Dal 29 novembre al 1° marzo presso le Musée des Beaux-Arts de Lyon

Le falesie di Étretat secondo i pennelli di Courbet, Monet, Matisse

Claude Monet, Mare agitato a Étretat, 1883. Image © Lyon MBA | Foto: © Alain Basset
 

Samantha De Martin

02/07/2025

Mondo - Victor Hugo aveva definito le falesie di Étretat “la più bella architettura che ci sia”.
Oltre allo scrittore francese furono in molti a lasciarsi ammaliare dal fascino del piccolo comune della Normandia, romantico villaggio della Costa d’Alabastro proteso sul Canale della Manica.
Le sue scogliere dalle forme bizzare, che dal mare si innalzano al cielo, hanno ispirato storie, misteri e leggende, ma soprattutto capolavori d’arte.
Proprio alle rappresentazioni di Étretat nell’arte il Musée des Beaux-Arts di Lione e lo Städel Museum di Francoforte, in Germania, dedicano una mostra che mette in luce l'importanza ricoperta da questo villaggio nello sviluppo di nuovi linguaggi pittorici durante il XIX e l'inizio del XX secolo.

L’appuntamento, che si intitola Courbet, Monet, Matisse. Étretat, oltre le falesie, è atteso dal 29 novembre al 1° marzo presso le musée des Beaux-Arts de Lyon. Fulcro di questo itinerario sono quattro importanti opere conservate nelle collezioni delle due istituzioni, tutte realizzate a Étretat: "Le due onde" di Gustave Courbet (1869-1870), nonché due dipinti di Claude Monet, La Colazione (1868-1869) e Mare agitato a Étretat (1883).

Scoperta dai pittori romantici negli anni Venti dell'Ottocento, la località di Étretat ha stregato i pennelli di Eugène Delacroix e Camille Corot, Gustave Courbet, Claude Monet e, più tardi, di Henri Matisse, oltre alle penne di scrittori come Guy de Maupassant, attraverso la bellezza delle sue scogliere.

Alcuni dei dipinti e delle fotografie che ritraggono il villaggio si sono saldamente radicate nell’immaginario collettivo al punto da diventare iconiche. La mostra, attesa nell’agenda autunnale di Lione, ripercorrerà la storia della scoperta del villaggio da parte degli artisti, soffermandosi sulla sua costruzione come paesaggio mitico in cui Courbet e Monet hanno ricoperto un ruolo di primo piano.