La rivoluzione impressionista

Opera Impressionista
 

14/03/2003

Nell’Ottocento il genere della ritrattistica era una delle strategie artistiche tra le più remunerative e di moda. Gli artisti secondo modelli ben precisi dipingevano principi, dame e ricchi signori; a partire dagli anni Sessanta lo scenario muta, iniziano le prime ricerche e le sperimentazioni impressioniste, e saranno proprio le prove parallele di Manet, Renoir, Degas e Monet a liberare visi, abiti e ambienti dall’immobilità e dalla freddezza. Le figure diventano persone e vengono inserite nella vita reale. “Ritratti e figure. Capolavori impressionisti”, ospitata fino al 6 luglio nelle sale del Complesso del Vittoriano, propone un repertorio di oltre settanta opere provenienti dai più importanti musei del mondo, dal Metropolitan al Guggenheim di New York; dall’Hermitage di San Pietroburgo fino al Musée d’Orsay, L’Orangerie e il Petit Palais di Parigi; per arrivare al Masp di San Paolo del Brasile, e alla National Gallery di Washington. La mostra, ennesima rassegna dedicata all’Impressionismo, rappresenta una vera sfida per gli organizzatori e i curatori, che, pur avendo puntato su un movimento pittorico di grande appeal, hanno scelto un taglio diverso, quello cioè di mostrare la forte rottura del movimento dagli stilemi della pittura ottocentesca. Il percorso si apre con una serie di ritratti di bambini e tre sono a dir poco spettacolari, quello di Cezanne, 'Figlio d'artista con poltrona rossa' (che raffigura il suo piccolo Paul) del 1881-'82, e due di Renoir, 'Ritratto di Edmond Renoir' (1888) e 'Ritratto si Paul Aviland' (1884). Degas è l'artista più radicale fra quelli in mostra, in esposizione disegni, ma anche 'La mendicante romana', 'Ritratto di uomo', 'Ritratto di donna in grigio', e la tela più rappresentative dell’antologica: 'Ritratti in un ufficio (La Nouvelle Orleans)' del 1873. Presenti anche gli artisti italiani con lo splendido dipinto di De Nittis, 'Ritorno alle corse', di eleganza e grazia incomparabili. Spazio anche alle donne: Berthe Morisot, cognata di Manet con il ‘Ritratto della Signora Boursier con la figlia’ (1873-74) e la statunitense Mary Cassatt. Grandi protagonisti della mostra sono, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Gustave Caillebotte, Georges Seurat (partecipe all’ultima rassegna del gruppo nel 1886); oltre a Armand Guillaumin, Marie Bracquemond, Eva Gonzales, John Singer Sargent, Henri Fantin-Latour. “Ritratti e figure. Capolavori impressionisti” Fino al 6 luglio 2003 Complesso del Vittoriano, Roma Orario: dal lunedì al giovedì 9.30 –19.30; venerdì e sabato 9.30–23.30; domenica 9.30–20.30. Ingresso: € 8.50 intero; € 6.00 ridotto. Per informazioni: tel. 06/6780664

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