellArT. Swinging Tides

Resi Girardello, Cenetta | Courtesy of l'artista e PDG Arte Communications

 

Dal 25 Novembre 2017 al 07 Gennaio 2018

Venezia

Luogo: Hotel Savoia & Jolanda

Indirizzo: Riva degli Schiavoni 4187

Curatori: Paolo De Grandis, Carlotta Scarpa

Enti promotori:

  • PDG Arte Communications
  • Hotel Savoia & Jolanda

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 5264546

E-Mail info: pressoffice@artecommunications.com

Sito ufficiale: http://www.artecommunications.com


TraVellArT è un nuovo progetto espositivo a lungo termine a cura di Paolo De Grandis in collaborazione con Carlotta Scarpa e organizzato da PDG Arte Communications concepito per gli spazi dell’Hotel Savoia & Jolanda. Il progetto prevede un ciclo di mostre dedicate ad artisti operanti a Venezia e non solo, traendo ispirazione dal tema del viaggio come lo spazio espositivo suggerisce. L’Hotel Savoia & Jolanda è un albergo storico veneziano, uno spazio di accoglienza
per i viaggiatori all’interno del quale i visitatori possono interagire con le opere di artisti che si misurano di volta in volta con un’architettura tipicamente connotata: Venezia con le sue forme e la sua storia avvolge e sfida le opere in viaggio.

Con Swinging Tides Resi Girardello inaugura TraVellArT attraverso una mostra che vede esposti molti dei suo lavori più conosciuti ma inseriti in questo contesto espositivo inedito per trarre nuova ispirazione. Quello di Resi Girardello è un viaggio attraverso la trama del filo di rame creata attraverso la maestria della sua tecnica di lavorazione anche ad uncinetto.

"Dopo i miei studi scientifici sull’acqua, l’ispirazione mi è venuta dalla marea" afferma Resi Girardello. E di fatto, per l’artista, l’elemento acqua e la forza d’attrazione lunare sono un agnitio. Il riconoscimento, la marea non come elemento esterno ma come influsso di moti interiori laddove sopravvivono tracciati poetici ancora da esplorare. Resi Girardello ha così ricreato la trama e l’ordito di quelle vesti, di ruskiniana memoria, profili, assenze di corpi che diventano simbolo esasperato di una mutazione su cui l’artista (essa stessa in perenne metamorfosi) sceglie di interrogarsi e di mettersi in gioco, senza remore e confini.

Attraverso il filo di rame racconti di parole e immagini si intrecciano per dar forma a vesti femminili che si combinano in raffinate composizioni, attraversamenti di luci e ombre nello spazio propongono un gioco continuo di vuoti e di pieni, un’altalena visiva di improvvisi oscuramenti e rivelazioni. Un lavoro che evolve, si dilata e si contrae come la marea. Anticamente le maree erano paragonate al respiro del mare: si riteneva infatti che voragini sottomarine, risucchiando l’acqua del mare e rigettandola fuori ad intervalli regolari, fossero la causa del fenomeno. Così come nel Rinascimento, si individuava nel flusso e riflusso una manifestazione vitale, analoga alla respirazione di un animale. Lo stesso respiro che oggi metaforicamente rigonfia queste vesti femminee rese lucenti dal filo di rame.

RESI GIRARDELLO Vive e lavora tra Venezia e Londra. Dopo aver conseguito il Diploma di Belle Arti all’Accademia di Belle Arti di Venezia e dopo aver completato parte degli studi accademici a Londra presso la Middlesex University, intraprende un percorso artistico sulla scultura e sull’installazione, concentrandosi su temi scientifici come la Teoria di Gaia di J. Lovelock. Successivamente passa a meditazioni ironiche che toccano trasversalmente la scienza, la mitologia e la società.

Tra le sue più recenti mostre ricordiamo: MODUS, tecniche, poetiche, materiali nell’Arte Contemporanea, Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia; OPEN 20. Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni; Il Dragone Viene in Pace, Performance/Flash-mob organizzato per Voice Of The Unseen, Evento Collaterale della 55. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia.

La ricerca di Resi Girardello prende forma in sculture e installazioni che sottendono tematiche scientifiche e antropologiche riguardanti le reti energetiche del Pianeta e il ruolo della donna nelle mitografie sia colte che popolari. L’uso preferenziale del rame, recuperato dagli scarti di vecchi impianti elettrici, e spesso tessuto all’uncinetto per ricavarne una maglia da corazza inutile alla difesa, nella sua pratica artistica nasce dalla relazione mai sopita con la propria tradizione familiare e dalla passione per il materiale che unisce estrema morbidezza, preziosità, durabilità e lucentezza.

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